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LETTERA APERTA DEL SINDACO FALCIONI SULL'OSPEDALE UNICO

LETTERA APERTA DEL SINDACO FALCIONI SULL'OSPEDALE UNICO

Caro Direttore

Riguardo alla posizione del comune di Maltignano, che non ha votato a favore, riguardo l’individuazione del sito dell’ospedale unico tengo a inoltrarLe alcune riflessioni:

-di fronte alla prospettiva, che comunque tale si mostra ora, di un ospedale unico che potesse mettere fine nel tempo alle lunghe tradotte in Ancona o in altri ospedali specializzati da parte dei nostri amministrati, non poteva esserci un diniego a prescindere, visto anche l’ occasione unica da parte della Regione Marche di investimenti consistenti in questa zona.

Però ci sono alcune riflessioni a parte:

-la prima che la proposta della regione Marche è a fiducia, visto che a supporto non è stata presentata una documentazione probante, a parte qualche dato spicciolo di riferimento;

-la seconda, ed è quello che mi è più cara, che non sono stati regolati seriamente i rapporti con il vicino Abruzzo. E’ inutile nascondersi, ma un nosocomio di eccellenza che viene messo fisicamente al confine del Tronto, diverrà di fatto un ospedale piceno-aprutino visto l’accesso paradossalmente più semplice per gli abitanti della Val Vibrata rispetto a quelli di alcuni comuni del Piceno. Di fatto, senza una pianificazione, la cosiddetta mobilità attiva dal teramano verso le strutture sanitarie del piceno sarà una palla al piede per il nostro ambito territoriale se i costi rimborsati dall’Abruzzo, i cui utenti sono anche avvantaggiati anche nelle prenotazioni, ricordiamolo, finiranno nel calderone della sanità regionale. Questa era forse una occasione, speriamo non persa, al fine di una armonizzazione delle politiche regionali in zone di confine. Dopo la divisione con Fermo l’omogeneizzazione tra le due zone si è ulteriormente ingigantita tanto da divenire quasi una provincia unica e l’ospedale piceno aprutino poteva essere una grande occasione, quasi a tacere chi è decisamente contro.

- la terza è che, visto la triste esperienza del comune che ho l’onore di amministrare sulla denunciata esondabilità del Tronto nella zona industriale che comprometterebbe l’attività di alcune industrie, soprattutto quelle ambientalmente rilevanti(eufemismo), sarebbe opportuno che strutture sanitarie del genere si collocassero in zone dove il rischio esondabilità sia azzerato. Ovviamente questo è un problema tecnico sul quale glisso ma la riflessione credo sia d’obbligo per evitare di sommare dubbi a dubbi.

- la quarta riguarda un problema di ruolo del capoluogo di provincia che non va sottaciuto.Con la divisione con Fermo, per la quale ora, ma solo ora, troppi silenti si strappano le vesti, Ascoli Piceno ed il suo indotto hanno subito un danno economico immane, oltre i bizzarri criteri della divisione che hanno minato il bilancio provinciale. La città ed il suo hinterland vivono prevalentemente di attività amministrativa ed il ridimensionamento, dovuto al quasi dimezzamento di uffici statali a valenza provinciale ( ultimi l’apertura a Fermo di recente di Questura, Comando dei Carabinieri e Finanza), vale quanto la chiusura di almeno due-tre industrie di peso. Certo che lo spostamento anche delle strutture ospedaliere potrebbe ridimensionare ulteriormente la città di Ascoli Piceno alla sola città -museo invece che punto di riferimento centrale di un territorio più ampio. Credo che sia legittimo chiedere alla Regione, nero su bianco, il destino della struttura ascolana al fine di evitare anche il sospetto che l’ospedale unico sia solo la somma fisica di due ospedali esistenti.

Armando Falcioni - Sindaco del comune di Maltignano (AP)
        

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