Evento nazionale di partecipazione attiva e di raccolta pubblica di fondi sabato 14 e domenica 15 ottobre 2023
Ad Ascoli 3 saranno i beni aperti a cura
dei volontari FAI
Con il patrocinio e la compartecipazione del
Consiglio regionale delle Marche
Elenco completo
dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it
Sabato 14 e domenica 15 ottobre 2023 tornano, per la dodicesima edizione, le Giornate FAI d’Autunno, l’amato e atteso evento di piazza che il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS dedica ogni anno al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Durante il fine settimana – animato e promosso dai Gruppi FAI Giovani, assieme a tutti i volontari della Rete Territoriale della Fondazione – saranno proposte speciali visite a contributo libero in 700 luoghi straordinari in oltre 350 città d’Italia, spesso inaccessibili o semplicemente insoliti, originali, curiosi, poco conosciuti e valorizzati (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it).
A chi desideri partecipare verrà suggerito un contributo libero, che andrà a sostegno della missione e dell’attività del FAI. Educare i cittadini alla conoscenza è anche lo spirito che anima la missione del FAI, sussidiaria dello Stato, e in particolare che muove le Giornate FAI: la concreta occasione che il FAI offre agli italiani per avvicinarsi e appassionarsi al patrimonio culturale del nostro Paese. I Delegati e Volontari della Fondazione, come ogni anno, metteranno a disposizione energia, creatività ed entusiasmo per svelare la ricchezza e la varietà del patrimonio di storia, arte e natura che è in ogni angolo di questo Paese.
Saranno 47 le
proposte nelle Marche in 28 località, ad
Ascoli saranno 3 i beni aperti a cura della Delegazione e del Gruppo
Giovani: Casa
Madre delle Suore Pie Operaie dell'Immacolata Concezione e Chiesa
dell'Immacolata, Palazzo Cataldi - Ex Banca d'Italia e il Giardino Storico di
Villa Seghetti Panichi a Castel di Lama.
Casa Madre delle Suore Pie Operaie dell'Immacolata Concezione e Chiesa dell'Immacolata
Il convento delle Suore Pie Operaie dell'Immacolata Concezione si colloca nel cuore più antico del Centro Storico di Ascoli Piceno, tra Via San Giacomo e Via dei Soderini dove sorgevano numerosi fabbricati già in epoca medievale accorpati con i loro orti e giardini in un'unica struttura a metà del XVIII secolo dal Venerabile Vescovo Ascolano Mons. Francesco Antonio Marcucci, fondatore di questo Ordine religioso di cui il convento rappresenta la Casa Madre. La congregazione delle Pie Operaie dell'Immacolata Concezione fu fondato dal Mons. Francesco Antonio Marcucci l'8 Dicembre 1744. L'attività di questo personaggio fu instancabile ed animata dal desiderio di realizzare una scuola che potesse conferire alle giovani donne non abbienti, all'epoca escluse dalla possibilità di emancipazione sociale, una solida istruzione. Il valore storico di questa struttura è pertanto inscindibile dal valore culturale e sociale della personalità del fondatore di cui restano profonde testimonianze soprattutto nella ricchissima biblioteca oltre che nelle stanze in cui visse gli ultimi anni ricche di preziosi arredi, oggetti sacri, reliquie, statuette devozionali. Il convento, ultimato nel 1793 su progetto dell'architetto Pietro Maggi secondo le indicazioni di Mons. Marcucci, si presenta come un edificio "in forma di palazzo", con due portali che recano le figure della Vergine Immacolata e del nome di Maria.
Il restauro degli anni '60 del
secolo XX ha eliminato l'intonaco che nel progetto originario rivestiva le
pareti Nord e Ovest rendendo visibili in parte le tracce dei vari corpi di
fabbrica inglobati nella costruzione. All'interno, ma con accesso anche da Via
dei Soderini, è la Chiesa dell'Immacolata a pianta ottagonale con tre altari
con pale settecentesche. Collegata ad esso una sala con coro ligneo ed altare.
Il monastero, con la scuola tutt'ora in attività secondo i principi del
fondatore, si articola in spazi privati o visitabili come il chiostro e la sala
di ricevimento affrescata, in luogo della prima, piccola, chiesa del convento.
Gli ambienti al primo piano sono riservati all'esposizione di oggetti preziosi ed alla dimostrazione, attraverso un'aula didattica, delle attività delle prime frequentatrici dell'istituto di istruzione delle Concezioniste. La ricchissima biblioteca e i luoghi di raccoglimento del Venerabile Marcucci, rappresentano il cuore del monastero con i loro arredi pregevoli. Il Convento delle Concezioniste è occasionalmente aperto al pubblico.
