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Ascoli, uUltimo Workshop progettuale Master in Eco-design & Eco-innovazione

Ascoli, uUltimo Workshop progettuale Master in Eco-design & Eco-innovazione

Nuovi concept di prodotti e accessori per l’abitare contemporaneo

Si è svolto lunedì 30 giugno il Workshop progettuale Nuovi concept di prodotti e accessori per l’abitare contemporaneo - Soluzioni progettuali sostenibili attraverso il riuso di sfridi di lavorazione della pelle, realizzato nell’ambito del Master di I livello in Ecodesign ed Ecoinnovazione, in collaborazione con Poltrona Frau, azienda simbolo dell’eccellenza manifatturiera italiana, della cultura del progetto e della qualità di prodotti e l’associazione Marche a rifiuti zero.

Guidato dai designer Davide e Gabriele Adriano dello studio Adriano Design, il workshop propone una riflessione progettuale centrata sull’utilizzo degli scarti di lavorazione della pelle come punto di partenza per lo sviluppo di nuovi concept di prodotti, ideati secondo i principi del design per la circolarità. Frammenti e ritagli, solitamente esclusi dal ciclo produttivo, diventano il punto di partenza per esplorare logiche di riuso, riduzione delle risorse, valorizzando la straordinaria ricchezza tattile ed espressiva della pelle. I prodotti sviluppati dovranno rispondere ai bisogni reali dell’abitare contemporaneo, privilegiando durabilità, semplicità costruttiva e qualità estetica. All’interno di questo contesto, vengono proposti ambiti progettuali da sviluppare come direzioni alternative o complementari, che affrontano in modo diverso l’utilizzo della pelle recuperata.

Il direttore del Master, Lucia Pietroni, ha aperto l’incontro sottolineando l’importanza di queste attività sul campo, che consentono ai ragazzi di conoscere l’identità e la specificità dell’azienda ospitanti e toccare con mano il lavoro tecnico delle maestranze, fattori indispensabili per far dialogare la formazione specialistica e le realtà produttive. 

Nel corso della visita al Poltrona Frau Museum, Eleonora Vissani, Poltrona Frau Heritage & Museum Coordinator, mette subito in evidenza alcuni elementi distintivi dell’azienda, a partire dall’assemblabilità dei prodotti: ridurre il materiale a ciò che è strettamente necessario garantisce, oltre al risparmio risorse, un risparmio economico, anche rispetto ai costi di trasporto, imballaggio e stoccaggio. L’idea si concretizza già nel 1959 con la poltrona Sanluca, nata dall’idea di Achille e Piergiacomo Castiglioni di svuotare l’imbottitura tradizionale per arrivare alle curvature “strettamente necessarie” al miglior sostegno. La differenza, rispetto ad altri oggetti già esistenti è nell’uso di materiali nobili, come il legno multistrato di betulla e masselli di faggio e pioppo. 

Con la poltrona Dezza in tessuto, Gio Ponti, architetto e designer, esprime un’idea di casa come organismo complesso, dove ogni elemento, dai muri ai tessuti, contribuisce a creare un'esperienza abitativa completa e armoniosa. In questo senso il tessuto diventa un elemento che dialoga con lo spazio e con gli altri arredi. Con Ouverture di Pierluigi Cerri, 1982, si sviluppano materiali autoportanti attraverso strutture industriali, per portare il mondo del lavoro nelle case borghesi.

Contemporaneamente emerge l’esigenza di sensibilizzare venditori e clienti sull'uso dei nuovi materiali e dei colori, attraverso l'utilizzo di cataloghi dedicati.

La ricerca sulla funzione del prodotto porta l’azienda a realizzare poltroncine acustiche per il Festival dei Due Mondi di Spoleto in grado di garantire una resa acustica ottimale all'interno degli spazi dedicati agli eventi del festival e contribuire a un'esperienza di ascolto confortevole ed efficace. Anche la poltroncina Intervista by Lella e Massimo Vignelli del 1989 incarna un nuovo modo di fare informazione attraverso la ripresa delle persone a figura intera: Intervista è disegnata per consentire il massimo comfort all’ospite e una postura che permette al diaframma di aprirsi e parlare bene in tv.

All’interno dell’azienda si percepisce l’importanza di lavorare in un luogo pieno di storia, di creatività, innovazione, dove si producono oggetti senza tempo, accettando le sfide del nostro tempo, come la produzione con legno proveniente da foreste certificate, la progettazione del fine vita attraverso l’agevolazione del riciclo dei materiali, l’uso di coperture sostituibili e di tessuti in fibre di poliestere riciclate.

Nel magazzino pelli, il tesoro dell'azienda, si lavora per ottenere uno scarto zero per cento, ottimizzando il taglio, riusando gli scarti per oggetti di piccola pelletteria, cartellini e vendita e avviando il residuo a processi di rigenerazione, come mostrano i numerosi ecobox posizionati accanto alle postazioni degli artigiani. Si svolgono anche attività di recupero di prodotti antichi che, come ci racconta Eleonora, oltre ad allungare il ciclo di vita delle vecchie produzioni, consentono di capire l'evoluzione dei materiali e sostenere la ricerca. Per non rischiare di lasciare il mondo fuori dall’azienda, è prevista un’area didattica per i fornitori

Ora la palla passa agli studenti: la visita segna infatti l’inizio dell’ultimo workshop di due settimane, nel corso delle quali ciascuno dovrà elaborare gli spunti della giornata e sviluppare uno dei due ambiti progettuali proposti: un sistema di illuminazione in cui la pelle venga utilizzata come dettaglio distintivo e integrato con altri materiali nobili come vetro, ottone, metallo; oppure una collezione di piccoli accessori in pelle riutilizzando esclusivamente gli scarti di lavorazione generati durante il taglio di componenti più grandi.