“L’Altra Provincia”, per senso di responsabilità e per non mettere in difficoltà l’Ente, si è astenuto rilevando tuttavia diverse criticità sulle voci di entrata e di uscita.
La scorsa settimana si è riunito il Consiglio provinciale, che tra le altre cose, è stato chiamato per approvare il DUP (Documento Unico di Programmazione) e l’ipotesi di Bilancio stabilmente riequilibrato con annualità 2025/2027. Trattandosi di un Ente in dissesto, il bilancio provinciale dovrà poi essere approvato dal Ministero dell’Interno.
Nonostante la convocazione sia arrivata tardiva e senza una completa documentazione per un discussione così importante, il gruppo consiliare “L’Altra Provincia”, per senso di responsabilità e per non mettere in difficoltà l’Ente, si è astenuto rilevando tuttavia diverse criticità sulle voci di entrata e di uscita.
Sui capitoli delle entrate alcune voci (canone unico patrimoniale, tassa sui distributori automatici, sanzioni …) sono apparse gonfiate, mentre, per quanto riguarda i capitoli delle uscite, balza all’occhio la bassissima spesa per la manutenzione delle strade provinciali, l'eccessivo costo delle utenze e gli alti interessi delle anticipazioni di cassa.
Abbiamo consigliato alla maggioranza, in primo luogo, di sollecitare i creditori per il recupero delle somme dovute alla Provincia, iniziare ad avviare quanto prima un piano per l’efficientamento energetico e la razionalizzazione degli spazi sugli uffici provinciali al fine di abbattere i costi, alienare tutti i beni inutilizzati e il cui costo di gestione e manutenzione non ne giustifica l’utilizzo, rivedere le tariffe che sono state tutte indiscriminatamente portate al massimo.
Per quanto riguarda gli investimenti abbiamo suggerito di fare molta attenzione alle scadenze e agli adempimenti che l’Ente in sotto organico deve gestire e alle eventuali anticipazioni di cassa.
Appare evidente che la procedura di bilancio riequilibrato permetterà all’Ente in maniera strutturata di rientrare dal dissesto, cosa che, probabilmente, avrebbe dovuto essere dichiarato anni prima visti i maldestri tentativi fatti in questi ultimi anni per “salvare” la Provincia, che hanno portato addirittura il Presidente Loggi a rassegnare le dimissioni, per poi ritirarle, nel maggio 2024.