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Ruba un ciclomotore a Centobuchi, denunciato per ricettazione un minorenne senza patente

Ruba un ciclomotore a Centobuchi, denunciato per ricettazione un minorenne senza patente

Il ciclomotore, terminati gli accertamenti, è stato poi restituito al proprietario.


In un paio di giorni la Polizia Locale di Monteprandone lo ha rintracciato e restituito al proprietario. L’Amministrazione comunale: “Bene il controllo del territorio e l’azione repressiva, ma riflettiamo e agiamo come comunità al fine di prevenire situazioni di disagio giovanile” 

I giorni scorsi un cittadino di Monteprandone ha presentato denuncia/querela verso ignoti di un ciclomotore posteggiato in viale de Gasperi a Centobuchi. 

Iniziate immediatamente le indagini da parte della Polizia Locale, in un pattugliamento del territorio, è stato individuato un minorenne, insieme ad altri due coetanei, circolare nel centro urbano di Centobuchi a bordo del ciclomotore.  

I tre sono stati condotti al Comando della Polizia Locale, dove sono stati identificati alla presenza dei rispettivi genitori. 

Il conducente è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Ancona per il reato di ricettazione e sanzionato per oltre 5000 euro sia per aver utilizzato il veicolo senza aver mai conseguito la patente, sia per aver trasportato gli altri due passeggieri che, alternativamente, venivano fatti salire sul ciclomotore. 

Il ciclomotore, terminati gli accertamenti, è stato poi restituito al proprietario. 

“Spiace sempre raccontare episodi che coinvolgono minorenni, ma questo è il dovere di chi amministra un territorio ed è giusto che certi comportamenti, laddove si configurino come reati vengano perseguiti e puniti – spiegano il sindaco Sergio Loggi e il consigliere con delega alla sicurezza Domenico Piunti – la nostra attenzione a presidio del territorio cittadino resta alta, attraverso l’azione di controllo della Polizia Locale che, ancora una volta, con professionalità e celerità ha portato avanti le indagini e chiuso il caso in breve tempo. La soluzione, però, non può limitarsi alla repressione. Per questo dovremmo stringere una grande alleanza educativa che tenga insieme Comune, famiglie, scuole, parrocchie, investendo nelle politiche giovanili e proponendo sempre nuove esperienze educative che, in parte, già si conducono nelle scuole e in tutti i luoghi di ritrovo dei ragazzi. Su tali episodi noi tutti, come comunità, dobbiamo riflettere e agire insieme al fine di prevenire situazioni di disagio giovanile”.