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TELEMEDICINA: AST ASCOLI, BIM TRONTO E AREE INTERNE INSIEME PER MIGLIORARE L’ACCESSO ALLE CURE

TELEMEDICINA: AST ASCOLI, BIM TRONTO E AREE INTERNE INSIEME PER MIGLIORARE L’ACCESSO ALLE CURE

Da lunedì prossimo sarà possibile effettuare a distanza esami afferenti alla cardiologia e alla pneumologia che saranno poi refertati da remoto dagli specialisti dell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli

TELEMEDICINA NEI COMUNI DEL PICENO: IL 19 MAGGIO AL VIA LA FASE SPERIMENTALE

Migliorare l’accesso alle cure ai pazienti che vivono nelle aree interne. Questa la finalità del progetto sperimentale di telemedicina (assistenza sanitaria a distanza) che il prossimo 19 maggio sarà avviato in alcuni comuni ‘pilota’ del Piceno. Finanziato dal Bim Tronto e dall’ ‘Accordo di programma quadro – Area interna Ascoli Piceno’ di cui ente capofila è l’Unione montana del Tronto e Valfluvione, e realizzato con la collaborazione dell’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli che mette a disposizione i propri specialisti per la refertazione degli esami da remoto, questo modello di erogazione dei servizi sanitari, denominato ‘Progetto di cooperazione interterritoriale in area sisma: da Smart village – Gal Piceno a un modello innovativo di assistenza sociosanitaria’, è propedeutico al progetto del Fascicolo sanitario elettronico (Fse) nazionale finanziato con i fondi del Pnrr e in capo ad Agenas e alle Regioni, che permetterà l’ampliamento dell’erogazione delle prestazioni sanitarie a distanza su tutto il territorio dell’Ast di Ascoli.

Il progetto è stato presentato questa mattina, all’ospedale ‘Mazzoni’ di Ascoli, dal direttore generale dell’Ast di Ascoli, Antonello Maraldo, dal direttore sociosanitario Sonia Carla Cicero, dal direttore del distretto sanitario di Ascoli, Giovanna Picciotti, e dai presidenti di Bim Tronto e dell’Unione montana del Tronto e Valfluvione, rispettivamente Luigi Contisciani e Giuseppe Amici.

Il progetto di telemedicina che vede insieme Bim Tronto, Unione montana del Tronto e Valfluvione e Ast di Ascoli prevede l’utilizzo di una piattaforma che simula, dunque, il Fascicolo sanitario elettronico. Suo punto di forza è la possibilità di accedere online al referto, sia da parte del paziente, sia da parte del medico di medicina generale e dello specialista. Il tutto con la preziosa collaborazione dell’infermiere, figura professionale che facilita il dialogo fra tutti gli attori e aggiorna le informazioni disponibili sulla piattaforma, che è presente nei diversi presidi sanitari dislocati nei comuni individuati. Il progetto partirà dal prossimo 19 maggio in via sperimentale a Offida e Comunanza dove ci sono le Case di comunità, e nei comuni di Appignano, Montalto, Acquasanta. Partirà anche a Cupra, ma come Punto salute finanziato con il bilancio dell’Ast, giungendo così gradualmente a coprire l’intero territorio, con esclusione di Ascoli e San Benedetto dove sono però presenti i due ospedali.

Le prestazioni sanitarie specialistiche per le quali è prevista l’erogazione a partire dal prossimo 19 maggio afferiscono, in questa primissima fase, alle branche della cardiologia e della pneumologia.

Per quanto riguarda la cardiologia, con il coinvolgimento dell’unità operativa complessa di cardiologia e Utic diretta da Pierfrancesco Grossi per la refertazione degli esami da remoto, potranno essere effettuati, su richiesta del medico di famiglia, negli ambulatori in cui è attiva la telemedicina: monitoraggio dei pazienti in scompenso cardiaco attraverso l’esecuzione dell’elettrocardiogramma e dell’holter cardiaco.  

Per quanto riguarda la pneumologia, con il coinvolgimento dell’unità operativa complessa di pneumologia diretta da Vittorio D’Emilio, potrà essere eseguita, dietro prescrizione del medico di medicina generale, la spirometria per il monitoraggio delle funzioni polmonari e la diagnosi precoce di patologie come asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva e altre malattie respiratorie.

