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BANCA DEL PICENO, UN UTILE DI 2.4 MILIONI DI EURO

BANCA DEL PICENO, UN UTILE DI 2.4 MILIONI DI EURO

Banca del Piceno: il progetto di Bilancio 2020 sottoposto all’Assemblea dei Soci chiude con un utile di 2,4 milioni.

La Banca del Piceno ha chiuso il bilancio relativo all'esercizio 2020 con un utile netto di 2,4 milioni di euro. “La nostra è una banca solida – ha detto il presidente della Banca del Piceno Claudio Censori – e in un anno segnato dall'emergenza sanitaria è riuscita a confermare pienamente il proprio ruolo di banca di comunità. La Banca del Piceno è  interprete di una forma di finanza geo-circolare, che non estrae risorse dai territori per portarle altrove. Tutto ciò che raccogliamo sul territorio lo reinvestiamo sul territorio”. Le indicazioni strategiche evidenziate dal presidente trovano conferma nell'analisi dei dati che caratterizzano il bilancio che verrà sottoposto domani (Domenica 2 Maggio 2021) all'approvazione dell'assemblea dei soci.

Nel corso del 2020, il profilo di rischio è significativamente migliorato. Il valore NPE al 31 dicembre 2017 era del 24,94%, superiore rispetto alla media del sistema bancario italiano. Nel primo semestre 2020, la Banca del Piceno si attestava con un NPE sul 11,19% a fronte del 11,50% del Gruppo Iccrea, rispetto alla media nazionale di 8,6%. Al termine dell’anno 2020, la Banca del Piceno chiude a 8,67% a fronte del 9,4% della Capogruppo ICCREA, confermando il costante miglioramento e il continuo allineamento del nostro istituto verso la posizione del Gruppo e verso il valore medio di mercato, quest’ultimo ad oggi di poco superiore al 5% circa.

Per il prossimo triennio, tenendo conto dell’impatto delle stime post crisi Covid-19, uno studio realizzato da KPMG prevede 50/100 Mld di nuovi NPL a seguito della crescita dei tassi di default di 100/200 bps, implicando una necessaria prosecuzione del percorso di decrescita anche a fronte di prevedibili fluissi di credito anomalo. A tal proposito, la Banca del Piceno ha già individuato un portafoglio oggetto di “curve out” di UTP per raggiungere gli obiettivi del piano ICCREA, ovvero il 6,5% a fine 2023. Da ultimo e, non meno importante, il Texas ratio da quota 103,96% nel 2017 è diminuito raggiungendo il livello di 24,59% nel 2020, insieme alle coperture NPE che nel medesimo periodo passano dal 47,35% al 56,05%. Il secondo aspetto, l’efficienza operativa in ulteriore recupero e prossima all’obiettivo prefissato dal piano nel 2018 che prevedeva una costante decrescita dei costi operativi complessivi da 26,1 Mln a 24,3 Mln, tra cui il costo del personale che varia da 16,8 Mln a 14 Mln, mentre le commissioni nette da 8,9 Mln del 2017 passano a 11,7 Mln del 2020, registrando in quest’ultimo anno una lieve flessione dovuta principalmente al lockdown imposto dal virus Covid-19 e quindi una naturale contrazione della monetica (transato POS).

Nel corso del 2020 è stato raggiunto anche l'obiettivo di un  progressivo ma costante miglioramento dell’attività commerciale, emerge una qualità e quantità di volumi di Raccolta Diretta in grado di attestarsi a quota 1,58 miliardi di euro, in crescita rispetto a 1,45 miliardi del 2019. Insieme alla Raccolta Indiretta, pari a 263 milioni di euro, (di cui 191 mln Racc. Qualificata registrando quest’ultima una crescita del 16,5% rispetto al 2019 nonostante la elevata volatilità dei mercati generata dalla pandemia) crescono anche gli Impieghi in bonis che dai 595 milioni del 2019 passano ai 609 milioni del 2020. Particolarmente importante  il profilo di liquidità, decisamente migliore rispetto al triennio in corso. Il Loan To Deposit passa da 73,42% del 2017 a 59,50% del 2020 e il Net Stable Funding Ratio (NSFR), che punta a rafforzare la capacità di una banca nel far fronte in maniera positiva a eventi avversi su un più lungo orizzonte temporale varia dall’ 119,65% nel 2018 al 172,20% nel 2020, contenendo quindi l’esposizione della Banca del Piceno ai rischi.

All’interno dei dati 2020, la  banca ha già apprezzato maggiori costi sul credito per effetto del peggiorato scenario macroeconomico, attraverso ulteriori accantonamenti collettivi. Inoltre, già nel primo trimestre 2021, la Banca ha ulteriormente accresciuto le collettive per effetto delle difficoltà finanziarie che incontreranno gli imprenditori nella gestione “pandemica”.  Il piano proietta, quindi, nel futuro la nostra azienda di credito  verso uno scenario favorevole con maggiore solidità e basso rischio.

Gli obiettivi quantitativi ROE, TCR, Cost-Income e Texas Ratio sono ambiziosi, ma non sono gli unici: oggi l’attenzione all’impatto sociale, al benessere, alla qualità della vita, all’ambiente, al rispetto delle regole e del buon governo rappresentano asset intangibili più che mai concreti nei benefici che genererebbero per le famiglie, per le imprese e per l’intera società. In particolare, rispetto delle regole e buon governo sono, stante analisi di mercato e studi di settore, fonti di creazione di valore per i Soci.

