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CELANI - SPACCA : PERCHE' ?

CELANI - SPACCA : PERCHE' ?

Perché Spacca? Perché l’accordo con Spacca? E’ la domanda che mi sento rivolgere più
spesso in questi giorni di inizio campagna elettorale.
E perché no si potrebbe rispondere semplicisticamente. In realtà l’accordo elettorale con
Marche 2020 e con Gian Mario Spacca è il frutto di un progetto comune e condiviso. Un
progetto in dieci punti di grande pragmatismo per una regione Marche sempre più
protesa verso il futuro, forte ed orgogliosa della sua marchigianità caratterizzata da
quello spirito imprenditoriale, voglia di lavorare, inventiva che ci hanno resi giustamente
famosi in Europa.
Ma anche l’occasione, storica, per riequilibrare quel rapporto invero non sempre facile in
questi anni con la dominante visione ancona centrica.
Nel documento che abbiamo sottoscritto nei giorni scorsi c’è una sostanziale e chiara
inversione di tendenza ed una forte attenzione per il Piceno.
E’ un’occasione che non esito a definire storica per un confronto importante con quel PD
che vogliamo e possiamo mandare a casa.
Vogliamo, in sostanza realizzare un progetto che fonda la direzionalità e la progettualità
del PICENO con quella di Ancona, contro la sciagurata ipotesi che si passi con Ceriscioli ad
un centralismo Pesarese che per il Piceno sarebbe veramente mortale.
Mi si obietta che negli anni scorsi ho polemizzato con Spacca. E’ vero. Da sindaco di
Ascoli Piceno prima e Presidente della Provincia poi, ho avuto delle polemiche con il
Presidente della Regione Marche nel contesto del suo ruolo istituzionale. Ma mai con
l’uomo: un moderato che proviene dalla vecchia DC e con una visione della società
comune a quella che caratterizza Forza Italia.
Spacca è un uomo che viene dalla cosiddetta società civile. Non è mai stato un uomo di
apparato come lo è il candidato del PD, Ceriscioli. Anche su questo aspetto vi vorrei
invitare ad una riflessione.

Il contrasto Spacca/PD al quale stiamo assistendo in questi giorni con il balletto del ritiro
degli assessori PD, è in realtà la cartina di tornasole del vero rapporto che ha regolato la
vita politica regionale in questi anni. Da una parte il partito/governo legato alle logiche
del vecchio PCI e dall’altro chi voleva aprirsi sempre più al mondo del lavoro portando
avanti politiche innovative volte a supportare a far crescere quello spirito imprenditoriale
che può creare lavoro ed occupazione. Due visioni contrastanti che spesso sono entrate in
collisione anche bloccando la crescita della nostra regione.
Ora, come dicevo, siamo di fronte ad una occasione storica.
Possiamo mandare a casa il PD, sventando il tentativo di spostare il baricentro della
regione sempre più a nord, magari verso Pesaro, e ritrovare il giusto equilibrio per una
crescita armonica di tutto il territorio dove non vi siano cittadini di serie B.
Per il Piceno sarebbe la svolta. Una svolta auspicabile specie in questa fase così difficile
con un mondo del lavoro alle prese con una crisi durissima. Abbiamo l’occasione per
riprendere a progettare, per impostare politiche concrete per il territorio, per dare quelle
risposte che da troppi anni ormai attendiamo.
Vogliamo tornare ad essere protagonisti di oggi e di domani.
L’Istituto Piepoli ci accredita di un testa a testa col Pd e i sondaggi dicono anche che con
la Lega Nord e FdI saremmo in testa. Per questo mi rivolgo agli amici della Lega Nord e di
Fratelli d’Italia perché facciano una ulteriore riflessione sul proprio posizionamento in
questa tornata elettorale. Forza Italia non si è avvicinata al PD. L’accordo con Marche
2020 è un accordo su una comune identità progettuale. Abbiamo intenti comuni. Gli
stessi intenti che hanno sempre caratterizzato il centrodestra in tutti questi anni. Quel
centrodestra che è stato la casa comune anche degli amici della Lega e di Fratelli d’Italia.
Insieme possiamo vincere. Il PD non ha futuro.
Insieme impegnamoci in una coalizione dei moderati. Facciamo sì che il voto del 31
maggio sia un voto utile. Utile alla nostra regione.
Ing. Piero Celani
        

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