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COMMEMORAZIONE CADUTI NASSIRIYA E RICORDO DEL MARESCIALLO PIO SEMPRONI (FOTOGALLERY)

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Si è tenuta questa mattina, alla presenza delle massime autorità civili e militari cittadine, la cerimonia di commemorazione del 16° anniversario della strage di Nassiriya, nella quale persero la vita 12 Carabinieri , 5 militari dell'Esercito e 2 civili Italiani. Al termine della cerimonia, che si è svolta in viale De Gasperi presso il largo intitolato ai caduti, si è reso omaggio, presso il Cimitero di Ascoli, al Maresciallo Capo Pio SEMPRONI, decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare, alla quale hanno partecipato i familiari del carabiniere caduto.

Pio SEMPRONI, decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare, caduto ad Agordat (Eritrea) nel 1950 durante un conflitto a fuoco. L’eroico Maresciallo dei Carabinieri era nato a ad Ascoli Piceno il 1° febbraio 1915, era giunto volontario in Eritrea il 3 novembre 1949 con l’incarico di Comandante della Stazione Carabinieri di Agordat, città sita a circa 190 Km da Asmara. Anche dopo la conclusione del 2° conflitto mondiale, i Carabinieri, forti di una plurisecolare tradizione di servizio all’estero, erano rimasti in Africa, ove operavano con le loro Stazioni Carabinieri sempre a favore dei Cittadini. Il Maresciallo Capo Pio SEMPRONI che, il 21 ottobre 1950, mentre era in servizio, venne aggredito a colpi di fucile e bombe a mano in una località deserta da bande di briganti in agguato. Benché ferito a morte, trovò la forza di sparare contro i malviventi fino all’ultimo respiro cadendo da prode. Il 22 ottobre, in Agordat, si svolsero i solenni funerali e la salma del Maresciallo fu accompagnata dalle Autorità Italiane, Inglesi e Statunitensi nonché da numerosa popolazione di tutte le razze. Con Decreto del Presidente della Repubblica del 10 febbraio 1953 al Maresciallo Pio SEMPRONI venne concessa la Medaglia d’Argento al Valor Militare alla Memoria con la seguente motivazione:

"Comandante di Stazione, in servizio insieme con tre dipendenti indigeni, aggredito a colpi di fucile e bombe a mano in località deserta da bande di briganti in agguato, rispondeva decisamente con fuoco delle proprie armi. Ferito a morte, trovava la forza di sparare ancora contro i malviventi, finché cadeva da prode." Zona di Agordat (Africa Orientale)".
        

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