Inaugurazione sabato 23 marzo ore 11,30
Ri-tratti di Manuel Fazzini
Il ritratto caricato, così definito dai trattatisti rinascimentali perché propone una enfatizzazione dei tratti fisici caratteristici di un personaggio, ha conosciuto nelle Marche un grande sviluppo grazie all’attività di Pier Leone Ghezzi, originario di Comunanza, che nella Roma cosmopolita del XVIII secolo passò in rassegna tutti gli esponenti della corte pontificia, delle famiglie aristocratiche, del mondo culturale e della diplomazia. In centinaia di fogli, in parte conservati presso la Biblioteca Apostolica Vaticana ma per lo più dispersi in collezioni pubbliche e private, Pier Leone ha tratteggiato con la penna e l’inchiostro i volti di intellettuali, di esponenti del jet set internazionale e di prelati giunti a Roma nel corso del Settecento: li ha ritratti impietosamente, enfatizzandone i tratti somatici ma senza suscitare l’amarezza di quanti vennero da lui effigiati, consapevoli che un’opera dell’artista marchigiano segnava il loro ingresso nel mondo della notorietà.
Nelle opere di Manuel Fazzini, che ho conosciuto grazie alla passione per l’arte di Patrizia Celani, ritrovo quella stessa attitudine a forzare le fisionomie senza mai scadere nell’irriverenza, perché il giovane artista ha acquisito nel tempo una “misura” nel caricare i volti dei personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura realizzati per importanti testate nazionali da riuscire ad essere corrosivo senza mai cedere alla volgarità. Un segno sicuro ed i colori vivaci e saturi caratterizzano lo stile inconfondibile di Fazzini che guarda al mondo pop senza però trascurare la lezione che viene dal passato: nel duplice ritratto di Yoko Ono e di John Lennon che si avvinghia disperatamente a lei, si colgono dei tratti che riconducono ad Egon Schiele, ma i colori vivaci e contrastanti esorcizzano il senso di morte che connota la produzione dell’artista austriaco.
Ho chiesto a
Fazzini se qualcuno dei personaggi che ha ritratto abbia espresso qualche
critica per come è stato da lui rappresentato; per andare incontro ai loro
“desiderata” l’artista marchigiano ha dovuto attenuare qualche occhiaia,
rimpolpare le guance o modificare le acconciature. Sono certo che tra qualche
anno coloro che hanno richiesto questi interventi migliorativi capiranno di
avere fatto un errore e Fazzini diventerà tanto noto ed apprezzato da sorridere
di queste umane debolezze delle stars.
Stefano Papetti
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PRESENTAZIONE
DEL SINDACO MARCO FIORAVANTI
Valorizzare i giovani talenti del territorio, promuovere
l’arte contemporanea e far conoscere agli ascolani i loro conterranei che
stanno avendo successo lontano dal Piceno: in base a questi tre elementi,
abbiamo deciso di ospitare nella suggestiva cornice della Sala Cola i ritratti
di Manuel Fazzini che, giunto dalle Marche a Roma, si è conquistato una
posizione di grande rilievo nel mondo della grafica. Le più importanti testate
nazionale si avvalgono della sua penna per realizzare immagini destinate ad
illustrare giornali e riviste settimanali dedicate all’arte ed alla cultura.
Magari già conosciamo qualcuno dei ritratti di Fazzini e ne abbiamo ammirato la
capacità ironica di rappresentare celebri artisti, letterati, musicisti,
cantanti ed esponenti del jet set senza però conoscere chi fosse l’autore di
quelle opere. D’ora in poi, grazie a questa mostra, tutti riconosceranno la
mano del giovane e talentuoso artista che sa essere graffiante senza scadere
nella volgarità, irriverente senza lasciarsi andare all’offesa.