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BOSCO COMUNALE, PARTE L'INTERROGAZIONE DEL PD

BOSCO COMUNALE, PARTE L'INTERROGAZIONE DEL PD

Il Comune di Ascoli Piceno è proprietario di un bosco con castagneto sito nel Comune di Ascoli Piceno della superficie complessiva di circa Ha 15. Tale bosco sarà affittato fino al 10 novembre 2014 - fanno sapere i consiglieri comunali democratici - In questo periodo sono in corso, da parte della Soprintendenza, le procedure per coprire con decreto di tutela l’area che dal cimitero delle Piagge si propaga verso l’Eremo proseguendo fino al “dito del diavolo”, ai ruderi del monastero di S. Lorenzo ed alla grotta del beato Corrado. Sempre da parte della Soprintendenza, sono in corso le opere di restauro del monumento dell’Eremo del S.Marco, importantissima opera che con la sua presenza dona un tocco di magia all’intera area, caratterizzata da pregiatissime preesistenze botanico-vegetazionali, formidabili presenze geomorfologiche ed ulteriori resti murari che presentano profili storico-architettonici di tutto rilievo e che meriterebbero di essere anch’essi restaurati e messi a godimento dei cittadini Ascolani>. I consiglieri proseguono: <Essendo palese che insieme a tutti i numerosi romitori di cui è particolarmente ricca la zona della nostra Montagna dei Fiori, l’eremo del S. Marco risulta determinante per immettere la nostra zona all’interno del programma di turismo religioso regionale, con il vantaggio di essere localizzato a pochi minuti dalla città ed inserito in un percorso naturalistico e culturale che, legato al sistema enogastronomico proprio del turismo esperienziale tipico dei nostri tempi, potrebbe essere parte cospicua di uno sviluppo economico-turistico sostenibile del nostro territorio. Lo stesso strumento urbanistico cittadino (PRG) fa di tale area una scelta programmatica fondamentale suggerendone con forza il recupero e l’utilizzo immediato come parco attrezzato urbano Il gruppo consiliare del Partito Democratico pertanto ritiene che l’area del bosco delle Piagge, con le sue presenze devozionali, con le sue emergenze botanico-vegetazionali, con le sue preesistenze storico architettoniche, con le sue potenzialità ambientali e sportive, costituisca quell’elemento di contatto della nostra città con un formidabile percorso interregionale che, partendo dalle Piagge e proseguendo sui territori ed i sentieri della memoria partigiana, si sviluppa verso la nostra montagna con le sue “Neviere”, collegandosi infine con il tour degli insediamenti monastici della montagna dei fiori già in parte strutturato dalla regione Abruzzo. Allo stesso tempo riteniamo che tale scelta potrebbe configurare non solo una grande risorsa di qualità di vita per la città, ma soprattutto una reale possibilità economica e lavorativa per i giovani del nostro territorio. Riteniamo un errore -concludono-  l’eventuale volontà di rinnovare l’affitto della zona a privati, limitandone perciò il pubblico godimento così come prescritto dalla motivazione della donazione dell’area da parte della famiglia Sgariglia ed in aperto contrasto con le previsioni del PRG che finalmente destina l’intera zona a Parco Urbano. E’ opportuno, evitare di procedere a tale affidamento ed invece, vista la rilevanza del tema, sarebbe opportuno nominare una commissione consiliare paritetica che, con tempi stretti, proceda ad effettuare una ricognizione delle possibilità di finanziamenti regionali, nazionali europei, per le opere necessarie per attivare immediatamente l’utilizzo pubblico della zona, valutando l’ipotesi di investire immediatamente per la sistemazione sentieristica dell’area e di affidarne custodia e gestione ad una cooperativa di giovani appassionati e qualificati>.
        

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