Gradualmente il progetto sperimentale di telemedicina sarà potenziato attraverso l’erogazione di prestazioni sanitarie afferenti alla medicina fisica e riabilitativa con il coinvolgimento dell’unità operativa diretta da Alfredo Fioroni che si avvarrà dei sistemi di valutazione e riabilitazione Homing TT e di realtà virtuale che includono esercizi e programmi specifici per la postura, l’allenamento funzionale, l’equilibrio e la forza, e di prestazioni sanitarie afferenti alla dermatologia, quali visite con il dermoscopio e il monitoraggio dei pazienti.

“Il vantaggio per i cittadini di queste aree geograficamente più fragili – spiega il direttore sociosanitario dell’Ast di Ascoli, Sonia Carla Cicero - è quello di avere servizi sanitari molto vicini a casa in relazione a patologie croniche, ovvero di lunga durata, altamente diffuse nella popolazione, e di poter condividere in tempo reale con il proprio medico di medicina generale l’esito di accertamenti diagnostici. Il vantaggio per l’Ast è di aumentare il numero di pazienti in carico facilitando le procedure di presa in carico e monitoraggio, grazie alle tecnologie e alla stretta collaborazione con le figure dell’infermiere che opera nei territori in modo capillare e dei medici di famiglia. I vantaggi per questi ultimi è che viene messo a loro disposizione un sistema tecnologico di monitoraggio in tempo reale dei propri pazienti più complessi, e che possono dialogare direttamente con gli specialisti”.  

“La giornata di oggi – evidenzia il direttore generale dell’Ast di Ascoli, Antonello Maraldo - conferma come dalla collaborazione tra soggetti pubblici possano nascere delle sinergie che determinano degli interventi per la salute dei cittadini, di altissimo profilo. Addirittura, in questo caso, si anticipa e si introduce quella che a regime, con il Decreto 77, sarà la nuova medicina del territorio di prossimità che, attraverso la telemedicina e gli altri strumenti che il Decreto stesso prevede, porta la sanità a casa del cittadino determinando minori costi e più facilità di accesso ai servizi. Quindi, plaudo a questa iniziativa che considero tra le più significative di tutta Italia”.

 

“L’avvio della telemedicina nelle aree interne del Piceno – dice il vice presidente della giunta e assessore alla sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini - rappresenta un importante passo avanti in direzione di una sanità più accessibile e moderna. Desidero ringraziare tutti gli attori coinvolti nel progetto perché, grazie al loro prezioso contributo e al lavoro di squadra, permettono di scrivere questa bella pagina di sanità. Come giunta regionale abbiamo creduto fin da subito nell’importanza della digitalizzazione: la telemedicina è strategica per garantire l’accesso ai servizi sanitari e la tutela del diritto alla salute, soprattutto nelle aree più interne della nostra regione, per le persone con fragilità o difficoltà di spostamento”.

“Per la giunta regionale – sottolinea l’assessore alla digitalizzazione della Regione Marche, Andrea Maria Antonini - è molto importante la telemedicina. Infatti, è tra i motivi per i quali abbiamo potenziato tutta la rete infrastrutturale digitale delle Marche, compreso l’entroterra fino ad arrivare a una copertura di oltre il 99% delle aree anche più interne. Come Regione abbiamo sempre condiviso un’offerta sanitaria diffusa sul territorio, e questo progetto presentato oggi va proprio verso questa direzione”.

 

Il presidente della conferenza dei sindaci, Daniel Matricardi, sottolinea l’importanza della sinergia tra gli enti al fine della concretizzazione di progetti a beneficio di tutta la comunità, mentre il presidente del Bim Tronto, Luigi Contisciani, evidenzia come sia fondamentale arrivare con l’offerta sanitaria nei territori delle aree interne dove c’è un’alta percentuale di popolazione anziana. Infine, il presidente dell’Unione montana del Tronto e Valfluvione, Giuseppe Amici, conclude dicendo: “E’ motivo di soddisfazione per me vedere che si sta andando avanti con progetti che danno un riscontro sanitario nei comuni distanti dai grandi centri abitati, evitando in questo modo che le persone siano costrette a spostarsi per bisogni di salute. Inoltre, come confermato dal commissario Castelli, ci saranno risorse aggiuntive con il progetto Next Appennino per la sanità delle aree interne. Abbiamo voluto abbinare alla ricostruzione materiale delle case anche una strategia di rilancio dell’economia del cratere. In questo contesto stiamo stimolando in modo sistematico la digitalizzazione delle funzioni pubbliche del territorio. Lo sforzo garantito dall’Unione montana e dal Bim per la telemedicina va esattamente verso la stessa direzione”.

 


        

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