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AREA DI CRISI COMPLESSA, BELLINI SULLA RICHIESTA DI CASTELLI A CERISCIOLI

AREA DI CRISI COMPLESSA, BELLINI SULLA RICHIESTA DI CASTELLI A CERISCIOLI

Siamo alle solite. Fa cadere le braccia l’insulsa richiesta di Castelli a Ceriscioli di anticipare l’erogazione tramite bandi immediati dei Fondi  POR FESR 2014/2020 con l’argomentazione che le procedure previste dall’Area di Crisi complessa sono lunghe e che bisogna far presto.

Lo scoramento viene da alcune riflessioni che non si possono non fare a seguito del comunicato di due giorni fa:

il sindaco chiede di anticipare di qualche mese l’emanazione di bandi a sostegno dell’impresa picena: lui che, nei lunghi anni trascorsi a fare campagna elettorale permanente invece che ad amministrare la città, non è stato capace di dare vita a un progetto, una proposta, un’idea organica sul futuro lontano e prossimo di Ascoli!

la richiesta mostra quello che già sappiamo: l’amministrazione di Ascoli dell’Area di Crisi complessa non ha capito molto, soprattutto perché si è rifiutata di capire. Partecipando pochissimo alle tante iniziative messe in campo per la massima resa dell’opportunità offerta da Stato e Regione.

Come sempre accade, nel piccolo e nel grande, appena Castelli vede che c’è un’iniziativa virtuosa, una proposta utile per i cittadini l’unico obiettivo è quella di denigrare, mostrare scetticismo, mettersi di traverso, anziché cercare di fare quadrato a vantaggio del territorio. Con un’ansia rivelatrice dell’unica cosa che gli sta a cuore: la sua sopravvivenza politica, la sua visibilità. Altro che il futuro del Piceno.

Ma siccome siamo ostinati, seppure ormai disillusi, nella convinzione che il rilancio del territorio, sotto ogni punto di vista, economico, sociale, ambientale, debba passare  per la collaborazione della città capoluogo forniamo alcune informazioni utili sul tema:

il Governo non ha né stanziato risorse per ora né stabilito le tipologie di strumenti agevolativi proprio perché la definizione di tali stanziamenti passa attraverso la manifestazione di interesse scaduta lo scorso 14 ottobre per costruire un progetto di riconversione e riqualificazione del territorio, che dia conto del fabbisogno di investimenti sia da parte delle imprese sia di natura infrastrutturale (il progetto di riconversione e riqualificazione industriale –PRRI). A proposito: quale è stata l’azione di sollecitazione e di impulso del Comune alle imprese della città per la loro partecipazione alla call?

OLTRE gli stanziamenti che il governo stanzierà a seguito del Piano, la Regione ha riservato sul Bando POR FESR 2014/2020, Asse 3, azione 7.1 un plafond di circa 5,857 Meuro (dotazione superiore a quella delle altre due aree in crisi) per le imprese dell’area di crisi del Piceno e degli 8 Comuni del Fermano, volto a sostenere investimenti produttivi, eventualmente integrati con progetti di innovazione dell’organizzazione, di investimento ammissibile AL DI SOTTO DEI 1,5 milioni di euro, quindi appetibili da parte delle imprese di tutte le dimensioni (micro, piccole e medie), ma anche per progetti di start up dai 75.000 fino a 400.000 Euro. E’ strano che Castelli non si sia accorto che per la prima volta la Giunta regionale stanzia una mole tale di risorse per il Piceno delle piccole medie imprese!

Questi stanziamenti saranno dunque inseriti nel Piano di riqualificazione, ne sono parte integrante, determinante. Il fatto che la presentazione delle domande di agevolazione sul Bando POR FESR sia possibile, a partire dal 14 luglio u.s., solo per gli investimenti dell’area di crisi della provincia di Pesaro Urbino e dell’area ex Antonio Merloni, mentre risulti bloccato per l’area di crisi del Piceno, è dovuto al fatto che il suddetto Bando sarà non solo la misura dedicata inclusa nel progetto di riconversione e riqualificazione (PRRI), ma anche misura regionale di cofinanziamento dell’Accordo di programma dell’area di crisi complessa Piceno-Valle del Tronto Val Vibrata e che tutte le misure che saranno proposte dalla Regione come misure di cofinanziamento e come base su cui contrattare il cofinanziamento nazionale dovranno partire dopo la data di sottoscrizione dell’Accordo, pena la non computabilità di tali risorse sull’Accordo stesso.

Insomma: Accordo di Programma è la conditio sine qua non di una diversificazione di strumenti agevolativi che rendono l’azione ben più ampia anche rispetto ad altre positive esperienze regionali. E Castelli sa benissimo che il de minimis può essere per legge applicato solo a seguito di stipula dell’Accordo.

Castelli proprio non ce la fa: non sa vedere politicamente al di là del proprio naso. Non riesce a comprendere che è possibile per il nostro territorio una riqualificazione strutturale, solida, che parte dall’iniziativa delle forze economiche e sociali e si sviluppa con l’apporto amministrativo e il sostegno di risorse pubbliche utilizzate in modo  rigoroso. Non certo con la logica dell’accontentare poco e male qualcuno a tutto discapito delle finanze comunali e della rinascita del territorio. Basti pensare al dispiegamento di piccoli cantieri in prossimità delle ultime elezioni. Quanto  ha giovato il territorio di quelle opere? Quanto le imprese che hanno lavorato? (a proposito: saranno state tutte pagate?) Quanto hanno sfibrato il già fragile bilancio del Comune?

Non sono più i tempi della Cassa del Mezzogiorno e dei contributi mordi e fuggi. L’Area di Crisi Complessa è il primo tentativo di rendere organico il sostegno pubblico per davvero ridefinire ciò che il Piceno sarà nei prossimi vent’anni. E in questa prospettiva fare le pulci per alcuni mesi è davvero miope. Peraltro rispetto ad una procedura tutt’altro che elefantiaca, portata avanti con concretezza e rapidità.

Come Provincia abbiamo sin da subito offerto la nostra collaborazione in termini organizzativi e operativi, così come stanno facendo tanti altri Comuni del comprensorio. Che lo faccia anche il più grande Comune della provincia sarebbe davvero determinante. Ma l’inadeguatezza dell’attuale amministrazione ci porta ad essere pessimisti in questo senso.Siamo convinti, comunque, che la città di Ascoli, grazie al lavoro che in tanti stanno facendo, riuscirà comunque a giovarsi di questa opportunità.

Valentina Bellini Consigliere Comunale PD Vicepresidente della Provincia di AP
        

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