AFS Agenzia FotoSpot

Settimana Sicurezza sul Lavoro, INAIL Bianchini: "incremento infortuni in edilizia"

Settimana Sicurezza sul Lavoro, INAIL Bianchini: "incremento infortuni in edilizia"

Com’è noto dal 24 al 28 Ottobre 2022 si celebra la Settimana Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro promossa dall’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro. Il tema di quest’anno è “Ambienti di lavoro sani e scuri”.

GUIDO BIANCHINI, PRESIDENTE DEL COMITATO PROVINCIALE INAIL DI ASCOLI PICENO


In questo contesto l’Inail ha edito una pubblicazione sul “Fenomeno infortunistico delle costruzioni” ovvero su un settore ad elevato rischio infortunistico.

Una analisi importante per comprendere la situazione del comparto anche alla luce dell’ennesimo incidente mortale, del 12 ottobre, in un cantiere del cratere sismico ad Arquata del Tronto.

Nelle costruzioni lavorano 1,3 milioni di addetti e contribuiscono al 9,6% del Pil.

Secondo l’INAIL nel 2021 gli investimenti nelle costruzioni sono aumentati del 22,3%, per la ripresa delle attività dopo il Covid-19 e, dalle iniziative Statali per favorire la ripresa del settore e dell’indotto, con incentivi per interventi di efficientamento energetico, consolidamento statico e riduzione del rischio sismico degli edifici.

INAIL segnala una crescita del 7,7% degli occupati, e, purtroppo, con un incremento degli infortuni in edilizia.

Secondo l’INAIL nel 2021 gli infortuni in edilizia sono stati 38.541 (+17,7% sul 2020).

Il commento

In edilizia gli infortuni sono sempre gli stessi: caduta dall'alto, crolli, ambienti confinati.

Con 196 casi mortali, (-3% sul 2020), le costruzioni si collocano al secondo posto in valore assoluto dopo il manifatturiero. L’incidenza dei decessi sul totale degli infortuni denunciati nel settore È la più elevata tra tutti i comparti dell’Industria, a ulteriore conferma della pericolosità delle attività svolte nei cantieri.

Oltre la metà dei casi mortali è nella fascia 50-64 anni; sono quasi esclusivamente uomini (97,4%), la stragrande maggioranza della forza lavoro delle costruzioni.

Mentre nel 2021 scendono solo i casi mortali avvenuti in occasione di lavoro, quelli in itinere, sono stati il 40% in più rispetto all’anno precedente. 

Circa gli indennizzi la mano, è la parte del corpo più esposta, la più vulnerabile, con il 23,1% dei casi indennizzati. Seguono la colonna vertebrale (8,9%), soggetta a lussazioni (49,5%), e la caviglia (8,2%), lussata (43,0%) o fratturata (39,0%).

Circa le Malattie Professionali si è passati dai 6.914 casi del 2020 agli 8.864 del 2021 (+28,2%); è il dato più elevato della gestione Industria (+23,3%).

Il 75,4% delle patologie lavoro-correlate, che colpiscono gli edili, sono quelle del sistema osteo muscolare e del tessuto connettivo (6.579 casi), poi quelle del sistema nervoso (916) e dell’orecchio (912), le patologie del sistema respiratorio (163) e i tumori (82).

Come detto l’incidente mortale, di Arquata del Tronto induce una riflessione sullo stato degli infortuni del settore nella Regione Marche e nella Provincia Picena.

I dati presentati riguardano la scansione temporale degli ultimi 5 anni (2017/2021).

 

INFORTUNI COSTRUZIONI DENUNCIATI - TUTTI – ANNO ACCADIMENTO -

 

2017

2018

2019

2020

2021

% 2021 su 2020

Marche

1.334

1.313

1.442

1.101

1.396

26.79

Ascoli Piceno

183

180

209

147

210

42.86

Italia

38.594

40.037

40.958

32.753

38.541

17.67

 

 

INFORTUNI COSTRUZIONI DENUNCIATI - TUTTI – MORTALI - ANNO ACCADIMENTO -

 

2018

2019

2020

2021

% 2021 su 2020

Marche

6

5

10

5

-100.0

Ascoli Piceno

2

1

2

1

-50.0

Italia

192

200

202

196

-2.97

 

MALATTIE PROFESSIONALI COSTRUZIONI DENUNCIATI - TUTTE - ANNO ACCADIMENTO -

 

2017

2018

2019

2020

2021

% 2021 su 2020

Marche

976

1.217

1.313

1.113

1.493

34.14

Ascoli Piceno

119

132

119

81

105

29.63

Italia

8.247

8.595

9.149

6.914

8.864

28.20

 

 

Nella provincia Picena i casi mortali, nello scorso anno, sono diminuiti del 50% sul 2020. Mentre i cd infortuni tradizionali denunciati nel 2021 sono aumentati del 42.86% sul 2020 tornando ai valori del 2019. Le parti più vulnerabili sono sempre la colonna vertebrale, le lussazioni e le fratture.

Circa le Malattie Professionali, sempre nel 2021, sono aumentate del 29.6% sull’anno 2020, tornando anche in questo caso ai livelli dell’anno 2019.

Le patologie lavoro-correlate più comuni sono quelle del sistema osteo muscolare, del sistema nervoso, dell’orecchio, le patologie respiratorie e i tumori.

Alla luce dei dati analizzati e degli accadimenti, che ci sono ogni giorno in edilizia, risulta evidente la necessità di una forte battaglia legale per una corretta applicazione del Contratto di lavoro che prevede precise norme in materia di sicurezza sul lavoro; troppo spesso gli incidenti sono legati al lavoro nero, grigio, non tutelato, agli appalti con effetti negativi sulla evasione fiscale e contributiva.

È importante che nel cantiere tutti i lavoratori operativi applichino il medesimo contratto, quello edile, che offre certezze di norme in materia di sicurezza che gli altri contratti non hanno.

Oltre alle garanzie presenti nel sistema bilaterale, Cassa Edile e Ente Scuola, in materia di regolarità contributiva e formazione.

Le maggiori tutele produrrebbero meno infortuni con un beneficio diretto per l’Inail poiché ci sarebbero meno uscite economiche.

Inoltre alla luce del D.L. n.146/2021, che ha modificato ruolo, competenze e sanzioni del sistema della vigilanza, è necessario un maggior coordinamento tra Ispettorato del lavoro e SPSAL;

o   maggiori controlli per l’emersione del lavoro nero;

o   nuovi ispettori del lavoro e risorse per strumenti informatici; solo con i controlli si può verificare come con la ripresa e i nuovi incentivi statali, ci sia una corsa ad abbattere i costi, l’uso di attrezzature spesso vecchie causa la penuria, l’utilizzo di manodopera non qualificata causa la carenza di manodopera, il ricorso agli appalti di aziende non qualificate, il tutto abbattendo tempi e costi.

Quindi non solo prevenzione ma anche vigilanza e controlli, le norme ci sono vanno attuate e rispettate!

Infine certamente l’aumento dell’età pensionabile e della contribuzione utile alla pensione obbliga tanti lavoratori, over 65, a lavorare, operando in ambienti complessi e spesso su impalcature con grandi rischi di caduta.

Ciò è inaccettabile se vogliamo ridurre gli infortuni sul lavoro!