Durante le giornate FAI avremo l'opportunità di visitare, anche i luoghi in cui visse Mons. Marcucci come quelli riservati in cui si ritirava in preghiera, la sua biblioteca, gli ambienti ricchi di testimonianze dell'attività di questo intellettuale di cui si avverte la presenza in ogni luogo. La visita al monastero non può prescindere dalla conoscenza di questa figura che verrà illustrata con competenza e passione perché da essa discende non solo la creazione di questo interessantissimo complesso architettonico, ma anche e soprattutto la fondazione di una Congregazione, quella delle Pie Operaie dell'Immacolata Concezione che da Ascoli Piceno, si è diffusa fin nelle Filippine, animata dal principio di grande modernità di portare l'istruzione alle giovani donne, soprattutto a quelle che difficilmente avrebbero avuto occasioni di emancipazione. In questo principalmente consiste il messaggio che anche oggi possiamo leggere nelle testimonianze di questo piccolo gioiello architettonico della nostra città.
Palazzo Cataldi - Ex Banca d'Italia
Situato nel pieno centro storico di Ascoli Piceno, in Corso Mazzini, tra le due piazze principali della città, Piazza del Popolo e Piazza Arringo, che hanno rappresentato da sempre il centro politico e religioso della città. Volendo la Banca Nazionale costruire una filiale nella città ascolana, nel 1869, acquistò una prima fabbrica sul corso principale, insediandovi i suoi uffici. Si trattava del palazzo della prima metà del XVII secolo costruito per la famiglia patrizia Cataldi, da cui, tuttora, prende il nome non solo l'edificio, ma anche il largo antistante la facciata principale, ortogonale al corso. Opera dell'architetto svizzero Gaetano Maggi rappresenta un mirabile esempio di “barocco fiorito”. La sua facciata viene completata nel 1929 da uno dei più illustri progettisti italiani dell'epoca, Cesare Bazzani che realizzò ben quattro diverse ipotesi per il portale d'ingresso, prima di scegliere la proposta più in armonia con lo stile barocco del Monumento. Nella struttura esterna possiede una torre medievale con piccolo portalino rettangolare con architrave sormontata da un arco falcato a lunetta forata. Risale ai secoli XIII e XIV. Nel salone al primo piano si trova un bellissimo affresco a soffitto realizzato dal pittore ascolano Biagio Miniera (1697-1755).
Sarà l'occasione per entrare nuovamente a Palazzo Cataldi e riscoprire un luogo simbolo della città ormai chiuso da tempo al pubblico perchè in corso di restauro. Il palazzo in passato è stato sede storica della Banca d'Italia e frequentato da diverse generazioni di cittadini.
Giardino Storico di Villa Seghetti Panichi di Castel di Lama
La villa con il suo prestigioso giardino, l'oratorio seicentesco di S. Pancrazio e le case coloniche che completano il Borgo, sorge a Castel Di Lama, a pochi chilometri da Ascoli Piceno, nella vallata del Tronto. La posizione in cui il Borgo è situato è elevata rispetto alla Strada Salaria e consente di spingere lo sguardo sia verso i monti che verso il mare. La collocazione geografica, storicamente al confine tra Stato Pontificio e Regno delle due Sicilie ne conferma la funzione di complesso fortificato in epoca medievale. Già dal 1300 si hanno notizie dell'esistenza di questo fortilizio, costituito in origine da diversi piccoli fabbricati riuniti, nel 1500, a formare una costruzione difensiva unitaria, arricchita, nel XVII secolo dall'oratorio di S. Pancrazio. Se nel medioevo la villa aveva la funzione di castello a difesa di una zona di confine, alla fine del 1600 venne trasformata in dimora assumendo l'aspetto attuale con l'aggiunta del corpo di facciata, la modifica della scalinata principale e la creazione della maestosa galleria d'ingresso.
La torretta di avvistamento medievale divenne il campanile dell'oratorio di San Pancrazio (non visitabile oggi perché in restauro). Nel XIX secolo fu aggiunto il casale di campagna (oggi destinato all'ospitalità) e realizzato il grande giardino. Il complesso rappresentato dalla villa e dalle altre costruzioni che compongono il Borgo Seghetti Panichi è circondato da un grande parco di cinque ettari che dal 1876 al 1890 fu sistemato in base al progetto del paesaggista tedesco Ludwig Winter. In posizione centrale fu realizzato un laghetto con un isolotto arricchito dalle statue di Venere e Amore, mentre una zona rocciosa allude alla montagna delle Sibilla con la sua fonte magica.
