Di pidocchi esistono tre specie, ben distinte a seconda del loro habitat preferito. Quelli dei bambini sono i pidocchi della testa (pediculus capitis). Poi ci sono quelli trasmessi con i contatti sessuali (pediculus pubis), volgarmente detti ‘piàttole’ per il loro aspetto schiacciato, e infine quelli, da noi ormai scomparsi, che vivono sugli indumenti (pediculus vestis).
Piccole infestazioni tra i bambini di questi innocui ma fastidiosi ospiti ogni tanto si continuano a sentire. Ma i farmaci disponibili per eliminarli sono così efficaci che rapidamente se ne viene a capo. Bastano due lavaggi di capelli a distanza di una settimana l’uno dall’altro. Così facendo muore anche la generazione che nasce dalle uova.
Di pidocchi esistono tre specie, ben distinte a seconda del loro habitat preferito. Quelli dei bambini sono i pidocchi della testa (pediculus capitis). Poi ci sono quelli trasmessi con i contatti sessuali (pediculus pubis), volgarmente detti ‘piàttole’ per il loro aspetto schiacciato, e infine quelli, da noi ormai scomparsi, che vivono sugli indumenti (pediculus vestis).
Ricordo che un giorno trovai uova di pidocchi attaccate non ai capelli, ma alle sopracciglia e alle ciglia di un bambino. E’ una sede assolutamente insolita per questo insetto. Incuriosito, tagliai un sopracciglio con l’uovo e osservai al microscopio questa léndine (così si chiama l’uovo di pidocchio). Dentro l’uovo c’era l’insetto ormai formato e pronto alla schiusa. Ma non era il solito pidocchio, bensì una piàttola. Evidentemente il bambino aveva dormito nel letto dei genitori che ne erano infestati e l’animaletto aveva gradito i robusti peli delle ciglia, erti e per lui adatti come quelli del pube. Infatti questa specie è dotata di robuste pinze in fondo agli arti, con cui si aggrappa ai peli per non essere strappato via dal grattamento stimolato dal prurito che provoca.
Conservo ancora il vetrino con il curioso
reperto. Averlo rivisto dopo tanti anni mi ha fatto ricordare l’episodio.
il dottor Karol (Carlo CAPPELLI)