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Crisi idrica, a Monteprandone divieti di uso per l'acqua potabile

Crisi idrica, a Monteprandone divieti di uso per l'acqua potabile

Si aggrava la siccità del Piceno

Si aggrava la siccità del Piceno e Monteprandone correi ai ripari.

Alla luce del permanere dello stato di crisi idrica che ha indotto la CIIP ad elevare il livello di allarme, codice rosso, terzo stadio e dell’invito della Prefettura di Ascoli Piceno ad attivare forme si sensibilizzazione della cittadinanza per evitare sprechi d’acqua potabile, il sindaco di Monteprandoneergio Loggi ha firmato un’ordinanza in cui dispone il divieto a tutti i cittadini di prelevare dal pubblico acquedotto l’acqua potabile, su tutto il territorio comunale, per: 

l’irrigazione e annaffiatura di orti, giardini e cortili, pulire strade e marciapiedi; il lavaggio di aree cortilizie, piazzali ecc. è consentito esclusivamente per i servizi pubblici di igiene urbana; il lavaggio privato dei veicoli a motore, con l’esclusione di quello svolto da impianti di autolavaggio regolarmente autorizzati; il riempimento di fontane ornamentali e vasche da giardino su aree private; il riempimento delle piscine, sia ad uso privato che commerciale; gli usi diversi da quello alimentare domestico, per l’igiene personale e per l’abbeveraggio degli animali. 

Nell’ordinanza, valida dal 20 giugno al 31 ottobre 2024, si invita la cittadinanza tutta, gli uffici pubblici, l’utenza commerciale, produttiva e sanitaria ad adottare comportamenti volti ad un uso razionale e corretto dell’acqua al fine di evitare inutili spechi. Si raccomanda il controllo periodico e frequente dei contatori al fine di poter segnalare tempestivamente alla Società “CIIP S.p.A.”, gestore del Servizio Idrico Integrato, eventuali perdite occulte e alla pronta riparazione di eventuali perdite negli impianti e di porre particolare attenzione alla manutenzione degli impianti di autoclave (serbatoi e pompe), ove presenti e, nel caso in cui non si disponga degli stessi, di installare impianti ex-novo ed essere pronti alla loro attivazione.  L’inosservanza delle prescrizioni di cui alla presente Ordinanza è punita con la sanzione amministrativa da 25 euro ad 500 euro.