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UGL, TRIBUNALE DI ASCOLI E NUOVO RITO DEL LAVORO

UGL, TRIBUNALE DI ASCOLI E NUOVO RITO DEL LAVORO

L'Ugl dice la sua sui giudizi in materia di lavoro al Tribunale di Ascoli. Ecco la nota: 

Il nuovo rito del lavoro prevede due giudizi in sede di stesso Tribunale. Un lavoratore licenziato ricorre contro il licenziamento; il Giudice del Lavoro emette dopo una istruttoria sommaria l’ordinanza a cui il lavoratore soccombente si oppone nello stesso Tribunale e la opposizione può essere assegnata allo stesso Giudice che lo ha giudicato precedentemente. Certamente tornare ad essere giudicati da chi in precedenza lo aveva giudicato apre la stura ad una infinità di riflessioni; ma questo non è che l’inizio.

Ora si da il caso , vero, che alcuni lavoratori di Ascoli, licenziati da un’impresa di importante notorietà del territorio, ricorrino contro il licenziamento; venga loro, dal Giudice, rigettato il ricorso e propongono la opposizione sempre in Tribunale di Ascoli Piceno; si ritrovano assegnata la opposizione allo stesso Giudice che aveva rigettato il ricorso, ma udite, udite, dopo la prima fase dell’iter oppositorio, a giugno 2015, il Giudice fissa la udienza per la decisione a Marzo 2017. Si, abbiamo sentito bene, fissa l’udienza per decidere sui licenziamenti a Marzo 2017, da qui a due anni; e poi è lo stesso identico Giudice che aveva emesso l’Ordinanza nel primo ricorso contro i licenziamenti.

Può essere una Giustizia così lenta ed anche così incomprensibile!?; perché il Giudice, potrà si argomentare la legittimità e la trasparenza di tutto il suo iter procedurale; ma la sua “verità” tecnica batte frontalmente contro il sentire comune di tempestività, semplicità, e linearità.

La UGL ritiene che un lavoratore non possa, non debba, rimanere impantanato tre anni nello stesso Tribunale, farsi giudicare due volte dallo stesso Giudice, prima di poter ricorrere in appello in diverso Tribunale e con diversi Giudici; la questione è sconcertante, oltre il livello di guardia.

La Giustizia, il suo Valore forte non può poggiare su raffinate e sottili argomentazioni tecnico-giuridiche in contrasto con il senso comune di linearità, semplicità, tempestività di un giudizio.

Se rimane la incomunicabilità si rompe il rapporto tra cittadini, lavoratori e Giustizia.

SEGRETERIA PROVINCIALE

UGL
        

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