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Turismo, il bilancio degli imprenditori CNA Picena

Turismo, il bilancio degli imprenditori CNA Picena

Giugno e luglio in calo sulla costa, bene da Ferragosto in poi «Qualità e destagionalizzazione indispensabili per un’offerta turistica competitiva»

Con le settimane più calde della stagione ormai in archivio, per il Piceno è già tempo di tracciare un primo bilancio dell’estate 2025 dalla prospettiva degli operatori turistici della costa e delle aree interne.

A fare il punto della situazione sono gli imprenditori associati alla CNA di Ascoli Piceno, che sul fronte dell’accoglienza, della ristorazione e dell’attività balneare evidenziano delle dinamiche comuni a tutto il territorio provinciale, in un trend legato al profondo cambiamento che ha interessato il mercato turistico negli ultimi anni.

«Dopo essermi confrontato anche con altri imprenditori del settore tra San Benedetto e Grottammare, posso confermare che quest’anno abbiamo assistito a un calo di presenze pari a circa il 20% nei mesi di giugno e luglio, fatta eccezione per le strutture di fascia alta che propongono servizi di maggiore qualità alla clientela - dichiara Domenico Neroni, direttore del Valentino Resort di Grottammare - Il calo, per alcuni, è stato considerevole, soprattutto nelle due settimane tra luglio e agosto, in cui sembrava di essere in bassa stagione, mentre nelle due settimane centrali di agosto tutti hanno lavorato bene.

Le realtà maggiormente attive su segmenti specifici, come ad esempio quello del family hotel e del turismo di fascia medio-alta, hanno fatto registrare un incremento di fatturato a parità di presenze, mentre per le altre strutture l’alta stagione si è ridotta alle due settimane centrali di agosto».

Sulle ragioni legate alla diminuzione di presenze, Neroni non ha dubbi. «Tutto sommato, nonostante il calo di presenze, l'indicazione dettata dai turisti che hanno scelto la nostra costa è chiara: il Piceno funziona ancora, ma è necessario fare un grosso passo avanti nella qualità dei servizi offerti per invertire la rotta, in primis da parte di chi opera nel mondo dell'accoglienza. C’è molta richiesta per il turismo di qualità. Il vero problema sta nelle molte strutture che non si sono adeguate alle richieste di una clientela esigente, che ha la possibilità di fare confronti con altre mete turistiche e scegliere di conseguenza.

Nel nostro caso siamo partiti benissimo con le prenotazioni per il mese di settembre, anche se in generale ho paura che l'andamento sarà lo stesso di giugno e luglio, il che porterà qualcuno ad anticipare la chiusura. In ottica destagionalizzazione accogliamo favorevolmente la possibilità concessa agli stabilimenti di restare aperti per tutto il mese di settembre anche senza il servizio di salvataggio, che rappresenta un notevole passo avanti».

«Il calo c’è stato, soprattutto nel mese di luglio, con poca gente in giro - conferma Francesco Marchegiani, direttore dello chalet Adriatico di Grottammare - A mio avviso a mancare è stato il ceto medio, con un calo nei consumi oltre che di presenze che si nota eccome. I clienti tendono a spendere meno, a differenza di quanto avvenuto nelle estati successive all’emergenza sanitaria. Questa, per me, sarà la normalità dei prossimi anni.

Per quanto ci riguarda, dopo aver rilevato la concessione abbiamo comunque riscontrato una crescita rispetto agli anni scorsi, soprattutto tra la clientela locale. Per gli ombrelloni abbiamo avuto qualche richiesta in più rispetto alle ultime estati, ma il turismo diventa sempre più povero».

«Siamo riusciti a scongiurare il calo di luglio grazie alla presenza dei gruppi, ma senza di loro non saremmo riusciti a riempire le strutture - aggiunge Matteo Cinesi, che gestisce gli alberghi La Perla Preziosa ed Eurotel a Grottammare - Sicuramente c’è stato un calo di richieste e, forse per paura dei prezzi e del sovraffollamento nel periodo clou, le conferme sono andate a rilento. Tuttavia, dopo Ferragosto il bilancio è stato decisamente più positivo rispetto alle prime due settimane del mese.

Nel mese di settembre continueremo a lavorare grazie alla presenza dei gruppi, ma noto che rispetto agli anni passati stiamo affrontando una fase di lento declino, anche perché per le famiglie è sempre più difficile concedersi un’intera settimana di vacanza al mare. Sicuramente il turismo sta cambiando, non possiamo più stare fermi a guardare».

Nonostante le difficoltà, i borghi e le aree interne del Piceno hanno risposto positivamente in un’annata che, di fatto, conferma le dinamiche emerse già nelle ultime estati. A confermarlo è Antonio Scipioni, titolare dell’Hotel Ristorante DonnaRosa di Roccafluvione.

«Sicuramente è cambiato il modo di fare le vacanze - afferma - Ricordo, anni fa, il lungomare pieno di macchine con targhe del Nord Italia che si trattenevano per diverse settimane, a differenza di quanto avviene oggi, mentre assistiamo a una riscoperta dell’entroterra e dell’area montana dopo il sisma e l’emergenza sanitaria.

Guardando al turismo nella sua interezza possiamo ritenerci soddisfatti, e i numeri degli arrivi internazionali lo dimostrano. Se la costa ha sofferto un calo, il territorio provinciale ha comunque recuperato terreno rispetto alle annate precedenti. Il mese di luglio è trascorso un po’ in sordina, ma ad agosto abbiamo lavorato bene.

Gli aspetti negativi riguardano principalmente la carenza nel reperire manodopera specializzata, per cui non sempre si riesce a offrire un servizio ottimale. Inoltre, pur di contenere gli aumenti e di tutelare la clientela, gli imprenditori sono costretti a farsi carico dei rincari delle materie prime, delle utenze e della pressione fiscale. In questo modo, però, rischiano di venir meno gli utili necessari per investire nella riqualificazione delle strutture.

Sarebbe opportuno provvedere a una riorganizzazione completa del sistema turistico locale e nazionale. Con senso di responsabilità, a mio avviso anche gli enti locali dovrebbero farsi carico di una parte degli aumenti, perché in alcuni casi, tra tasse di soggiorno e costi dei parcheggi, non agevolano il turista e il territorio».

«Dalle testimonianze degli imprenditori del settore emerge chiaramente che siamo di fronte a un cambiamento strutturale del mercato turistico - concludono Francesco Balloni e Arianna Trillini, direttore e presidente della CNA di Ascoli Piceno - Le presenze tendono a diminuire laddove non ci si adegua alle nuove esigenze della clientela, mentre le realtà che hanno investito sulla qualità e sulla capacità di fare rete hanno dimostrato di poter gestire al meglio l’evoluzione del mercato.

Come associazione riteniamo fondamentale che il Piceno continui a lavorare sulla destagionalizzazione, sulla valorizzazione turistica della costa come dell’entroterra, sul potenziamento dei servizi e sulla formazione degli operatori di domani, perché il turista che sceglie il nostro territorio oggi cerca un’esperienza integrata, tra mare, borghi, enogastronomia e un’accoglienza autentica.

La sfida è notevole, ma può diventare un’opportunità offrendo un modello di ospitalità moderno e competitivo, capace di trattenere i visitatori legati al nostro territorio e di attrarne di nuovi».