Riqualificato con fondi regionali, oltre a custodire i preziosi volumi appartenuti al Santo, l’edificio diventa polo culturale e didattico per far conoscere l’affasciante vita di San Giacomo della Marca, uomo di fede e di cultura
Alla cerimonia oltre al sindaco
Sergio Loggi, al vicesindaco Daniela Morelli, al presidente del Consiglio
Comunale Antonio Riccio, agli assessori Roberta Iozzi e Christian Ficcadenti,
al consigliere comunale Sergio Calvaresi, hanno preso parte l’assessore
regionale Andrea Maria Antonini, la consigliere regionale Anna Casini, la
consigliere provinciale Luciana Barlocci, il vicesindaco Giovanni Silvestri, la
dott.ssa Rosangela Guerra funzionaria Archivista della Soprintendenza
Archivistica e Bibliografica della Marche, Padre Simone Giampieri Ministro
provinciale della Provincia Picena San Giacomo della Marca dei Frati Minori,
Padre Lorenzo Turchi Presidente del Centro Studi San Giacomo della Marca, Padre
Michele Massaccio Guardiano del Convento di San Giacomo della Marca, il
Comandante della Stazione di Monteprandone Gabriele Luciani, il Comandante
della Polizia Locale Eugenio Vendrame, la Dirigente dell’Istituto comprensivo
di Monteprandone Roberta Capriotti, il presidente del Bim Tronto Luigi Contisciani,
Prof. Stefano Papetti Direttore dei Musei Civici di Ascoli Piceno, Don Vincent
parroco della Chiesa di San Nicolò di Bari di Monteprandone, Don Armando
Moriconi parroco dell’Unità Pastorale Regina Pacis e Sacro Cuore di Centobuchi
e lo storico Saturnino Loggi e numerosi cittadini.
Dopo la benedizione di Don
Vincent e il taglio del nastro, sì è entrati nell’edificio per i saluti e la
presentazione dei lavori di adeguamento e miglioramento sismico che hanno interessato
tutto l’edificio storico conosciuto come Palazzo Parissi, sede del museo.
Nel suo saluto il sindaco Sergio Loggi
ha ricordato l’importanza di questo luogo per i monteprandonesi. “Il Museo dei
Codici è un prezioso gioiello di famiglia situato nel cuore del nostro
splendido Borgo Storico – ha dichiarato Loggi - quando tre anni fa ci siamo
candidati ad amministrare questo Comune, avevamo in animo di valorizzare il
luogo in cui è conservata la preziosa eredità culturale lasciataci da San
Giacomo. Con fondi regionali abbiamo iniziato i lavori architettonici. Nel frattempo i nostri Codici non li abbiamo
chiusi in cassaforte ma abbiamo siglato una Convenzione con l’Amministrazione
comunale di Ascoli Piceno. Grazie alla
collaborazione con il Prof. Papetti, direttore dei Musei Civici di Ascoli
Piceno, i Codici sono stati ospitati alla Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno,
in piazza Arringo, luogo in cui la storia ci racconta che San Giacomo avesse
predicato. Oggi, in occasione dei festeggiamenti del Santo Patrono, restituiamo
alla nostra comunità il Museo dei Codici più bello e sicuro di prima. E’ un
momento di grande soddisfazione per l’Amministrazione comunale, ma il nostro
impegno non finisce qui. Oltre che sede museale – ha concluso Loggi - vorremmo che questo edificio storico
diventasse un polo culturale, un luogo di relazione e innovazione, una sede di
mostre ed eventi, dove poter realizzare momenti di approfondimento e didattici
per far conoscere l’affasciante vita di Giacomo della Marca, uomo di fede e di
cultura”.
Nel suo intervento l’assessore
regionale Antonini ha auspicato che questo spazio diventi vivo e un punto di
riferimento per tutto il territorio dove sviluppare un progetto di
musealizzazione, mentre il vicesindaco di Ascoli Silvestri ha sottolineato che
in tema di cultura, non ci può essere futuro, se non ci sono sinergie tra Enti
come quella tra Monteprandone e Ascoli che ha permesso di ospitare i Codici
nella Città delle Cento Torri durante i lavori.
