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UNA SCUOLA "TRENTINA" PER AMATRICE

UNA SCUOLA "TRENTINA" PER AMATRICE

Scuola «trentina» di Amatrice si lavora per il basamento





Mentre verrà ultimato il getto di calcestruzzo sui 600 metri quadrati dell'area in cui sorgerà la scuola di Amatrice, al campo Trentino si sta studiando all'allestimento della futura struttura.


Ecco dunque che da un'idea dell'architetto Marco Giovanazzi, condivisa con Massimo Garbari, Franco Bortolotti e tutto lo staff tecnico del campo, è stato messo a punto in primo rendering della scuola da realizzare utilizzando i moduli inviati da Trento.


Nel frattempo, mentre in questi istanti il governatore Ugo Rossi nella conferenza stampa post giunta sta presentando il fondo unico di solidarietà, ad Amtrice i vigili del fuoco permanenti stanno procedendo con il recupero di beni ed effetti personali lasciati in case e auto dalla popolazione.

Saranno affidati alle forze dell'ordine per la riconsegna ai proprietari o nei casi più tragici, ai loro parenti.









Ieri pomeriggio visita ad Amatrice del presidente del Trentino, Ugo Rossi, nel cantiere per la realizzazione della scuola provvisoria del paese.

I lavori, al via oggi con il primo getto di cemento per la platea, sono realizzati dalla Protezione civile del Trentino. Nei prossimi giorni arriveranno da Trento i rimanenti dieci moduli necessari alla costruzione.

«Siamo fiduciosi che la struttura sarà pronta entro l’inizio dell’anno scolastico» ha detto Rossi, sottolineando come questo sia «il primo segnale concreto di un minimo ritorno alla normalità». Rossi ha effettuato il sopralluogo assieme al sindaco di Amatrice e al commissario Errani.

La base della Protezione civile trentina è stata visitata anche dal ministro dell’istruzione Stefania Giannini.

Oltre alla realizzazione della nuova scuola per i 200 ragazzi di Amatrice, la Protezione civile trentina è chiamata a intervenire nel puntellamento degli edifici del paese lesionati dal terremoto.

«Siamo qui per lavorare», ha ripetuto più volte, a ogni tappa, ieri, il ministro Giannini, che ha incontrato i sindaci di Amatrice, Acquasanta Terme, Arquata. Quasi una risposta a quanti puntano il dito sulle «passerelle» delle autorità, stavolta nei luoghi del sisma dello scorso 24 agosto, temendo che dopo l’overdose di attenzione si passi in breve tempo all’oblio.

Con i primi cittadini dei comuni messi in ginocchio dal devastante terremoto di fine estate, il ministro ha messo a punto una sorta di «road map» per un avvio dell’anno scolastico il più regolare possibile, pur mettendo in conto l’eventualità di uno slittamento di qualche giorno per la prima campanella.

La risposta del Miur alle esigenze delle zone terremota, per la parte di sua competenza, «partirà dai bisogni del territorio, delle famiglie».

Un’operazione complessa considerando che le situazioni sono diverse da zona a zona e che intorno a ogni Comune gravitano tantissime frazioni, 69 ad Amatrice, 54 ad Acquasanta Terme, alcune decine pure ad Arquata.

Ad Amatrice con il sindaco Sergio Pirozzi,  Stefania Giannini ha visitato la zona di San Cipriano che con l'opera avviata dalla missione trentina diventerà il cuore per far ripartire la scuola.

Sono già disponibili 22 moduli abitativi che ospiteranno gli studenti e altri ne verranno aggiunti perché nel campo seguiranno le lezioni anche i liceali, per i quali inizialmente si era pensato a una soluzione diversa. I moduli prefabbricati (di legno o di altro materiale, con tutti gli allacci) ospiteranno anche laboratori e aule informatiche.

Ad arredi, libri e attrezzature penserà viale Trastevere. Dal primo cittadino della cittadina laziale il ministro è stata accompagnata pure nella «zona rossa».

Ad Acquasanta è stata individuata dalla Protezione civile la zona dove allestire il campo-scuola. Circa 200 in tutto gli studenti, tra materna, elementare e Media. L’edificio che ospita quest’ultima è di nuova costruzione e ha «retto» alle scosse.

Si dovrà provvedere ai più piccoli, quelli che stamani hanno cantato in coro davanti al ministro, alla battagliera preside Patrizia Palanca e al sindaco, Sante Stangoni. Un modo anche questo - impegnarli in qualcosa - per distrarli da quel che è successo e restituire un poco di normalità. I cittadini sono provati. «Il 56% degli immobili sono lesionati, alcuni - spiega un tecnico del Comune - con danni gravi» E lo sciame sismico non aiuta. «Non ne possiamo più» è lo sfogo ricorrente.

Ultima tappa del tour di ricognizione Arquata. «Non siamo qui per dare date. Il quadro ora è abbastanza chiaro. In questi due giorni abbiamo capito, parlando con i sindaci, cosa occorre e ci stiamo dando da fare. La Task Force insediata ieri è già attiva» ha assicurato il ministro. I piccoli studenti del comune ascolano le hanno consegnato un simbolico mattone. Una bimba, Bea, le ha letto una lettera. «Le abbiamo chiesto che la scuola venga ricostruita subito perchè nelle tende fa troppo freddo. E possibilmente - questo lo aggiungo io, precisa - antisismica».

fonte L'ADIGE.IT






        

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