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Degrado Ascoli, la lettera aperta di "Una cittadina virtuosa"

Degrado Ascoli, la lettera aperta di "Una cittadina virtuosa"

Le iniziative di qualche cittadino responsabile e volenteroso vengono scambiate per sopraffazioni e rispedite al mittente in malo modo.

Cari Ascolani,

                     sono una vostra concittadina innamorata della nostra Ascoli ,città piena di storia,arte,cultura che accoglie vestigia dell’epoca romana,medievale,rinascimentale fino a testimonianze di epoche più recenti.Si organizzano mostre ed eventi di ogni genere, si ospitano scrittori e registi, si offrono location per film…ma c’è anche il rovescio della medaglia.

 Negli anni nella “città del travertino” molti cambiamenti si sono evidenziati: piste ciclabili a destra e a manca,make up a vie del centro e marciapiedi in quartieri limitrofi,nuova illuminazione alle piazze principali della città…  Tutti cambiamenti macroscopici che danno visibilità a chi li ha voluti a beneficio dei turisti (dicono loro…per fini elettorali dicono altri), ma spesso sono proprio questi ultimi che scoprono le “magagne”…: tombini quasi ovunque ostruiti da terra,fango,detriti,divenuti sede di orticelli incolti; lungo i marciapiedi deiezioni di cani con tanto di padroni al guinzaglio (sì, perché ormai questi sono semplici accompagnatori trascinati da animali che “comandano” e scelgono liberamente dove fare i loro comodi …); segnali stradali seminascosti da cespugli o arbusti che offrono un gradito alibi agli automobilisti che non rispettano (ben volentieri )il Codice della Strada. Discariche abusive improvvisate a qualunque ora e giorno fanno bella mostra di sé ben visibili dalla via principale: sono vere “ammucchiate” di rifiuti misti che spesso non vengono rimossi dagli addetti proprio perché irregolari…Se qualcuno vigilasse, la situazione sarebbe ben diversa, ma chi dovrebbe far rispettare le regole non frequenta abitualmente i quartieri periferici, privilegiando le strade del centro storico…Le iniziative di qualche cittadino responsabile e volenteroso vengono scambiate per sopraffazioni e rispedite al mittente  in malo modo.

Be’,penso che basti! E’ dunque questa l’immagine che offriamo ai turisti! Nei centri che vanno a visitare, i “forestieri” cercano soprattutto angoli caratteristici, piccole gemme che spesso le città di provincia racchiudono come perle in un’ostrica. E invece trovano realtà di cui noi ascolani dovremmo vergognarci .

 Dunque preoccupiamoci di curare non solo l’apparenza, non solo ciò che può dare visibilità a chi sta in alto,ma anche i particolari, quelli forse più piccoli, meno appariscenti, ma più importanti per la vita del cittadino onesto e rispettoso delle regole e fornito di adeguato senso civico, ma anche per i turisti che spesso sono i primi a segnalare alla stampa locale queste brutture.

Sicura che molti dei lettori condividono quanto sopra evidenziato, certa dunque del loro appoggio morale, resto in attesa di qualche segnale da parte di chi a tanti problemi dovrebbe trovare soluzione.

Prevenire è meglio che reprimere!

                                                       Una cittadina virtuosa

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FLEBILE LAMENTO DI UN PALO DELLA SEGNALETICA STRADALE

Salve! Sono un palo della segnaletica stradale di forma tubolare ed al mio apice è allocato un rettangolo metallico in cui avvertivo gli automobilisti perché non parcheggiassero sul lato sud della carreggiata di via Napoli per consentire al compattatore di procedere alla programmata pulizia della strada. In proposito preciso che l’uso dell’imperfetto “avvertivo” è motivato dal fatto che da qualche tempo, precisamente dal mese di ottobre 2023, un dipendente del cantiere edile operante in un immobile sito nella stessa via in seconda fila, mi ha eradicato dal manto stradale facendo uso di una sega elettrica. State tranquilli: siamo in presenza di un operaio edile e non di un fleximan che , come è ben noto, indirizza le sue deplorevoli azioni contro altri obiettivi stradali.

 L’operazione,a dire dei tecnici, si è resa necessaria per consentire ad un ingombrante automezzo di trasportare un’imponente gru da installare nel citato cantiere. Quindi mi hanno depositato, solo e abbandonato, a ridosso di un muro del palazzo Santori dove tuttora giaccio; conseguentemente non posso più svolgere la mia naturale funzione.

 In questa non consona nuova posizione non mi trovo a mio agio e, pur in preda alla tristezza, sono in trepidante attesa che qualcuno ripristini la mia collocazione originaria ed allora tornerò a sorridere.

 Dimenticavo però di dirvi che il cantiere di cui sopra è stato smantellato da circa dieci giorni, ma io sono rimasto là dove, a suo tempo, mi hanno con sufficienza e disinteresse gettato e dove giaccio, mio malgrado, all’altezza del civico n° 71/b del citato palazzo Santori.