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POLIZIA: SGOMINATA LA BANDA CHE IMPERVERSAVA NELLE REGIONI MARCHE E ABRUZZO

POLIZIA: SGOMINATA LA BANDA CHE IMPERVERSAVA NELLE REGIONI MARCHE E ABRUZZO

Si comunica che nelle scorse settimane, le Squadre Mobili delle Questure di Ascoli Piceno e Teramo, concludevano una complessa attività di indagine a carico di 11 stranieri di nazionalità albanese,  appartenenti ad un sodalizio criminale dedito a furti e rapine in abitazioni ubicate tra le province marchigiane ed abruzzesi. Le meticolose indagini, svolte nei mesi scorsi con l’ausilio di presidi tecnologici, aiutavano a comprendere il modus operandi dei predetti che, per raggiungere gli obiettivi da depredare, si avvalevano di autovetture di grossa cilindrata rubate in precedenza nonché di mezzi regolarmente noleggiati presso ditte della zona. Il monitoraggio continuo e costante dei mezzi in uso, ed i successivi approfondimenti investigativi, permettevano di procedere inizialmente a numerosi arresti in flagranza di reato e successivamente all’individuazione di una vera e propria associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti e rapine in abitazione. Nel corso dei mesi seguenti venivano espletati ulteriori minuziosi riscontri grazie ai quali venivano ricostruiti altri furti commessi dagli indagati oltre quelli già accertati, facendo altresì emergere la ripresa dell’attività illecita dopo il periodo di detenzione trascorso. Grazie alla proficua collaborazione dei due Uffici investigativi, ciascuno dei quali individuava gli episodi delittuosi avvenuti nei rispettivi territori di competenza, si delineava con estrema precisione l’organizzazione criminale che aveva stabilito la propria base operativa presso strutture ricettive ed immobili siti tra i comuni di Martinsicuro ed Alba Adriatica (TE). Al termine delle attività investigative, il Sost. Procuratore della Repubblica di Ascoli Piceno, dr.ssa Flaiani, configurava a carico degli 11 sodali individuati, il reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine e furti in abitazioni commesse nelle  località marchigiane ed abruzzesi. Il G.I.P. del Tribunale di Ascoli Piceno, dr.ssa Filippello, accogliendo integralmente la tesi investigativa, ha emesso 11 misure cautelari nei confronti di tutti gli affiliati. Nelle prime ore della mattinata odierna la squadra mobile di Ascoli Piceno ha tratto in arresto  CELA Roland di anni 33 e  LEKA Aleks di anni 29, conducendoli presso  la casa Circondariale di Marino del Tronto (AP), mentre la squadra mobile di Teramo ha tratto in arresto  PJETRI Bernard di anni 26, condotto presso quella casa circondariale. Sono tuttora in corso, su tutto il territorio nazionale, le ricerche finalizzate al rintraccio degli altri associati tuttora latitanti.
Al predetto gruppo criminale sono stati attribuiti 12 furti in abitazione, di cui uno anche con asportazione di un’autovettura, una rapina in abitazione nonché la ricettazione di nr.3 autovetture. È stata recuperata una parte ingente della refurtiva. Benché tutti i sodali hanno dimostrato di possedere una particolare scaltrezza e spregiudicatezza nel consumare i furti e le rapine in abitazioni, alcuni di questi annoverano una lunga esperienza criminale potendo contare su oltre 100 furti commessi.   CELA Roland può essere considerato come il capo dell’organizzazione, noto tra i sodali per il suo coraggio e la sua bravura nella guida delle autovetture rubate, disposto a manovre di qualsiasi genere pur di sfuggire alla cattura e garantire all’associazione il possesso definitivo del maltolto, manifestando la totale assenza di scrupoli per l’incolumità degli utenti della strada. Il modus operandi del gruppo era quello di usare un’autovettura pulita con il compito di effettuare i sopralluoghi alle abitazioni e quando iniziava la penombra, i sodali, prendevano le autovetture rubate per effettuare i loro raid. I proventi delle attività delittuose venivano in parte utilizzati  per dare assistenza economica ai sodali che finivano in carcere, funzionando di fatto come una sorta di società di mutuo soccorso ed in parte venivano spesi per vacanze in resort lussuosi di località turistiche. A dimostrazione della mancanza di percezione dell’antigiuridità della condotta criminis da parte della congerie criminale, personale delle squadre mobili registravano, nel corso delle innumerevoli conversazioni intercettate, le tipiche frasi quali: sono al  lavoro o sto lavorando, espressioni nelle quali volevano far capire ai loro interlocutori che stavano rubando o nella flagranza dei furti quando il capo raccomandava ai sodali di calzare i guanti prima di accedere all’interno dell’autovettura rubata. Talchè quando l’attività investigativa si faceva sempre più stringente fino ad arrivare sistematicamente ad arrestare 11 sodali per i singoli episodi delittuosi, ad una specifica domanda fatta da un loro amico se avessero lavorato, uno dei sodali disperatamente replicava dicendo che gli zii (la polizia)  non li lasciava più lavorare.

Questura di Ascoli Piceno - Squadra Mobile
        

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