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ADEGUAMENTO COSTI TRASPORTO, GALANTI-PMIA: "NON CI RESTA CHE...PIANGERE!"

ADEGUAMENTO COSTI TRASPORTO, GALANTI-PMIA: "NON CI RESTA CHE...PIANGERE!"

Non ci resta che....piangere!

Non avendo partecipato alla trattativa nella stanza dei bottoni, vorrei esprimere un mio modestissimo breve  parere  sulla situazione attuale dopo che le associazioni partecipanti al tavolo delle trattative si sono dichiarate soddisfatte dei risultati.

“Unatras in un comunicato, considera positivamente le proposte presentate dalla viceministra Bellanova, ma non considera esaurito il confronto,  anzi ritiene fondamentale, nel percorso indicato ieri dalla stessa Bellanova, che si arrivi alla definizione di quelle regole che dovranno garantire una maggiore ed effettiva tutela delle imprese di autotrasporto, con particolare riferimento alla disciplina di una clausola di adeguamento dei costi di trasporto, al costo del gasolio, oltre che alla questione delle soste e all’applicazione del nuovo regolamento europeo.”

La caccia al tesoro ha prodotto un intervento economico come segue:

– 20 milioni di euro per scontare il costo dei pedaggi autostradali;

– 5 milioni per implementare la deduzione forfettaria per le spese non documentate;

– 29 milioni per garantire un credito d’imposta pari al al 15 per cento al netto dell’Iva finalizzato all’acquisto di AdBlue;

– 25 milioni per garantire un credito d’imposta pari al 20 per cento al netto dell’Iva per sostenere l’acquisto di GNL.

C’è l’impegno (?), e questo è l’aspetto più interessante per la categoria, dell’immediato insediamento del tavolo delle regole a favore dell’autotrasporto, ma non è dato di conoscere, al momento, le procedure.

La questione, invece, che avrebbe potuto dare qualche spiraglio e cioè il ripristino dei costi minimi, dell’obbligo al rispetto e la indeducibilità delle fatture al di sotto dei costi minimi… non v’è traccia se non con un surrogato da decifrare.

Il tavolo delle regole rappresenta, secondo me, l’elemento centrale della vertenza poiché solo con strumenti normativi certi ed applicabili si rendono sistematici i trasferimenti dei maggiori costi sul valore della merce e complessivamente si favoriscono le condizioni economiche necessarie per far fronte ai costi della sicurezza stradale.

Sarebbe stato più utile  e decisamente più serio non far sparire la voce “costi minimi” per dare spazio ad una “clausola”  per l’adeguamento proporzionato, in contratto e quindi in fattura, all’aumento o alla diminuzione del costo gasolio.

Se avessero provveduto all’obbligo del rispetto dei costi minimi (pubblicati mensilmente e non  ogni sei mesi) con controlli adeguati e con sanzioni pesanti per i trasgressori, ci si sarebbe resi conto che non era l’autotrasporto a chiedere soldi allo stato, ma, al contrario, sarebbe stato l’autotrasporto ad arricchire le casse dello stato con maggiore gettito in IVA e imposte dirette.

Delle altre questioni? Non si legge nulla: certezza e termini di pagamento, subvezione ed altro.

Roberto GALANTI - PMIA
        

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