Minor impatto ambientale, destagionalizzazione ed inclusività a sostegno dell’economia delle aree interne delle Marche Un nuovo inizio per Ussita e la montagna marchigiana.
Nel Piazzale Selvapiana di Frontignano di Ussita (MC), si è tenuta la cerimonia di avvio del cantiere per la realizzazione della cabinovia Frontignano-Cornaccione (1350 metri-1909 metri).
Molte le autorità presenti: il Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, il Senatore Guido Castelli, Commissario straordinario ricostruzione sisma 2016, l’on. Lucia Albano Sottosegretario al Ministero dell’Economia, Andrea Spaterna, già Presidente dell’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Alessandro Gentilucci, Presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino, Silvia Bernardini Sindaco di Ussita, il vescovo di Camerino.
L’impianto di risalita che vede l’avvio dei lavori (fine prevista entro dicembre 2025) è composto da capienti cabine di 10 posti per un numero totale di 49 veicoli e si estende per un dislivello di 558 metri su una lunghezza inclinata di 2.069 metri. La potenzialità massima di trasporto è di 1.200 persone l’ora con un potenziamento fino a 1.800 persone l’ora, il tempo di percorrenza è di 7 minuti e 35 secondi. Un moderno impianto che può trasportare persone, biciclette, carrozzine consentendo l’utilizzo anche alle persone con disabilità per far fruire la montagna a tutti. L’impegno complessivo di spesa è di circa 17 milioni di Euro (13,1 mln dal PNC complementare al PRNN, 3,7 mln Ord. 109 Decreto USR, 499,6 mila Euro fondi di bilancio del comune di Ussita).
Il Presidente Acquaroli: uno strumento strategico per dare futuro alla comunità
"La ricostruzione dell'impianto di risalita di Frontignano rappresenta sicuramente uno di quegli interventi essenziali e fondamentali per il rilancio di questo territorio, non solo relativamente alla ricostruzione post-sisma ma di un intero comprensorio che rappresenta un fiore all'occhiello delle Marche e del centro Italia, che non può prescindere dal nostro meraviglioso entroterra e dal suo potenziale turistico ed economico – ha detto Francesco Acquaroli, Presidente della Giunta regionale – Occorreva individuare strumenti strategici che aprissero a nuove prospettive per una comunità ferita e disillusa che non credeva più nella opportunità di tornare in questo territorio. Voglio ringraziare i sindaci, gli imprenditori e quei cittadini che non hanno mai lasciato questo territorio che hanno fatto impresa, tenuto aperto i servizi, gli allevamenti e le attività. È grazie a loro se siamo arrivati qui e che ci hanno dato una base per futuro sviluppo. Lo voglio dire in una frase: nulla è impossibile a chi ci crede! E quindi facciamo insieme lo sforzo di vedere il futuro di queste comunità, che stiamo costruendo con visione e coraggio”.
Il Sen Castelli, risultato grazie alla collaborazione istituzionale
«L’avvio del cantiere della nuova cabinovia Frontignano–Cornaccione è una notizia di grande importanza per il territorio di Ussita e per lo sviluppo del turismo montano nel Maceratese. Si tratta di un’opera moderna e sostenibile, frutto di un lavoro lungo e condiviso, che ho seguito fin dal principio, e di una visione che mette al centro l’ambiente, l’accessibilità e la sicurezza. Un risultato, quello odierno, reso possibile grazie all’impegno del Presidente Francesco Acquaroli e del Sindaco Silvia Bernardini, che conferma come nelle Marche vi sia un modello di collaborazione istituzionale efficace e concreto. Restituire attrattività a questi luoghi, favorendo un turismo destagionalizzato capace di generare sviluppo economico e sociale, significa creare nuove opportunità per il futuro delle nostre comunità. È così che la montagna torna protagonista: non solo come meta, ma come motore della ripartenza”.
Le vecchie seggiovie smantellate
Il nuovo impianto ‘sostituisce’ le vecchie seggiovie “Selvapiana” e “Cornaccione”, a servizio del settore del Canalone e la biposto “Ginepro” a servizio del settore Saliere. Strutture ormai obsolete e non più rispondenti a criteri di compatibilità ed economicità.
Un impianto per tutti
La scelta di una cabinovia ad ammorsamento automatico, in luogo della seggiovia, ha l’obiettivo principale di rendere il servizio di trasporto sicuro, efficace ed agevole anche per le categorie di utenti diversamente abili, per persone anziane o con ridotta mobilità e famiglie, in ogni periodo dell’anno. Le persone, infatti, potranno facilmente utilizzare la cabinovia con ogni condizione climatica, per attività escursionistiche estive e invernali e per l’accesso diretto al nuovo Rifugio di monte, favorendo la destagionalizzazione con un impianto opportunamente dimensionato per una pressione sostenibile sull’area servita.