La consigliera provinciale
Barlocci ha ricordato l’importanza di fare rete tra Enti per portare a termini
progetti a vantaggio di tutto il territorio Piceno. Mentre la dottoressa Guerra
ha affermato che l’inaugurazione di una sede della cultura è un momento di
festa, possibile grazie anche alla collaborazione tra Istituzioni soprattutto
quando i beni pubblici custoditi sono tutelati e vigilati dalla Soprintendenza.
Nel suo saluto il Provinciale
Padre Simone Giampieri ha affermato che poter fruire del corpo incorrotto del
Santo, che si trova al Santuario, e del suo pensiero attraverso i suoi Codici,
i sermoni e le lettere, è una ricchezza per tutti. A sua volta Padre Lorenzo
Turchi Presidente del Centro Studi, nel ricordare il progetto di
digitalizzazione dei Codici del Santo, ha guardato al futuro e illustrato il
passo successivo: realizzare una biblioteca in rete che possa restituire
l’eredità culturale del Santo e far conoscere a tutti i Codici presenti non
solo a Monteprandone e a Falconara, ma anche a Londra e in America.
“L’accordo siglato tra Ascoli e
Monteprandone – ha dichiarato il prof. Papetti nel suo intervento – ci ha resi
onorati, ma anche gravati da grande responsabilità visto che questi codici sono
tutelati dalla bolla di Papa Pio II che emanò una bolla papale conosciuta, che arrivava
addirittura a sanzionare la scomunica per tutti coloro che avessero danneggiato
o non restituito i libri del santo. Alla Pinacoteca Civica – ha concluso
Papetti - sono stati ben 26.000 i visitatori che hanno ammirato i Codici del
Santo e potuto ammirare il primo ritratto del Beato Giacomo del pittore Carlo
Crivelli”.
La mattinata si è conclusa con la
presentazione da parte dell’architetto Fabio Varese del progetto architettonico
di riqualificazione che è consistito nel consolidamento e riqualificazione degli
spazi interni ed esterni, anche della vicina piazza IV Novembre, nell’abbattimento
delle barriere architettoniche e nella sostituzione e messa a norma
dell’impianto elettrico e idrosanitario e del progetto di musealizzazione che
prevede l’utilizzo di tutti gli spazi per attività interattive e laboratoriali per
bambini e ragazzi, mostre ed eventi culturali e di valorizzazione dei Codici
del Santo.
Ricordiamo che l’intervento di
adeguamento e miglioramento sismico ha interessato tutto Palazzo Parissi,
l’immobile situato nel Borgo storico che ospita il museo per un importo di 414.000 euro, di cui 160.000 euro di fondi
regionali reperiti in risposta ad un bando emanato dalla Regione Marche, con
cui si assegnavano contributi in conto capitale ai Comuni non rientranti nel
cratere, a seguito degli eventi sismici del 2016.
Il Museo dei Codici custodisce 61
volumi appartenuti alla libreria di San Giacomo della Marca di cui quattro
autografi con trascrizioni di sermoni ed omelie e una lettera che il Santo
indirizzò a San Giovanni da Capestrano, suo amico e confratello.
Nel museo sono anche presenti due
antiche mappe di Monteprandone del XVIII e XIX secolo e una moneta coniata nel
1652 dal Duca di Mantova Carlo II Gonzaga per celebrare la nascita del figlio
Ferdinando Carlo che fu donata al Beato Giacomo della Marca per la grazia
ricevuta di aver avuto una discendenza.
Durante i festeggiamenti, il Museo sarà aperto e visitabile gratuitamente sabato 26 novembre, dalle 16 alle 19, domenica 27 novembre, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 e lunedì 28 novembre, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.