AFS Agenzia FotoSpot

Ascoli, 3^ Giornata Diocesana di Pastorale Inclusiva nella parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo

Ascoli, 3^ Giornata Diocesana di Pastorale Inclusiva nella parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo

Domenica 11 maggio nella parrocchia dei Ss. Filippo e Giacomo ad Ascoli Piceno

 “LA CHIESA È LA NOSTRA CASA”: LA PORTA DELLA SPERANZA PER LE PERSONE CON DISABILITÀ

L’Ufficio di Pastorale con Persone in condizioni di Disabilità o Neurodivergenze della Diocesi di Ascoli Piceno, organizza la Terza Giornata Diocesana di Pastorale Inclusiva che si svolgerà Domenica 11 Maggio presso la parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo. L’iniziativa organizzata dall’Ufficio diocesano della Diocesi di Ascoli Piceno, è aperta anche ai fedeli della Diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto e rappresenta, nell’anno giubilare la porta della Speranza per le persone con disabilità.

Oltre al vescovo Gianpiero Palmieri, ospite d’eccezione sarà Federico De Rosa, giovane scrittore in condizione di autismo che impreziosirà la giornata con un intervento dal titolo “Io, il mio autismo e ciò in cui credo”.

“L’obiettivo dell’appuntamento – dice don Giorgio Del Vecchio, direttore dell’ufficio – è quello di sensibilizzare le comunità parrocchiali e tutti noi alla dimensione spirituale delle persone in condizioni di disabilità e/o neurodivergenze e di spronare la Chiesa a favorire maggiormente l’accoglienza delle famiglie e l’inclusione nella vita ecclesiale. Ci si auspica che almeno un catechista per parrocchia delle due Diocesi possa partecipare”.

 

Questo il programma della giornata:

Ore 9,30: accoglienza

Ore 9,45: testimonianza di Federico De Rosa “Io, il mio autismo e ciò in cui credo”

Ore 12,30: pranzo offerto dalla parrocchia

Ore 14,30: apertura Porta della Speranza con Maria: recita del Rosario e disponibilità di alcuni sacerdoti per confessione e ascolto individuale

Sono invitati tutti i fedeli delle due Diocesi del Piceno: non solo le famiglie che hanno al loro interno persone in condizione di disabilità o neurodivergenze, ma anche catechisti, animatori che hanno a che fare con loro e anche persone normotipiche che hanno interesse a sapere qualcosa di più sull’autismo”.