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ARQUATA POTEST, COMPLETATO IL GRANDE ANELLO DI ARQUATA

ARQUATA POTEST, COMPLETATO IL GRANDE ANELLO DI ARQUATA

ARQUATA POTEST COMPLETA IL G.A.D.A. (GRANDE ANELLO DI ARQUATA) COL RECUPERO DELL’ULTIMO SENTIERO.

L’Associazione “Arquata Potest”, nel portare a termine in data 09-05-2021 il recupero dell’antico sentiero tra le frazioni di Piedilama e Pretare, ha ultimato il G.A.D.A. (Grande Anello Di Arquata), un unico tracciato che attraversa i paesi del Comune dei 2 Parchi Nazionali.

Con 50 km di lunghezza, il percorso si sviluppa a cavallo tra il Parco Nazionale del Gran Sasso – Monti della Laga, partendo da Trisungo e risalendo lungo castagneti secolari per poi rientrare sul versante del Parco dei Monti Sibillini, riscendendo dalle falde del Monte Vettore lungo i pendii del Ceresa.

Il tracciato attraversa le frazioni di Arquata, martoriate dal sisma ma dove finalmente iniziano a vedersi i primi cantieri prendere il via, almeno nelle zone non perimetrate.

L’obiettivo di Associazione Arquata Potest è stato portato a termine dopo 4 anni segnati da numerose difficoltà legate alle zone rosse (vuoi per il sisma, vuoi per il covid).

Nel giugno 2017, infatti, all’indomani della rimozione dell’evacuazione del Comune, i volontari decisero di portare avanti questo ambizioso progetto col triplice intento di aiutare le attività rimaste sul posto, recuperare la storia millenaria del luogo riaprendo sentieri percorsi dai propri avi, e soprattutto mantenere accesi i fari sulle zone colpite dal sisma.

Ed effettivamente, ora che negli ultimi mesi la ricostruzione inizia a muovere i primi passi, per questi territori è finalmente possibile guardare al futuro con maggiore ottimismo.

L’opera di ripristino del tracciato tra Piedilama e Pretare è stata realizzata grazie all’impegno dei volontari Francesca Olini, Paolo Izzi, Monica Piergiovanni, Alessandro Piermarini, Marco Cappelli, Giacomo Stoppo, Lucrezia Piermarini, Sante Corradetti, Valerio Maior, Danilo Giuliani e Carlo Ambrosi, come sempre guidati dal maratoneta e scrittore Vittorio Camacci.

Il terremoto, del resto, non ha intaccato la bellezza naturalistica di questi luoghi. In particolare quest’ultimo chilometro ripulito passa di fianco all’antico mulino di Pretare e attraversa Fonte Sant’Egidio, una pòlla d’acqua naturale che sgorga ai piedi di un enorme masso.
L’acqua della fonte, che deve il nome al patrono di Piedilama, non solo è potabile ma è ritenuta anche miracolosa dagli abitanti del luogo che erano soliti darla da bere agli ammalati o usarla per gli impacchi.

Proprio su questi pendii transitava peraltro l’antica Salaria Gallica, il diverticolo della Salaria Romana che, nei pressi di Trisungo, entrava nell’entroterra verso i territori prevalentemente abitati da popolazioni di origine celtica. I toponimi sono ancora lì a ricordarcelo: dal “Passo del Galluccio” a “Montegallo”, fino ad arrivare sull’Adriatico nei pressi di “Senigallia”.

Si aprono così nuove opportunità per gli appassionati di trekking, i quali possono peraltro trovare informazioni, foto, mappa e traccia GPS direttamente sul sito:
https://www.arquatapotest.it/g-a-d-a-grande-anello-di-arquata-completo/

Un unico tour tra il complesso dei Sibillini, della Laga e del Monte Ceresa, confermando la naturale predisposizione per il trekking e il turismo lento dell’unico Comune d’Europa diviso tra 2 Parchi Nazionali.
Per maggiori informazioni sull’attività dell’Associazione, si invita a visitare anche la pagina facebook: https://www.facebook.com/arquatapotest/
        

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