Inoltre, nel secondo semestre, la Banca istituirà e avvierà un canale diretto con i Soci, sarà un luogo di ascolto e confronto su tutte le migliori proposte con cui migliorare, insieme, la Banca del Piceno.

Nell’ultimo triennio, la Banca del Piceno  ha affrontato e superato abilmente diverse pietre miliari del percorso programmato nel piano industriale di riorganizzazione e rilancio. La fusione di due realtà, la migrazione di due sistemi informatici e in particolare un cambio di paradigma legato al nuovo modello organizzativo che ha posto al centro le esigenze del  Socio e dei  Clienti.

“Per rispondere alle esigenze dei Clienti e conseguentemente ai cambiamenti organizzativi, con attenzione ai bisogni professionali e individuali, la Banca ha investito molto su un asset fondamentale: la Crescita delle nostre Persone – ha detto il direttore generale Franco Leone Salicona – e l’obiettivo alla base di tale scelta risiede nella volontà di arricchire le competenze e la motivazione dei colleghi, di incentivarne lo spirito di squadra e la capacità di problem solving. Il risultato finale sarà una maggiore qualità dell’organizzazione aziendale insieme all’acquisizione di soft skill fondamentali come il miglioramento della capacità di comunicare in maniera più efficiente ed efficace sia per il singolo che per i processi condivisi”.

Per il prossimo triennio la Banca del Piceno ha  prefissato degli obiettivi molto sfidanti che hanno nelle parole chiave di Crescita e Territorio il loro perno. La Banca del Piceno è pronta a vedere oltre l’oggi, convinta che il territorio abbia bisogno per le sue famiglie e imprese di una banca semplice e concreta, oltre che capace di coltivare relazioni di valore con i cittadini e imprenditori. Noi saremo il loro miglior partner, ma per farlo abbiamo bisogno di crescere ancora, creando valore e supportando l’ecosistema socioeconomico per rispondere alle diverse complessità che si presenteranno”.

La mutualità per la Banca del Piceno non è una semplice dichiarazione, ma un modo concreto di fare banca. “Durante il difficile periodo del 2020 il nostro istituto è stato vicino ai suoi Soci e ai suoi Clienti – ha detto il presidente della Banca del Piceno Claudio Censori – sostenendo   tra l’altro anche le strutture sanitarie all’inizio della pandemia con un contributo extra di circa 70 mila euro. La Banca si è attivata sin da subito per mettere a disposizione tutte le misure previste a sostegno del difficile momento economico rispondendo a 2.029 richieste di moratoria pari a circa 175 milioni di euro e supportando 1.110 clienti con un ammontare complessivo di 69 milioni di euro all’interno del Decreto Cura Italia. La ricchezza che viene creata dalla Banca resta nel territorio, non soltanto perché la quasi totalità degli investimenti per lo sviluppo dell’economia è rivolta alle comunità locali, ma anche perché il patrimonio dell’azienda è un bene della comunità stessa”.

Nel corso dell’anno 2020, sono stati deliberati contributi per un ammontare di euro 87 mila. La Banca del Piceno svolge il servizio di tesoreria e di cassa per 43 soggetti tra enti e istituzioni,  collabora con lo Stato nell'applicazione di normative di rilevante valore sociale come quelle relative all'antiriciclaggio e alla prevenzione del crimine. Inoltre, promuove lo sviluppo sociale e culturale del territorio e delle comunità locali in due modi: sostenendo l'attività delle organizzazioni che svolgono questo ruolo (spesso enti non profit, cooperative sociali, organismi di volontariato, parrocchie...) e realizzando direttamente numerose attività ed iniziative.

L’Auditorium “San Giacomo della Marca” presso la Sede di Acquaviva Picena, la Sala Convegni presso la Filiale di Centobuchi, la Sala Convegni in contrada San Venanzo di Castignano e la ex Sala Assemblee di Montalto, sono messi a disposizione delle comunità ed associazioni. Molto interessanti sono i rapporti di collaborazione posti in essere con tutte le amministrazioni comunali e gli enti pubblici presenti nella zona di competenza. II radicamento della Banca nel territorio è testimoniato, altresì da intensi e proficui rapporti di lavoro praticamente con tutte le associazioni di categoria. In quest’ambito si inserisce l’intensa collaborazione con numerose associazioni antiracket ed antiusura.

“La Banca del Piceno – hanno detto il presidente Claudio Censori e il direttore generale Franco Leone Salicona – si presenta  alle nuove sfide che proporrà il mercato, pronti ad affrontarle con lo spirito giusto, con un gruppo valido e coeso, e con migliori indicatori economico-finanziari. Gli interventi messi in atto hanno implicato un cambiamento radicale e dirompente, che ha scosso gli equilibri della precedente zona di comfort, proiettandoci verso un nuovo status di approccio organizzativo alle attività lavorative. Accogliere tale cambiamento ha implicato delle difficoltà sia ai nostri affezionati clienti che hanno percepito transitoriamente dei mal di pancia e sia ai colleghi che lo hanno fatto proprio, ognuno con i propri tempi.

        

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