In vista della consegna, al circolo degli esteri a Roma, del premio CONSOLE ONORARIO DELL’ANNO 2023, conosciamo meglio il Console Onorario della repubblica di Moldova in Italia per la circoscrizione Marche Abruzzo, Roberto Galanti .
E’ stata una grande soddisfazione per l’ascolano Roberto Galanti ricevere la nomina di ‘Miglior Console Onorario d’Italia 2023’. Un riconoscimento che gli verrà consegnato ufficialmente il prossimo 6 novembre a Roma al Circolo degli Esteri. Roberto Galanti, Console Onorario della Repubblica di Moldova in Italia per la circoscrizione Marche-Abruzzo, svolge egregiamente questo incarico dal 2017.
Console Galanti, che sensazioni le provoca questo ambito riconoscimento?
“Indubbiamente si tratta di una importante gratificazione frutto di un lungo e costante impegno sul territorio che mi è stato affidato in rappresentanza della Moldova. Tuttavia, credo sia importante, seppur virtualmente, estendere e condividere con tutti i miei colleghi, il premio che riceverò il prossimo 6 novembre a Roma presso il Circolo degli Esteri con l’auspicio che il lavoro svolto da tutti venga apprezzato e considerato di più. Il Console Onorario è un front line del paese che rappresenta sul territorio italiano: è colui che sul territorio ha rapporti con le istituzioni, con gli imprenditori, con le università e con i cittadini del paese residenti nella circoscrizione. La sua funzione è importante, direi quasi indispensabile. Crea contatti di interesse per uno sviluppo di cooperazione e collegamento tra i paesi. Ma essere stato giudicato il ‘Migliore d’Italia’ è davvero un gran bel premio per tutto il lavoro svolto in questi anni”
Come definirebbe oggi i rapporti fra Italia e Repubblica di Moldova?
“Ottimi, per contatti, presenza e prospettive. Posso tranquillamente affermarlo a fronte soprattutto dell’attività consolare, che svolgo dal 2017. Per quanto mi riguarda, non perdo occasione per presentare la Moldova in Italia, le sue peculiarità, le opportunità che offre in termini di possibili scambi commerciali, sinergie o collaborazioni, unitamente alla bellezza di un territorio unico, con una storia importante. E, mi lasci dire, ogni volta riscuoto ampi consensi. Ovunque ci sia la possibilità, che siano inviti istituzionali o inviti privati, per me è sempre un onore, oltre che un piacere, rappresentare un Paese così bello e accogliente. Ad ogni modo, credo sia importante sottolineare il meraviglioso rapporto con il validissimo Ambasciatore, S.E. Anatolie Urecheanu, sempre vicino alla mia attività di promozione e presenza sul territorio”.
In effetti è davvero encomiabile il suo impegno per promuovere la
Moldova in Italia. A suo avviso, quali sono le caratteristiche principali del
Paese?
“La Moldova è un Paese a vocazione prettamente agricola, in grado di offrire al
mercato prodotti eccellenti di notevole “appeal”, che suscitano anche grande
curiosità nei Paesi oltre confine. Non fa eccezione l’Italia, che tra l’altro è
il terzo partner commerciale per la Moldova. Per fare alcuni esempi, inizierei
senz’altro dal vino, vera e propria eccellenza, basti considerare che nelle
parti rurali sono presenti cantine lunghe decine e decine di chilometri. Una di
queste, in particolare, è nel Guinness dei Primati, non solo perché i suoi vini
sono riconosciuti in ambito internazionale, ma anche per la lunghezza stessa
della cantina, che arriva per estensione a superare i cento chilometri. Altri
prodotti d’elite sono il miele, le noci, la frutta secca, e potrei continuare a
lungo”.
Quali le opportunità in termini di scambi commerciali con
l’Italia?
“La presenza di “free zone” costituisce senz’altro uno degli elementi più
attrattivi per gli investitori e, non a caso, sono molte le imprese italiane
che oggi operano in Moldova”.
Come si è integrata la comunità moldava in Italia?
“La numerosa comunità moldava in Italia, arrivata a contare oltre 300.000
persone fra residenti e non, si è integrata molto bene nel nostro Paese, come
del resto dimostrano anche i report delle Prefetture, dai quali si evince come
i moldavi rappresentino una popolazione corretta e ben inserita. Posso dirle
che chi ha rapporti con i cittadini moldavi in Italia, solitamente, è molto
positivo nei giudizi”.
Purtroppo, nell’ultimo anno, il Paese ha vissuto il dramma dei
profughi, in fuga dalla guerra che coinvolge l’Ucraina, Paese confinate. Come
vive la popolazione questa situazione? E qual è ora la situazione in termini di
sicurezza?
“Il popolo moldavo per tradizione e definizione è molto accogliente, pertanto,
pur essendo un Paese non particolarmente ‘agiato’, ha accolto in poco tempo
oltre centomila profughi-rifugiati della vicina Ucraina, offrendo loro vitto,
alloggio e sostegni di altro genere… davvero un bel segnale. I cittadini
moldavi oggi vivono questo periodo di guerra al confine con determinazione e
attenzione, sperando nella conclusione del conflitto nel più breve tempo
possibile”.
Il suo ricordo più bello nella sua esperienza da Console?
“Sicuramente la notifica dell’Exequatur con la mia nomina e la recente
riconferma su una Circoscrizione ampia ed interessante. Ricordo poi con
orgoglio il riconoscimento conferitomi con diploma di merito di primo livello
da parte del Presidente del Parlamento moldavo, in particolare per la
motivazione espressa, che recitava ”per le azioni di relazioni
bilaterali diplomatiche, sociali, culturali, di beneficenza e le missioni
d’affari organizzate”, che mi ha procurato una forte emozione.
Indimenticabile è stato poi l’incontro con Sua Santità Papa Francesco, a cui ho
consegnato un gagliardetto della Repubblica di Moldova. Altra grande
soddisfazione è stata la nomina a Presidente del distretto per il Centro Italia
della Fe.n.co (Federazione Nazionale Diplomatici e Consoli Esteri in Italia).
Ricordi brutti?
“Non ho ricordi particolarmente brutti, ma decisamente tristi, legati principalmente
al terremoto che ha colpito le Marche, zona di mia competenza territoriale. In
quel periodo ho fornito assistenza a moltissimi cittadini che lavoravano nella
zona interessata, cercando di risolvere innumerevoli problemi. Sono stato
lusingato, ad ogni modo, dal fatto che, negli anni successivi, sono passati al
Consolato in molti per ringraziarmi proprio per il supporto fornito a seguito
del sisma. Altro periodo da dimenticare, come immaginerete, è stato poi quello
del lockdown, durante il quale ho perfino offerto pasti per dare assistenza e
fui costretto a trovare delle soluzioni, seppur temporanee, di alloggio, per
chi, avendo perso il lavoro, non aveva più la possibilità di avere un tetto”.
Chiudiamo con qualche consiglio di viaggio per gli italiani che
pensano di visitare la Moldova…
“Più che un consiglio, preferirei formulare un invito a visitare la Moldova. I
collegamenti dall’Italia sono giornalieri da vari aeroporti, e in sole due ore,
scesi a terra, si possono ammirare storia, architettura e cultura di un Paese
tutto da scoprire per i turisti. Per chi è interessato invece al business,
suggerirei senz’altro di andare a verificare “de visu” tutte le opportunità
offerte in termini di possibili scambi e collaborazioni tra imprese”.
fonte: Gazzetta Diplomatica