AFS Agenzia FotoSpot

RIORDINO FUNZIONI PROVINCE MARCHIGIANE

RIORDINO FUNZIONI PROVINCE MARCHIGIANE

Apprendiamo dalla stampa che il Presidente Ceriscioli, nell'ambito delle visite istituzionali, ha incontrato la Presidente dell'UPI Marche Liana Serrani. Fra i temi trattati, il nodo del passaggio delle competenze dalle Province alla Regione e l'impegno a partecipare alla prossima riunione dell'Osservatorio regionale.

Non possiamo che apprezzare l'attenzione del Presidente Ceriscioli. Infatti, l'Osservatorio è l'organismo istituito a seguito di accordo fra Governo e Regioni al quale è attribuito l'importante compito di avanzare le proposte per la riallocazione delle funzioni provinciali oggetto di riordino e conseguentemente del personale.

Ma altrettanta attenzione ci aspettiamo da parte del Presidente Ceriscioli nel confronto con le organizzazioni sindacali attraverso la convocazione, quanto prima, del “Tavolo delle Autonomie Locali” istituito con “protocollo d'intesa” approvato con delibera Giunta Regionale 1265 del 10 novembre 2014, attraverso il quale assicurare una gestione partecipata del riordino ed una gestione delle conseguenti ricadute sul personale delle province, nella piena e concreta garanzia dei livelli occupazionali.

In tal senso, le preoccupazioni sono accresciute dal recente decreto locali Enti Locali approvato dal Consiglio dei Ministri che contiene le norme che prevedono, da un lato il trasferimento del personale della polizia provinciale presso i Comuni e, dall’altro, la riallocazione delle competenze sulla gestione dei centri dell’impiego alle Regioni, con soluzioni transitorie e senza prevedere risorse adeguate.

Le conseguenze di questi provvedimenti sono note:

· smantellamento delle attività sino ad oggi in capo ai corpi di polizia provinciale, in barba alle particolari funzioni esercitate, soprattutto in ambito di gestione del territorio e tutela ambientale;

· rischio per la tenuta occupazionale, stante la previsione che il transito degli appartenenti al corpo provinciale presso gli enti locali potrà avvenire solo nei limiti della loro dotazione organica e della programmazione triennale dei fabbisogni del personale;

· rischio di chiusura dei centri per l’impiego a causa dell’impossibilità per le Regioni di farsi carico degli ingenti costi che comporterà il convenzionamento a fronte della timida disponibilità del Governo a contribuire finanziariamente limitatamente agli anni 2015 e 2016.

Affinchè la gestione partecipata non sia solo “predicata” ma concretamente “praticata”, chiediamo che le proposte elaborate dall'Osservatorio regionale siano oggetto di esame congiunto con le organizzazioni sindacali e le Rappresentanze Sindacali Unitarie recentemente elette in ogni Provincia, attraverso il Tavolo regionale delle Autonomie Locali ed i Tavoli provinciali nel rispetto degli accordi sottoscritti.

Alessandro Pertoldi – Segretario Generale FP CGIL Marche
        

Categorie e Argomenti