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PRYSMIAN: LA UGL SUL PIEDE DI GUERRA

PRYSMIAN: LA UGL SUL PIEDE DI GUERRA

COMUNICAZIONI CONTRADDITTORIE – FORTE PREOCCUPAZIONE SULLA PRYSMIAN A RISCHIO CHIUSURA


ALLARME E RABBIA TRA I LAVORATORI IN PRESIDIO, ALLA VIGILIA DELL’INCONTRO AL MISE DI LUNEDI’ 13 APRILE

LA UGL SUL PIEDE DI GUERRA


L’Amministratore Delegato PRYSMIAN VALERIO BATTISTA conferma sulle pagine di un quotidiano economico la chiusura dello stabilimento di Ascoli Piceno.

Il sindaco di Ascoli Piceno CASTELLI incontra RENZI a Roma e gli chiede di interessarsi direttamente dello stabilimento PRYSMIAN di Ascoli Piceno; CASTELLI è positivo; RENZI conosce la PRYSMIAN perché quando è andato in Australia ha visitato un suo stabilimento e ne è rimasto entusiasta.

Il Vice ministro De Vincenti che aveva portato avanti le trattative con la PRYSMIAN cambia dicastero e va a sostituire DEL RIO come Sottosegretario Alla Presidenza del Consiglio.

Siamo in piena cabala; lunedì 13 aprile alle ore 16,00 saremo al MISE in un incontro sicuramente duro e chiarificatore.

L’uscita sulla stampa di VALERIO BATTISTA A.D. PRYSMIAN, alla vigilia dell’incontro al MISE è un’autentica provocazione; uno schiaffo vergognoso e drammatico ai lavoratori di Ascoli Piceno.

Il Premier RENZI farebbe bene a visitare lo stabilimento di Ascoli Piceno, mettendoci la faccia; invece di parlare d’altro come lo stabilimento PRYSMIAN in Australia.

La strada ora è estremamente in salita, difficilissima. Governo ed Istituzioni, il cosiddetto Stato, impotente ed assente.

Restiamo sconcertati ed allibiti nel constatare che nessuna nota di protesta è stata inviata dal Ministero dello Sviluppo Economico all’A.D. della PRYSMIAN VALERIO BATTISTA sulla dichiarazione fatta tramite stampa di conferma della chiusura dello stabilimento di Ascoli Piceno, addirittura prima dell’incontro fissato al MISE per lunedì 13 aprile.

Un Governo serio e responsabile avrebbe chiesto e preteso il ritiro di quella provocatoria dichiarazione.

Per la UGL la partita rimane tutta aperta; sullo sfondo la leva dirimente dei 13 milioni di euro a fondo perduto e dei 19 milioni di euro di crediti agevolati presi dalla PRYSMIAN in Campania che la vincolano a non chiudere lo stabilimento di Ascoli Piceno.

Intanto monta la rabbia tra i lavoratori del presidio PRYSMIAN.

Saremo a Roma al MISE lunedì a batterci con tutta la carica delle nostre ragioni.

 
        

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