I lupi appartenevano allo stesso branco. Tra essi, probabilmente, la coppia dominante “alfa”.
Tre lupi investiti nella notte scorsa
in area Parco. Purtroppo, due sono deceduti, un altro, una lupa radiocollarata
oggetto di studio grazie al progetto Wolfnet 2.0, è stata ferita e dopo un
primo ricovero presso l’ospedale veterinario di Matelica, è stata trasferita,
tramite il CRAS Marche, nel Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica
di Monte Adone (BO) specializzato nelle cure necessarie per un recupero che
potrebbe prospettarsi lungo. Ad intervenire sul posto, dopo
una segnalazione, i Carabinieri del reparto Parco, stazione di Fiastra, i
tecnici del Parco, Alessandro Rossetti, biologo, e Federico Morandi, medico
veterinario che ha provveduto alle prime cure dell’animale ferito, e i
volontari del CRAS Fermo. «È una notizia triste, perché
la morte di animali selvatici, ed in particolare, di animali simbolo per il
Parco come lo sono i lupi, ci colpisce. Tuttavia, questo episodio, l’ennesimo
di una lunga serie che riguarda ovviamente non solo i lupi ma tanti altri
animali, deve indurci ad un comportamento, nella guida, particolarmente
attento, soprattutto quando ci si muove in area Parco. Dovremmo limitare la
velocità e prestare attenzione, perché gli attraversamenti imprevisti sono
sempre possibili: non possiamo chiedere agli animali di rispettare il codice
della strada, dobbiamo essere noi, in primis per salvaguardare la nostra
incolumità e per tutelare la fauna dell’area protetta, a tenere una condotta
responsabile».
A parlare è il presidente del Parco, Andrea Spaterna. Ricordiamo che la popolazione dei
lupi nel territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini si aggira intorno
alle 65/70 unità, secondo i monitoraggi più recenti, concorrendo a svolgere una
importante funzione come regolatore della presenza dei cinghiali e di altre
specie preda. I lupi appartenevano allo stesso
branco. Tra essi, probabilmente, la coppia dominante “alfa”. «Le
dinamiche e il comportamento di un branco sono molto delicate e dipendono,
soprattutto, dagli individui cosiddetti “alfa”. Questo fatto»
conclude Spaterna «ci conferma quanto sia importante la gestione faunistica
in area Parco, per cui continueremo a monitorare con grande attenzione gli
spostamenti e le abitudini di questa specie protetta». Riguardo alle circostanze che
hanno causato la morte dei due animali e il ferimento di un terzo, i
Carabinieri del reparto Parco effettueranno i dovuti accertamenti sulla base
anche delle risultanze degli esami necroscopici e veterinari.