Il personale del R.O.AN. di Ancona e del Gruppo di Ascoli Piceno, in sinergia dei tecnici dell'ARPAM, hanno sequestrato una vasta area di 14.000 mq e oltre 830 t di rifiuti ivi depositati, nonché nr. 4 strutture abusive.
La campagna contro i reati ambientali nelle Marche prosegue. A distanza di un mese dal precedente sequestro effettuato nel Comune di Montalto delle Marche (AP), un’altra operazione a tutela e salvaguardia del patrimonio ecologico e paesaggistico regionale è stata condotta dai militari del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Ancona e del Gruppo della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno, con la fondamentale sinergia dei tecnici dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente delle Marche (ARPAM), nell’ambito del protocollo di intesa stipulato tra il Comando Regionale GDF Marche e l’ARPAM nei primi mesi del corrente anno.
L’intervento ha portato al sequestro preventivo di urgenza di una vasta area di circa 14.000 mq, di cui 2.000 m² insistenti su area demaniale fluviale, sulla quale erano depositati rifiuti pericolosi e non, ingenti quantitativi di rottami ferrosi, autoveicoli in evidente stato di abbandono e cumuli di pneumatici fuori uso. Nello specifico, i finanzieri della dipendente Sezione Operativa Navale di San Benedetto del Tronto hanno concentrato l’attenzione su una ditta individuale operante nel settore del recupero di rottami metallici con sede nel Comune di Montalto delle Marche. L’attività imprenditoriale è risultata totalmente inadempiente alle più elementari prescrizioni ambientali impartite dagli Enti competenti, creando un deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi e non, stoccati direttamente sul terreno: tra i materiali sequestrati figurano batterie al litio, neon, bombole di gas ed altri elementi ad alto rischio di inquinamento.
L’ispezione ha permesso di rilevare inoltre, oltre al danno ambientale, una palese violazione delle norme edilizie: nell’area sono state scoperte e sottoposte a sequestro n. 2 strutture di proprietà della parte, completamente abusive, in quanto prive dei previsti titoli autorizzativi e n. 2 strutture in parziale difformità.
Veniva operato dalle Fiamme Gialle, pertanto, un sequestro preventivo di urgenza, in seguito convalidato su richiesta della Procura di Ascoli Piceno e cristallizzato nel provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, dell’intera area adibita a deposito abusivo, avente una superfice complessiva di 14.000 m², nonché di un totale di circa 830 tonnellate di rifiuti, pericolosi e non, e di n. 4 strutture abusive. Il titolare della ditta individuale veniva deferito alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno per le ipotesi di reato inerenti alla “gestione di rifiuti non autorizzata”, fattispecie punita dal Testo Unico Ambientale, “interventi edilizi eseguiti in assenza del permesso di costruire”, “gestione dei veicoli fuori uso e dei rifiuti costituiti dei relativi componenti e materiali”, “invasione di terreni” e “distruzione o deturpamento di bellezze naturali”.
L’attività di servizio dimostra il rinnovato ed intensificato impegno della Guardia di Finanza, finalizzato alla prevenzione e al contrasto degli illeciti in materia ambientale, nonché a tutelare il territorio delle Marche. Il comparto Aeronavale della Guardia di Finanza, a cui è anche affidato il compito di prevenire e contrastare gli illeciti in materia ambientale, tanto a terra quanto in ambiente marino, presidia costantemente il territorio ed il mare, svolgendo i propri compiti d’Istituto, anche in chiave preventiva, a tutela della salute dei cittadini e a presidio dell’ecosistema ambientale e paesaggistico.
Si evidenzia che il procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari e, pertanto, le ipotesi di accusa dovranno essere valutate ed eventualmente trovare conferma nel proseguo del processo, dovendosi presumere l’innocenza dell’indagato sino all’irrevocabilità dell’eventuale sentenza di condanna.