Un progetto per lo sviluppo concertato con tutte le istituzioni
Questo traguardo è il risultato di un complesso iter progettuale svolto in concertazione con tutti gli Enti interessati, quelli di tutela del territorio in primis, con l’obiettivo di realizzare un’infrastruttura strategica per lo sviluppo dell’economia locale e, al contempo, fortemente migliorativa in termini d’impatto ambientale rispetto alla situazione preesistente.
“Un traguardo significativo - ha affermato Silvia Bernardini, Sindaco di Ussita - frutto di un lungo iter burocratico e di una visione condivisa per lo sviluppo economico e nel rispetto del nostro prezioso ambiente montano. È un progetto che nasce da lontano, quando, ormai 25 anni fa (2001), una giovane Sindaco Bernardini ed un Parco nato da poco, con l’allora Presidente Graziani, sottoscrissero per i relativi Enti, un protocollo di Intesa, per far sì che le due realtà, Comprensorio sciistico di Frontignano e zona a tutela integrale del Parco, potessero coesistere e lavorare nella stessa direzione. Ci sono voluti 25 anni, ma quando un progetto è valido, viene condiviso e realizzato. Ed io ho la grande soddisfazione di averlo avviato e di poterlo vedere realizzato.
Il protocollo prevedeva di dimezzare il numero di impianti, ma soprattutto la rimozione completa e definitiva di quelli più impattanti della catena dei Monti Sibillini, quali la Funivia Vallone di Selvapiana-Malghe delle Spigare che attraversa la meravigliosa Val di Bove e lo skilift delle Spigare, opere sicuramente avveniristiche per l’epoca in cui sono state realizzate, ma altamente impattanti. Quest’opera è emblematica di come la Comunità della montagna creda fortemente nel rispetto dell’ambiente in cui vive e nel rilancio dei luoghi, nell’economia dei territori montani e nel suo futuro. Le aree interne ed i Comuni come il nostro possono e devono fare molto nella ricostruzione post-sisma 2016, non solo fisica, ma anche delle Comunità, dando valore ai territori e alle persone”.
“L’impianto di risalita, completamente green, rappresenta la possibilità di un turismo lento e di un accesso più friendly verso la montagna ha continuato il Sindaco Bernardini - Basti pensare che lo scorso anno il numero delle persone che hanno usufruito degli impianti di risalita è stato di oltre 54 mila, questo in una annata con uno scarso innevamento e pochissimi giorni di apertura per lo sci, e quindi la maggior parte dei passaggi sono stati effettuati da amanti della montagna, per trekking, utilizzo del bike Park o esperienze ambientali, in stagioni diverse da quella invernale.
Numeri significativi per l’economia del nostro territorio montano che mostra capacità di resilienza e volontà di rinascita. Come ci amiamo definire, i nostri sono Territori Forti e Fluidi”.
Non solo neve, ma un turismo per la montagna tutto l’anno
L’utenza target che potrà usufruire del nuovo impianto è molto più ampia rispetto alla categoria degli sciatori (che interessa un periodo ristretto, nonostante la conca del Canalone conservi a lungo la neve caduta) e sarà inoltre sensibilizzata mediante campagne di educazione ambientale già definite in sede di Valutazione di impatto ambientale, per permettere di godere del panorama unico offerto dal Monte Bove o trattenersi per passare una giornata in un ambiente naturale di pregio, nel pieno rispetto dell’ambiente circostante, godendo dell’unicità di questo impianto, sicuramente il più ad alta quota delle Marche, con affaccio su un terrazzo sorprendente.
La stazione a monte si integra con l’ambiente
Il progetto della stazione a monte, rimodulato anche a seguito della richiesta di integrazioni da parte dell’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini, prevede una stazione che si integra il più possibile nel paesaggio naturale, cercando di minimizzare l'impatto visivo e ambientale. L'idea centrale è quella di realizzare una struttura completamente interrata, seguendo il profilo del terreno, con l’utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica per rinforzare e rinaturalizzare le pareti laterali del rilevato.
Caratteristiche tecniche del nuovo impianto
- capienza della cabina 10 posti;
- numero totale dei veicoli: 49;
- Dislivello di 558,90 metri su una lunghezza inclinata di 2.069, 13 metri con una pendenza media di circa il 28%;
- Lunghezza orizzontale metri 1973,65;
- Intervallo tra le partenze sarà inizialmente di 30 secondi per poi portarlo al massimo a 20 secondi;
- Potenzialità massima di trasporto di 1.200 persone all’ora, predisposta per un potenziamento fino a 1.800 persone/ora;
- Tempo di percorrenza 7 minuti e 35 secondi;
- Velocità di esercizio 6 metri al secondo.