Numerose essenze vegetali, come le imponenti palme Phoenix e rose di tantissime varietà, arricchiscono questo parco che, essendo stato trattato in tempi recenti secondo criteri di Eco Design, si puo definire il primo Parco Storico Bioenergetico di Europa. L'intero complesso storico, architettonico e paesaggistico, è vincolato dalla Soprintendenza ed è proprietà della Famiglia Seghetti Panichi da molte generazioni. In occasione delle giornate FAI di autunno sarà possibile ai visitatori accedere ed ammirare il parco storico di proprietà privata venendo così a conoscenza delle ricchezze botaniche, ambientali e naturalistiche presenti ed entrando nella poetica di questo giardino ottocentesco. La stagione autunnale, pur se priverà della vista di alcune fioriture, esalterà comunque le caratteristiche romantiche di questo parco di cui si potrà approfondire anche l'aspetto bioenergetico che lo caratterizza tra i parchi storici Italiani.
Alessandra Stipa, presidente FAI Marche e capodelegazione FAI Ascoli: «Tornano le Giornate FAI d'Autunno: mesi di lavoro intenso da parte di cittadini appassionati che lavorano con entusiasmo e preparazione per cercare, organizzare ed offrire visite particolari a cittadini altrettanto appassionati, che ci seguono, si spostano dalle proprie abitazioni, talvolta fuori regione, alla ricerca di un tempo libero di qualità, nel quale tutti sono coinvolti, attendendo in fila il loro turno con pazienza e gentilezza. Un esempio di coesione sociale da non sottovalutare all'insegna della bellezza e della storia delle Marche. Grazie a tutti i partner istituzionali e privati. Grazie ai proprietari dei beni: Giulia e Stefania Pignatelli, famiglia Faraotti, suore Pie Operaie Concezioniste. Ringraziamo il Consiglio regionale e il suo presidente Dino Latini per aver sostenuto le Giornate FAI d'Autunno nelle Marche vedendo in esse un esempio di civiltà».
Gino Petronio, capogruppo FAI Giovani Ascoli: «Anche in queste Giornate il Gruppo Giovani della Delegazione di Ascoli Piceno sarà presente e vi aspetta per quella che sarà l'ultima apertura della mia gestione. In ottica di cambio delle consegne ho preferito essere affiancato nella direzione dei lavori da coloro che prenderanno il mio posto e sono molto felice del lavoro svolto. Sono certo che riusciremo a farvi vivere bei momenti in quello che è stato un luogo simbolo del "potere" locale: la sede della Banca d'Italia. Ringrazio la famiglia Faraotti che ci è stata sempre vicina rendendosi disponibile verso le nostre attività e sensibile nei confronti della nostra mission. Ringrazio anche la presidente regionale e capo delegazione Alessandra Stipa per avermi dato questa opportunità. Infine ringrazio il mio caro Gruppo, veramente meraviglioso».
Si ringraziano:
Comune di Ascoli, Provincia di Ascoli, Start spa, Eco Services, dirigenti
scolastici e docenti del liceo scientifico A. Orsini, liceo artistico O. Licini
e istituto tecnico per il turismo Mazzocchi con i loro studenti in qualità di
Apprendisti Ciceroni, la Croce Rossa – sezione ascolana, Protezione Civile. I
proprietari dei Beni: Stefania Gladstone Pignatelli, Suore Concezioniste,
famiglia Faraotti e tutti i volontari.
***
Le Giornate
FAI d’Autunno sono l’evento principale della grande campagna nazionale di
sensibilizzazione e raccolta fondi “Ottobre del FAI”, promossa
dalla Fondazione a sostegno del patrimonio culturale e ambientale del nostro
Paese. A partire dal 2023, infatti,
ottobre sarà per il FAI e i suoi iscritti “il mese del patrimonio”. Che
è di tutti, e verso cui tutti hanno una responsabilità. Non a caso, lo slogan
di Ottobre del FAI è “FAI la tua parte”: perché il destino dell’Italia è nelle nostre mani,
e tutti possiamo esserne protagonisti. Durante
le Giornate FAI d’Autunno tutti gli iscritti al FAI potranno
beneficiare degli accessi prioritari in ogni luogo aperto, di
aperture e visite straordinarie in molte città e altre opportunità e
iniziative speciali. In occasione di Ottobre del FAI, a chi si
iscriverà per la prima volta al FAI - sia online che presso i luoghi aperti
- sarà dedicata una agevolazione di 10€ in meno su ogni tipologia di
quota.
Le Giornate FAI d’Autunno si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). A coloro che decideranno di partecipare verrà suggerito un contributo libero utile a sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Gli iscritti al FAI e chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento potranno beneficiare dell’accesso prioritario in tutti i luoghi e di aperture e visite straordinarie in molte città e altre agevolazioni e iniziative speciali.