Misure importanti per l’economia cittadina compromessa da crisi, sisma e pandemia, ma Fioravanti tace
Misure importanti per l’economia
cittadina compromessa da crisi, sisma e pandemia, ma Fioravanti tace
Salario minimo e Zona Economica
Speciale segnano la ripartenza delle attività delle minoranze cittadine.
Al banchetto organizzato questa
mattina dalle minoranze consiliari (PD, M5S e A&P) per raccogliere firme su
questo provvedimento fondamentale per la crescita del Paese che anche a livello
nazionale ha compattato il fronte che si oppone all’esecutivo Meloni, erano
presenti consiglieri comunali referenti e attivisti delle forze politiche di
minoranza ma anche gran parte delle realtà che si raccolgono all’interno di
quel Cantiere per Ascoli, come Dipende da Noi e PSI, che da oltre un anno
lavora per offrire alla comunità un’alternativa all’Amministrazione guidata dal
sindaco Fioravanti.
La battaglia sul Salario Minimo è
fondamentale in una realtà gravemente compromessa a livello economico come
quella ascolana: l’adesione appassionata delle forze di minoranza
all’iniziativa ha l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza su un tema che
riguarda i diritti dei lavoratori, equità e dignità, e rafforza l’economia con
tutta una serie di effetti positivi, dal rafforzamento del potere d’acquisto al
miglioramento della produttività fino all’innalzamento delle pensioni, ben noti
agli esperti.
Ad Ascoli la platea di quanti a
causa dell’inflazione non riescono ad arrivare a fine mese comincia ad
ampliarsi mentre il sindaco sembra occuparsi solo di feste e Quintana, e il suo
partito a livello nazionale butta sul lastrico milioni di famiglie togliendo il
Reddito di cittadinanza con un sms.
Un’amministrazione ha il dovere di dare risposte perché amministrare vuol dire darsi priorità serie.
Eppure dal sindaco Fioravanti e
dalla sua squadra solo silenzio, persino sulla Zona Economica Speciale,
provvedimento invocato a gran voce dalle opposizioni anche hanno sottoscritto
lo scorso luglio una mozione sul tema. L’inadeguatezza delle azioni in materia
economia del Governo nazionale si traduce però purtroppo in penalizzazioni del
territorio Piceno e della città di Ascoli che si è vista completamente esclusa
dall’opportunità concessa dalla ZES (Zona Economica Speciale).
Eppure ricordiamo bene l’attuale
sindaco che accusava i governi all’epoca in carica di non avere a cuore questo
pezzo di Italia perché non istituivano zone a totale defiscalizzazione per le
imprese. Il decreto Sud approvato dal Governo Meloni invece penalizza
totalmente il Piceno e la nostra città la cui economia è stata già fortemente
compromessa da terremoto prima e pandemia poi, sullo sfondo di una crisi
iniziata anni prima con la delocalizzazione di molte imprese che erano
stanziate lungo la nostra zona industriale.
Oggi il primo cittadino che dice
dinanzi alla totale indifferenza del Governo Meloni per questo territorio? Pare
che abbia perso la parola così come sembra averla persa su molti altri temi su
cui si era invece eretto a paladino della giustizia durante la sua campagna
elettorale per le comunali del 2019 (ad esempio sulla sanità).
Impegnatissimo nelle feste,
dimentica la sofferenza economica del territorio e di tanti ascolani, così come
dimentica la sicurezza dei ragazzi e dei bambini che mercoledì hanno fatto
rientro tra i banchi in una situazione di grave precarietà. Li è andati a
salutare, perfetto come campagna elettorale, ma la maggior parte degli studenti
ancora non è in sicurezza.
I cittadini si stanno accorgendo dell’inadeguatezza della proposta politica del sindaco e della sua Giunta, come opposizioni abbiamo la responsabilità di offrire un’alternativa. E abbiamo una squadra competente pronta a farlo.