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Ascoli, funivia San Giacomo-Monte Piselli. Spunta un nuovo progetto

Ascoli, funivia San Giacomo-Monte Piselli. Spunta un nuovo progetto

Il problema per lo sciatore sarebbe come poter tornare al piazzale iniziale per poi risalire dato che la fine è prevista 400-500 metri prima.

Resta davvero difficile da comprendere una parte del nuovo progetto che vedrà lo sviluppo del nuovo impianto sciistico di risalita dei Monti Gemelli (lungo 2,6 chilometri). Linea che sarà realizzata attraverso i 12 milioni di euro stanziati grazie alle ordinanze adottate dal commissario straordinario per la ricostruzione n. 122, 129 e 137. Secondo i piani del Cotuge, riunitosi lo scorso 11 agosto per approvare il documento di indirizzo della progettazione, la nuova linea partirà nei pressi del piazzale (parcheggio) in località San Giacomo per poi riallinearsi con il vecchio impianto sciistico dismesso da anni in zona Valle Castellana.

Da qui sarà possibile arrivare alla stazione intermedia (in località Tre Caciare) la quale andrà a sostituire l’unico impianto esistente e funzionante che conduce a Monte Piselli. Esattamente dove si trovava la vecchia sciovia di 350 metri denominata "campo scuola (più noto come campetto)" e che sarà ripristinata. Resta però da colmare un tratto di 500 metri circa (in linea retta), che dividerà la fine dell'impianto dalla partenza allestita nei pressi del parcheggio. Distanza che, inspiegabilmente, lo sciatore sarà costretto a percorrere probabilmente a piedi impiegando non poco tempo prima di poter poi risalire.

A commentare la strada imboccata dal Cotuge è stato Dario D'Agostino della Remigio Group: “Quello che abbiamo potuto vedere nella documentazione del consorzio ci lascia senza parole – ha sostenuto -. Di fatto un impianto del genere è tecnicamente irrealizzabile. Siamo sinceramente stupiti da come potrebbe essere realizzato questo nuovo impianto. Il problema per lo sciatore sarebbe come poter tornare al piazzale iniziale per poi risalire dato che la fine è prevista 400-500 metri prima. Questo genere di soluzione taglierebbe fuori l'invernale. Credo che bisognerebbe ragionare sulla fattibilità della stagione sciistica e poi sulla somma finanziata, dato che per coprire quel tratto mancante sarebbero necessari 15-16 milioni”.