La Cia agricoltori provinciale stila un bilancio dell’attività agricola portata avanti nel 2022
A un buon livello di prezzi di vendita e
un’ottima qualità delle produzioni ha fatto da contraltare un aumento
vertiginoso dei costi energetici e delle materie prime quali gasolio,
fertilizzanti, mangimi, raddoppiati ed in alcuni casi triplicati rispetto
all'anno precedente, costi che hanno purtroppo eroso gran parte dell'aumento
dei prezzi di vendita. A stilare un bilancio dell’attività agricola nel 2022 è
la Cia Agricoltori provinciale di Ascoli, Fermo e Macerata. Inoltre,
sottolineano dall’associazione, le produzioni hanno subito gli effetti della
prolungata siccità estiva e autunnale che in molti casi ha determinato una
riduzione delle rese.
«Un'estate molto siccitosa ha sollevato, nuovamente, il
problema dell'acqua - precisa Matteo Carboni presidente della Cia provinciale -
risorsa sempre più preziosa anche a fronte dei cambiamenti climatici ai
quali stiamo assistendo. E’ quindi necessario intervenire su più fronti,
ovvero: nuovi sistemi di captazione, manutenzioni ordinarie e straordinarie
delle infrastrutture esistenti per ridurre le perdite, oltre che dare la possibilità
agli agricoltori di realizzare piccoli invasi nei loro terreni per trattenere
le piogge invernali, primaverili da poter poi riutilizzare in estate.
E’ necessario portare avanti, insieme al Consorzio di Bonifica, l’idea di
censire le colture aziendali al fine di programmare e calcolare i tempi e le
quantità di acqua di cui l'imprenditore avrà bisogno».
Un’altra problematica alla quale le aziende agricole devono
far fronte è la mancanza di manodopera «soprattutto specializzata –
prosegue Carboni – E’ necessario intervenire con strumenti semplificati e
flessibili per affrontare un settore particolare come quello agricolo
caratterizzato dalla stagionalità».
Di seguito una quadro delle singole produzioni agricole:
Cereali: caratterizzati da una riduzione media di circa il
30% della produzione, i prezzi sono stati di buon livello sostenuti anche
da una scarsa produzione mondiale, ma il forte aumento di gasolio e
fertilizzanti hanno ridotto notevolmente il margine di guadagno. Inoltre le
speculazioni finanziarie internazionali hanno portato a riduzioni di prezzo
ingiustificate è necessario quindi intervenire per bloccare la pratica
della vendita allo scoperto e permettere di fare un "vero"
mercato delle derrate alimentari, acquisti e vendite solo con il prodotto in
mano. Gli agricoltori da parte loro devono avere il coraggio di superare i
personalismi e organizzarsi per creare un OI, organizzazione
interprofessionale, in modo da avere una voce, una massa critica importante e
un ruolo da protagonista nella filiera.
Ortofrutta: la frutta ha vissuta una stagione estiva
caratterizzata da buona produzione, ottima qualità e buoni prezzi sostenuti da
una buona domanda aiutata anche da una scarsa produzione spagnola, ma come
tutti i settori ha subito lo scotto dell'aumento dei costi energetici e delle
materie prime, più problematica la stagione autunno/invernale che ha visto una
forte contrazione della domanda e conseguente riduzione delle vendite. Analogo
discorso si può fare per gli ortaggi che però hanno subito maggiormente gli
effetti di una estate eccessivamente calda che, in alcune specie, ha
determinato una riduzione di produzione oltre ad un ottobre eccessivamente
caldo che ha portato ad una maturazione anticipata nelle produzioni invernali
accompagnata da una bassa domanda.
Vite: caratterizzata da una buona produzione e qualità,
sconta come gli altri settori l'aumento dei costi, solo nei prossimi mesi sarà
possibile valutarne le vendite
Olivo: più di altri ha subito l'effetto della siccità che ha
determinato una bassa produzione ulteriormente ridotta nell'ascolano per
effetto delle grandinate estive che ha compromesso a maggior ragione la
stagione dell'oliva Ascolana. Buone sono state le rese in olio e ottima la
qualità, come per gli altri va sottolineato l'aumento dei costi in questo caso
anche quelli dell'energia elettrica per i frantoi.
Allevamenti: caratterizzati da un'alta qualità sono minacciati dal rincaro del gasolio, dell'elettricità, dei mangimi, il mais è aumentato del 150% e la siccità ha cancellato il secondo taglio di erba medica. Tutto questo ha portato a lavorare in perdita