Con un tasso di crescita media annuale del 2,5%, i Mercati della rete Italmercatisono in controtendenza rispetto al settore alimentare all’ingrosso per il quale è stato registrato negli ultimi anni un calo dello 0,1%.
L’Amministratore Delegato del Centro Agroalimentare Piceno, Francesca Perotti e il vicepresidente Corrado Di Silverio hanno partecipato a Roma alla presentazione dello studio Italmercati- The European House - Ambrosetti “L’Italia alla prova del cambiamento: la risposta dei mercati agroalimentari all’ingrosso” che ha visto la partecipazione del Ministro Francesco Lollobrigida, di Salvatore De Meo, Membro del Parlamento Europeo, Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti e Maurizio Martina della FAO, tra gli altri.
“Dall’incontro – ha dichiarato l’AD del Caap Francesca Perotti – è emerso chiaro come i mercati all’ingrosso siano stati importanti, nella filiera che dalla produzione porta al consumo: da parte nostra, siamo stati anche noi parte attiva nel calmierare le conseguenze dell’inflazione in questo contesto socio-economico molto travagliato. Il Centro Agroalimentare Piceno è, per il futuro, impegnato in nuovi progetti che si concretizzeranno con l’utilizzo dei fondi del PNRR”.
“La rinnovata collaborazione tra Ambrosetti e Italmercati – aggiunge il Vicepresidente Corrado Di Silverio - ha messo in luce come nell'ultimo anno gli operatori dei centri agroalimentari siano stati chiamati ad assorbire il peso sia dell'inflazione che del calo dei consumi. Questo quadro, ben chiaro a chi vive quotidianamente e in prima persona questo settore, mostra come il settore sia sì forte e vicino al consumatore, ma anche che mai, come oggi, abbia bisogno di interventi rapidi e mirati allo scopo di rafforzare quello che è stato, è e sarà un anello fondamentale della filiera alimentare nazionale”.
Dalla presentazione è emerso che i 150 milioni di Euro del PNRR
stanziati per i mercati agroalimentari italiani genereranno un giro d’affari
ulteriore di 2,8 miliardi di Euro annui (oggi ammonta a 10 miliardi) e 7.000
posti di lavoro. Un primo passo necessario ma non sufficiente a mettere a terra
il reale potenziale di Italmercati, la rete che riunisce i 21 Mercati
agroalimentari principali italiani.
Questi 150 milioni rappresentano infatti il 75% dell’ammontare
necessario al comparto per esprimere a pieno il suo potenziale. Secondo lo
studio The European House - Ambrosetti presentato questa mattina a Roma, la
mancata erogazione dell’ulteriore 25% di fondi, impedisce l’attivazione di
ulteriori vantaggi socio economici 500
milioni di Euro di Valore Aggiunto, 930 milioni di Euro di giro d’affari e
altri 2.400 posti di lavoro.
Si tratterebbe di una vera e propria penalizzazione in un momento di
rilancio così significativo per un settore strategico del Made in Italy, quello
dei Mercati all’Ingrosso, intorno a cui
gravitano oltre 3.000 imprese, 26.000 posti di lavoro e che impatta sul PIL per
12,9 miliardi.
I Mercati all’Ingrosso hanno svolto il ruolo di “ammortizzatori”
dell’impatto inflazionistico nel lungo percorso che va dal produttore al
consumatore. Per ben il 53% delle volte, i Mercati sono stati in grado di
attutire le ricadute dell’inflazione a due cifre sul portafoglio dei
consumatori e ciò è avvenuto maggiormente nei mesi in cui il fenomeno di
aumento dei prezzi era più accentuato.
“I mercati agroalimentari devono
essere parte integrante della filiera agricola e come Italmercati ci battiamo
affinchè venga riconosciuto il loro ruolo di anello di congiunzione del sistema
agroalimentare” - commenta Fabio Massimo Pallottini, Presidente di
Italmercati - “I mercati all’ingrosso
garantendo competitività e alta qualità dei prodotto rappresentano infatti la
soluzione per combattere l’inflazione, variabile che sta di fatto disintegrando
il potere d’acquisto dei consumatori e la capacità di investimento delle
imprese. Guardiamo con interesse ai finanziamenti legati al Piano Strategico
Nazionale italiano della nuova PAC, auspichiamo di poter accedere ai fondi
destinati al settore primario e riteniamo necessaria un’operazione di
aggregazione e accorpamento delle infrastrutture esistenti in strutture
moderne, più grandi per efficientare la rete. Infine dato l’importante impatto
ambientale legato alla logistica e distribuzione della filiera, è prioritario
per il settore poter contare su nuovi fondi per la sostituzione del parco mezzi
che commercializza i prodotti dai mercati agroalimentari ai mercati rionali,
supermercati e ristoranti”.
“Nell’attuale contesto di poli-crisi che stanno colpendo tutti gli
operatori del sistema economico italiano, i Mercati agroalimentari all’ingrosso
hanno dimostrato di saper rivestire un ruolo di “ammortizzatori”
dell’inflazione all’interno della filiera agroalimentare estesa. Le analisi
restituiscono che i Mercati agroalimentari all’ingrosso, nonostante una
pressione crescente sui propri costi operativi, hanno trattenuto al loro
interno tutta la pressione inflattiva per almeno un mese nell’anno e per almeno
6 mesi nel 55% dei casi analizzati” - commenta Valerio De Molli, Managing
Partner and CEO, The European House – Ambrosetti.
Con un tasso di crescita media annuale del 2,5%, i Mercati della rete Italmercatisono in controtendenza rispetto al settore alimentare all’ingrosso per il quale è stato registrato negli ultimi anni un calo dello 0,1%. Anche gli investimenti hanno segnato una forte crescita, raggiungendo i 52 milioni di Euro nel 2022 (con un tasso medio annuo del +6,8% dal 2015, a fronte di un calo degli investimenti del settore).