"Una frana inarrestabile a vantaggio della sanità privata"
Dopo la presentazione dell’”Atto Aziendale”, Provvedimento con cui la ex Direttrice Nicoletta Natalini ha definito l’organizzazione del servizio sanitario pubblico dell’Azienda Territoriale di Ascoli Piceno, contestato da una pluralità di Sindaci, da varie forze politiche e dalla stragrande maggioranza delle organizzazioni sindacali, rettificato a distanza, all’ultimo istante, dalla citata Direttrice unicamente per quanto concerne il riequilibrio dei punti nascita dei due ospedali Mazzoni e Madonna del Soccorso; dopo la presentazione della proposta del piano assunzionale 2025 con cui si è proceduto, in soli tre anni, a decurtare ben 177 unità di personale con conseguenti gravissime ripercussioni sull’efficienza ed efficacia dei servizi, possiamo tristemente affermare che la sanità pubblica del Piceno possa essere paragonata ad una frana inarrestabile a vantaggio della sanità privata che di giorno in giorno, attraverso l’apertura di nuovi centri (nella sola città di Ascoli ce ne sono ben oltre 100) occupa tutti gli spazi diventando beneficiaria di gran parte delle risorse finanziarie stanziate dalla Regione Marche per il servizio sanitario convenzionato di questo territorio.
Considerato che da lustri il Piceno è oggetto di drastiche razionalizzazioni, è legittimo il sospetto che sui nostri concittadini si voglia sperimentare l’ipotetico passaggio da una sanità universale pubblica a quella privata, in danno a tutta la collettività ed in particolare alle classi meno abbienti.
Se inoltre ai dipendenti non vengono pagati da anni decine di migliaia di ore di lavoro straordinario, preteso e mai liquidato; se agli stessi operatori non vengono concesse le giornate di ferie maturate, riferite agli anni pregressi nonché vengono imposti carichi di lavoro e turni irregolari spesso privi dei relativi riposi con conseguente compromissione dei tempi di vita e di lavoro con relativo cumulo di stress psicofisico; se agli aventi diritto non vengono riconosciuti i tempi di vestizione sanciti dal CCNL dal 21 maggio 2018 con la conseguente compromissione del clima ambientale in tutti i posti di lavoro, il sospetto che si voglia smantellare la sanità pubblica Picena si rafforza sempre più.
…e continuano a girarsi dall’altra parte...
Ascoli Piceno, lì 04/02/2025
CISL FP - Igino Giorgio Cipollini