A Offida, un percorso dedicato allo sguardo del cinema e della televisione sulle donne nella Resistenza, da Roma città aperta (1945) all’Agnese va a morire (1976)
LA RESISTENZA NASCOSTA
Domenica 9 marzo 2025 alle ore 18 presso la Sala
Pertini di Offida (Via Roma, 13), in occasione della Giornata
Internazionale della Donna, la sezione ANPI "Partigiani
Gabrielli" di Offida, in collaborazione con l'amministrazione comunale,
organizza un incontro dedicato al ruolo delle donne nella narrazione
cinematografica della Resistenza italiana al nazifascismo.
La sequenza più celebre che il cinema ci ha lasciato della
Resistenza ha per protagonista una donna: la corsa tragica di Anna Magnani che
viene abbattuta da una raffica di mitra in Roma città aperta.
Eppure, nonostante questa immagine simbolica e indelebile consegnataci dal
capolavoro di Roberto Rossellini, scorrendo la filmografia sulla Resistenza
dei primi decenni dopo la Liberazione ci si rende conto che le figure femminili
non sono quasi mai protagoniste principali nei film resistenziali, tanto da
aver condotto a parlare cinematograficamente di una Resistenza nascosta delle
donne.
Tuttavia, in questa constatata mancanza dell’adeguato riconoscimento del ruolo
avuto dalle donne nella Resistenza (che il cinema condivide con molta
storiografia dei primi decenni del dopoguerra), alcune opere emergono
ugualmente, fino a consegnarci delle figure femminili e delle sequenze in cui
si rivela il protagonismo e la presenza necessaria delle donne all’interno
dell’esperienza resistenziale.
Scopo di questo breve incontro, quindi, sarà quello di evidenziare alcune di
queste figure e di queste sequenze: dalla popolana Pina in Roma città aperta
(1945), interpretata magistralmente da Anna Magnani, a Gina, la
protagonista del film di Mario Camerini, Due lettere anonime (1945),
interpretata da Clara Calamai; da alcune sequenze dei grandi film sulla
Resistenza girati intorni agli anni Sessanta che evidenziano il ruolo attivo
avuto dalle donne, come in Tutti a casa (1960) di Luigi Comencini
o nelle Quattro giornate di Napoli (1962) di Nanni Loy, allo
straordinario documentario televisivo di Liliana Cavani, La donna
nella Resistenza (1965), documento memoriale fondamentale per tentare di
comprendere l’impegno femminile in quello che è stato il periodo più tragico
vissuto dalla nostra nazione nella sua storia; fino ad arrivare ai ritratti,
entrambi degli anni Settanta, di due protagoniste femminili indomite, la Libera
del film di Mauro Bolognini, Libera, amore mio! (1973), interpretata da Claudia
Cardinale, e l’indimenticabile Agnese, interpretata da Ingrid
Thulin, della celebre trasposizione cinematografica di Giuliano Montaldo del
libro di Renata Viganò, L’Agnese va a morire (1976).
L’Agnese va a morire di Giuliano Montaldo è non a caso il termine di questo
incontro, che vuole raccontare lo sguardo avuto dal cinema e dalla televisione
su quella Resistenza nascosta delle donne nei primi decenni dopo la
Liberazione, almeno fino alle prime importanti ricerche storiografiche sulla
loro partecipazione attiva e decisiva all’esperienza che è tuttora a fondamento
della nostra democrazia, con la pubblicazione di opere storiografiche basilari
su questo tema come La Resistenza taciuta, libro a cura di Anna Maria Bruzzone
e Rachele Farina edito nel 1976, lo stesso anno dell’uscita del film di
Montaldo.