Approvata in consiglio regionale la legge che individua le aree e i siti non idonei all’istallazione degli impianti e chiarisce il tema dell’indicatore di presuntiva non idoneità alla realizzazione
Approvata in consiglio regionale la legge che individua le aree e i siti non idonei all’istallazione degli impianti e chiarisce il tema dell’indicatore di presuntiva non idoneità alla realizzazione
“È una legge di sintesi quella sul fotovoltaico approvata dal consiglio
regionale perché raggiunge l’obiettivo di coniugare sviluppo e ambiente. Era
necessario tutelare un territorio ricco di criticità come le Marche da danni
ambientali incalcolabili e irreversibili e l’abbiamo fatto consentendo
l’installazione solo in aree idonee. Fatta salva la necessità di incrementare
l'energia prodotta da fonti rinnovabili, non comprometterà l'integrità
ambientale mettendo a rischio la bellezza né delle aree collinari né di quelle
periferiche delle nostre città”.
Così i
consiglieri regionali della Lega a partire dal primo firmatario della legge
Luca Serfilippi presidente della terza commissione Ambiente e Territorio di cui
è componente la consigliera Monica Acciarri, assieme a Renzo Marinelli,
capogruppo, Mirko Bilò, vicecapogruppo, Giorgio Cancellieri, Lindita Elezi,
Simona Lupini, Marco Marinangeli, Anna Menghi
“Questa
legge è frutto del grande lavoro fatto dalla 3° Commissione – Ambiente e
Territorio ed è stata sviluppata anche
sulla base dell’ascolto e del confronto con le associazioni e con tutti gli
interessati al provvedimento – ha sottolineato la Consigliera Regionale Monica Acciarri
– Abbiamo considerato necessaria la valutazione attenta dei progetti prima di
esprimere un giudizio. Mentre il Governo sta lavorando con la conferenza
Stato-Regioni ai decreti attuativi, aumentano le richieste di autorizzazione
anche per luoghi sui quali esiste una condivisa opposizione. Con l’approvazione
della legge regionale portiamo avanti l’iter coniugare sviluppo e
implementazione di produzione energetica con la tutela dell’ambiente attraverso
valutazioni e normative equilibrate”.
“La nuova
legge non consentirà progetti che impattino fortemente sull’ambiente, in
particolare le aree naturali protette o caratterizzate da situazione di rischio
idrogeologico, le aree interessate da produzioni agricolo-alimentari di pregio
(biologiche, DOC, DOCG, IGT, DOP, STG, DE.CO), i paesaggi rurali di interesse
storico”.