Legge sul commercio e grande distribuzione. Canzian replica al consigliere regionale Pieroni: “Nessun colpo di mano, ma solo adeguamento alle disposizioni europee e statali”
“Nessun colpo di mano, ma solo adeguamento alle disposizioni europee statali”. È quanto replica il vicepresidente e assessore al Commercio, Antonio Canzian, alle considerazioni del consigliere regionale di Alleanza Riformista, Moreno Pieroni, che, nei giorni scorsi, aveva parlato di “un colpo di mano dell’assessore sulla grande distribuzione”. Il consigliere Pieroni, afferma Canzian, “dovrebbe approfondire le varie disposizioni statali, europee e dell’anti trust sulle liberalizzazioni, e sulla libera concorrenza, prima di fare affermazioni fuori luogo che, tra l’altro, dimostrano anche scarsa consapevolezza delle disposizioni regionali in materia. Quale colpo di mano, quale avvallo all’apertura della grande distribuzione e a operazioni speculative! La Giunta regionale, dal 2008, con le leggi regionali succedutesi negli anni, ha, di fatto, bloccato l’apertura di nuovi centri commerciali. Infatti nessuna autorizzazione all’apertura della grande distribuzione è stata concessa in questi sei anni. Forse il consigliere Pieroni si è po’ distratto? Ma vediamo di fare chiarezza. Nel 2009 fu approvato il Testo unico sul commercio che, di fatto, bloccava la grande distribuzione fino all’approvazione del regolamento attuativo. Ma in questi anni il Governo, con una serie di disposizioni legislative, ha liberalizzato tutto il settore del commercio e la nostra regione ha dovuto necessariamente adeguarsi, pena l’eventuale procedura di infrazione europea. Non solo. Anche la stessa Corte costituzionale è intervenuta più volte in questi ultimi due anni abrogando articoli significativi delle leggi regionali di Toscana, Umbria e Veneto che mettevano vincoli non giustificati da motivi imperativi di interesse generale, quali ragioni di pubblico interesse, la tutela dei lavoratori, la tutela dell’ambiente, la conservazione del patrimonio nazionale storico e artistico. Lo stesso Antitrust, nell’aprile 2012, ha censurato la nostra proposta di regolamento ritenendola lesiva della libertà di concorrenza, in quanto introduceva ingiustificati ostacoli al libero esercizio delle attività commerciali (leggasi: ulteriori vincoli all’apertura della grande distribuzione). Stia tranquillo Pieroni: nessuna lobby ha mai condizionato l’operato dell’assessorato e della Giunta per favorire chicchessia, anzi! In questi anni la grande distribuzione ha ripetutamente contestato l’operato della Giunta regionale proprio perché, a loro parere, le disposizioni della nostra regione erano in violazione delle liberalizzazioni. La Regione Marche, proprio per adeguarsi alle disposizioni europee, ha approvato le modifiche al Testo unico del commercio con Legge regionale 29/2014 e, successivamente, la Giunta regionale ha approvato il Regolamento attuativo che è stato già trasmesso in Commissione consiliare per il parere finale. Presentare emendamenti con certezza impugnabili dal governo (è già successo svariate volte!) certamente non costa nulla e forse si fa bella figura verso qualcuno, ma un amministratore serio ha un altro compito e un’altra responsabilità!”. In ogni caso, continua il vice presidente Canzian, “il consigliere Pieroni dovrebbe leggersi attentamente il regolamento attuativo approvato recentemente dalla Giunta regionale e si renderebbe conto che le Province, tramite il Piano territoriale di coordinamento, programmano la grande distribuzione dal punto di vista urbanistico e che l’eventuale insediamento di una grande struttura di vendita dovrà necessariamente essere concertato con i comuni limitrofi”.
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