Dopo gli scontri di un anno fa che videro coinvolti gli pseudo tifosi della Roma fronteggiarsi con quelli del Napoli, salì la rabbia di vivere nel paese “del giorno dopo”.
Dopo gli scontri di un anno fa che videro coinvolti gli pseudo tifosi della Roma fronteggiarsi con quelli del Napoli, salì la rabbia di vivere nel paese “del giorno dopo”.
Oggi,
a distanza di un anno, sembra che ci si sia dimenticati di tutto ciò che
accadde e che colpì particolarmente l’opinione pubblica.
Sembra
che anche i vertici della Polizia delle Province di Ancona e Ascoli Piceno non
vedano l’utilità dei servizi di “accompagnamento in sicurezza” ai tifosi,
nonostante le circolari ministeriali siano abbastanza chiare sulla loro
attuazione per evitare possibili danni, reati predatori nelle aree di servizio
autostradali ma soprattutto cercare di scongiurare gravi scontri tra le opposte
tifoserie in mezzo alla strada.
Infatti,
nel pomeriggio di sabato 25 novembre scorso gli 800 tifosi ascolani diretti a
Reggio Emilia, accompagnati da 4 operatori della Questura di Ascoli Piceno, e gli
oltre 800 tifosi dell’Ancona diretti a Ferrara, hanno attraversato il medesimo
tratto autostradale senza alcun servizio di O.P. della Questura di Ancona.
Non
c’è bisogno di spiegare al cittadino, ma soprattutto agli addetti ai lavori, cosa
sarebbe potuto accadere se le tifoserie dell’Ancona e dell’Ascoli, animate da
una rivalità storica, si fossero incontrate nelle aree di servizio autostradali.
Questi
“ragionieri” della Polizia di Stato, che in caso di incidenti potrebbero essere
fra i primi a cercare un capro espiatorio e dire “ve lo avevamo detto”, pare
che abbiano dimenticato il valore della prevenzione, attività che non li fa
apparire sui quotidiani; quindi, li esortiamo ad avere il coraggio di dire alle
rispettive cittadinanze che la Polizia di Stato nella nostra regione, forse per
le poche risorse a disposizione, non è più in grado di garantire la sicurezza pubblica
al passaggio delle tifoserie.
A
questi Signori, che hanno scambiato la loro posizione dirigenziale per uno “status
simbol” da ostentare, consigliamo di prendere esempio da chi ha un atteggiamento
più coscienzioso ai doveri ed allo spirito della professione che tanto amiamo.
Ancona
e Ascoli Piceno, 30 novembre 2023
Il Segretario Provinciale SAP Ancona Filippo Moschella
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Il Segretario Provinciale SAP Ascoli Piceno Massimiliano d'Eramo
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