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IMBARAZZANTI I MESI DI SILENZIO SULLA CARBON

IMBARAZZANTI I MESI DI SILENZIO SULLA CARBON



Quanto sono lontani i mesi della campagna elettorale, pieni di mirabolanti promesse e profetiche visioni di una nuova prospettiva occupazionale e produttiva per Ascoli!

Castelli ha bombardato i cittadini di così tante parole, numeri e dati sulla riqualificazione dell’area Carbon, che probabilmente ha finito le munizioni, accorgendosi che con le chiacchiere non si bonifica né si dà una nuova linfa vitale alla città. Non male per l’autoproclamatosi sindaco del fare!

Ci saremmo aspettati, dopo quella sbornia di annunci, un approccio un po’ più sobrio al problema: sarebbe stato lecito attendersi che l’amministrazione facesse pressioni ai proprietari dell’area, chiedendo un nuovo piano finanziario e la revisione del progetto, considerato che autorevoli esponenti della Restart avevano lanciato l’allarme della non sostenibilità del piano iniziale. Le pressioni dell’amministrazione sarebbero state ancora più legittime, dato che l’amministrazione stessa aveva, non più tardi di 5 mesi fa, subordinato il Prg e la programmazione urbana della città, al destino di quegli ettari al centro della città

Ci saremmo aspettati un reale coinvolgimento dei cittadini ascolani, come i residenti di piazza Immacolata, preoccupati per la costruzione di un “quartiere nel quartiere”, con i conseguenti rischi di un gigantesco appesantimento del traffico in un settore già saturo di veicoli e di una svalutazione di mercato degli appartamenti, magari comprati con i risparmi di una vita. Ma, ad attendere una risposta più chiara di una politica non di annunci, ci sono tanti altri cittadini: cassaintegrati, disoccupati o inoccupati, persone che hanno a cuore il destino della città e colgono l’importanza dell’occasione che la riqualificazione dell’area Carbon offre alla città e a tutto il territorio piceno.

Invece è scesa una cortina di silenzio da parte di Castelli imbarazzante e soprattutto irresponsabile: come si può altrimenti definire un sindaco che, invece di cercare seriamente finanziamenti e soluzioni di concerto con i proprietari dell’area, sfrutta ogni occasione e vetrina al solo scopo di accrescere le sue opportunità politiche al di fuori della città? Come può Castelli pensare solo alle proprie fortune personali e politiche mentre tutta la città di Ascoli attende soluzioni al problema sanitario della bonifica e al problema occupazionale che la crisi ha accentuato?

Troppo facile, caro Castelli, partecipare ad ogni trasmissione nazionale possibile sparando a zero sul premier e sul governo (come sono lontani i tempi in cui ti affannavi ad accogliere “l’amico” Renzi in pompa magna), lamentando che quando le cose vanno male la colpa è sempre di qualcun altro: si potrebbe scoprire chi è davvero il “baro”.

Leggiamo in questi giorni dell’ipotesi della zonizzazione degli interventi: un modo (nemmeno troppo) elegante per dire che prima si bonifica una piccola porzione di terreno per essere edificata, sperando che vengano rapidamente venduti gli appartamenti, in modo che il privato possa successivamente provvedere alla bonifica di un’altra zona e così via. In questo modo non c’è certezza né sulla reale bonifica di tutta l’area, né tantomeno sull’eventuale realizzazione del Polo scientifico e tecnologico che, secondo i proclami roboanti, doveva offrire la svolta alla crisi occupazionale del Piceno, ed invece pare scomparso dall’agenda del sindaco, dell’amministrazione e di Restart. Un Sindaco del fare, dovrebbe assicurare alla comunità prima la soluzione dei problemi ecologico e sanitario e occupazionale e poi lasciare che i privati facciano i propri interessi. Pare, in questo caso, che lo schema sia stato capovolto: prima gli interessi privati e successivamente, forse, gli interessi della comunità!

È ora di abbandonare gli annunci e le vetrine; è ora di fare politica ed amministrare sul serio: se anche questa volta verrà sciupata l’occasione che la riqualificazione della Carbon offre ad Ascoli per tornare protagonista  di un nuovo modello di sviluppo nel territorio, la responsabilità cadrà solo ed esclusivamente sulla destra ascolana.

Giovani Democratici Ascoli Piceno
        

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