VOLONTARI ALL’OPERA: SPUNTA COSì UN ANTICO CAPITELLO DAL PIANORO DEL SS. SALVATORE
Durante il recupero del sentiero che conduce alla Chiesa del
SS. Salvatore di Arquata del Tronto (AP), i volontari di Associazione Arquata
Potest, nel ripulire un terreno antistante le rovine dell’edificio religioso,
si sono casualmente imbattuti in un reperto archeologico in pietra.
Ad un primo sguardo sembrerebbe essere il basamento o il capitello di una
colonna, peraltro in buono stato di conservazione. La forma è abbastanza
particolare e ricorda quella di un tulipano che sta per sbocciare.
Non sembrerebbe aver avuto altri utilizzi come a volte succede, e conserva ben
definito e funzionante il foro centrale. Misura circa cm 35x35x30. Non sembra
sia stato esposto ad agenti atmosferici corrosivi, in quanto ha una buona
integrità.
“Abbiamo avvisato immediatamente il Sindaco Michele Franchi, Pierluigi Moriconi
e il Mibac Marche tramite PEC, nonché il Maresciallo Luigi Palombi dell’Arma
dei Carabinieri, che ha dimostrato grande sensibilità nel sistemare in luogo
sicuro il reperto, in attesa che gli esperti possano visionarlo di persona”
raccontano i volontari.
“Certo, attraverso le foto non è possibile trarre conclusioni, ma da alcune
indicazioni ricevute da gente del settore potrebbe trattarsi di un reperto
datato addirittura tra il 1300 e il 1400.
Saremo sinceri: ad Arquata lo sapevamo tutti da sempre che quell’area potrebbe
riservare sorprese: proprio lì la Chiesa del SS. Salvatore era stata
ricostruita nel 1929 al posto della Chiesa di Santa Maria della Pieve, il cui
edificio primitivo risultava essere antichissimo (la tradizione lo fa risalire
all’epoca della predicazione di Sant’Emidio, nel 300 d.C).
Andando ancora più indietro nel tempo, nel Pianoro del SS. Salvatore gli
storici individuano invece l’area dove sorgeva Surpicanum, la celebre
statio romana situata lungo la Salaria.
Per la serie: se senza scavare, ma solo ripulendo l’area dai rovi, siamo
riusciti casualmente a trovare un reperto archeologico, cosa potrebbe saltare
fuori se ci fosse la possibilità di effettuare degli scavi mirati e approfonditi?”
“Guardando al presente, invece, non ci dispiacerebbe vedere esposto questo
capitello presso la nuova sede del Museo Diocesano che Comune di Arquata del
Tronto, BIM Tronto e Diocesi di Ascoli Piceno stanno allestendo presso il
PalaRotary per permettere ad alcune opere d’arte di rientrare sul territorio,
in attesa di poter tornare in quegli edifici religiosi che li ospitavano da
sempre, una volta che verranno finalmente ricostruiti.
Anche perché l’intento del museo, secondo le parole del Vescovo, Mons.
Gianpiero Palmieri, “è non solo quello di custodire le opere d’arte, ma
anche di raccontare la storia di una comunità che non si è mai arresa”.
E infatti noi di Associazione Arquata Potest non ci arrendiamo mica: anzi
cogliamo l’occasione per rilanciare l’ennesimo appello al Commissario
Straordinario Guido Castelli affinché anche la Chiesa del SS. Salvatore sia
finalmente destinataria del finanziamento necessario per vederla ricostruita.
Del resto, i fatti parlano da soli: tutto il Pianoro del SS. Salvatore, che
comprende anche l’antichissimo Hospitale di Santo Spirito di Saxia,
merita di essere valorizzato al meglio per la sua posizione strategica, e perché
dimostra di partorire storia anche quando non ne siamo alla ricerca”.