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INAIL, BIANCHINI: "AUMENTANO GLI INFORTUNI DELLE DONNE"

INAIL, BIANCHINI: "AUMENTANO GLI INFORTUNI DELLE DONNE"

8 MARZO FESTA DELLA DONNA – NEL 2022 GLI INFORTUNI DELLE DONNE AUMENTANO DEL 42,9%

La Festa della Donna dell’8 marzo è l’occasione per analizzare i dati degli infortuni, al femminile, anche se visti con prudenza alla luce del Coronavirus che ha fortemente condizionato la situazione.

L'aumento degli infortuni sul lavoro denunciati nel 2022 (nel Paese 697.773, + 25,7% sul 2021) è legato sia alla componente femminile, che registra un incremento del 42,9% (da 200.557 a 286.522 denunce), sia a quella maschile, che presenta un +16,0% (da 354.679 a 411.251).

L'aumento riguarda sia i lavoratori italiani (+27,0%), sia quelli extracomunitari (+20,8%) e comunitari (+15,8%).

Dall'analisi per classi di età emergono incrementi generalizzati in tutte le fasce. Quasi la metà dei casi sono nella classe 40-59 anni.

L’incidenza degli infortuni delle lavoratrici è particolarmente elevata nel settore dei servizi domestici e familiari (colf e badanti), con il 90,6% sul totale delle denunce del settore, seguito dalla sanità e assistenza sociale (73,5%) e dal confezionamento di articoli di abbigliamento (69,2%), mentre nei settori più rischiosi dell’industria scende fino al 2,4% nelle costruzioni.

L’incidenza degli infortuni al femminile è elevata nello Stato (53,7%), seguito dall’Industria e servizi (43,2%) e dall’Agricoltura (17,3%).

Nella Regione Marche gli infortuni registrati lo scorso anno sono stati 18.776 di cui 7.368 di donne (il 39% del totale) con un incremento del 24.5% sull’anno precedente.

In aumento quelli in itinere che passano, da 1.118 denunce a 1.211 (+8.3%).

Nella Provincia Picena, nel 2022, gli infortuni delle donne sono stati 951 contro i 728 dell’anno precedente. Stesso trend per quelli in itinere.

Tra gli infortuni mortali denunciati in Regione per le donne, passiamo da uno dell’anno 2020, a 3 nel 2021 e 6 nello scorso anno. Nessuno di questi è accaduto nella provincia picena.

Le denunce di Malattia Professionale, protocollate dall’Inail nel 2022, sono state 55.732: in aumento del 9,7% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Nelle Marche invece si è passati da 6.069 del 2021 a 5.911 dello scorso anno (-2.6%). Quelli delle donne invece sono passate da 1.820 a 1.812 (-0.4). Ad Ascoli Piceno le protocollate nel 2021 erano 140.

I dati del mese di Gennaio 2023 comparati con lo stesso mese dell’anno precedente.

Denunciati nella Regione 1.101 infortuni con una riduzione del 19.2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.

In diminuzione anche quelli delle donne che passano da 667 a 420 denunce (-37%).

Anche nella Provincia Picena registriamo una diminuzione poiché si passa da 150 a 139 denunce (-7.3). Situazione analoga per la componente femminile.

I morti sono passati da 1 a 4 tutti uomini di cui uno nella nostra provincia che passa da zero a uno.

Circa le Malattie Professionali queste tornano a crescere.

·    a livello regionale si passa da 307 a 514 denunce (+67%), le donne passano da 93 a 179 (+92%).

·    a livello provinciale si passa da 33 a 74 (+124%), 40% sono di donne.

Di notevole interesse sono i dati delle denunce d’infortunio da Covid 19, pervenute all’INAIL, nel periodo gennaio 2020 – dicembre 2022 nella regione Marche: su 7.053 il 71% sono di donne; il 29% nella fascia d’età 60/64 anni, il 27.9% in quella 35/49 anni e il 12.8% in quella fino a 34 anni.

Il 6.3% dei 7.053 casi si registra nella provincia picena ovvero 442 casi in v.a.

Commento

La Giornata internazionale dell’8 marzo è anche l’occasione per una riflessione sulle differenze di genere in termini salariali.

In linea generale, nell’UE, la differenza di retribuzione tra uomini e donne è del 14,1%: Le donne, quindi, guadagnano 86 centesimi per ogni euro guadagnato dagli uomini, dovrebbero lavorare due mesi in più per compensare questa disparità; che varia tra i Paesi UE. Si passa dal 5% (Lussemburgo, Italia e Romania) a più del 19% (Austria, Germania, Lettonia, Estonia).

In calo il tasso di occupazione femminile: nel nostro Paese solo il 50% delle donne è occupata contro il 68% degli uomini, mentre nella UE il divario è di 67,3% di donne occupate contro il 79% degli uomini.

Le denunce d’infortunio sul lavoro presentate all’Istituto in termini generali, nel primo mese del 2023, nel Paese, sono state 39.493 (-31,4% rispetto al gennaio 2022), 43 delle quali con esito mortale (-6,5%).

In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 4.756 (+44,3%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel primo mese del 2023, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dalle patologie del sistema respiratorio e dai tumori.

Il diritto alla salute, la salvaguardia della tutela dei lavoratori, sono sfide complesse, occorre fare rete, sinergie tra tutti i soggetti interessati alla tutela.

I dati confermano le problematiche esistenti in tema di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Il taglio lineare dei finanziamenti alla sanità pubblica da parte di Stato e Regioni e quindi ai Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro, che negli ultimi 10 anni ha visto dimezzarsi il personale, non ha permesso che l’attività di In-Formazione, prevenzione, ispezione portassero ad una riduzione del rischio per i lavoratori.

Il solo potenziamento dei servizi ispettivi e di prevenzione da solo è insufficiente per ridurre il numero di infortuni e di malattie professionali sul lavoro.

Pertanto urgono investimenti sulla salute e sulla sicurezza che non sono dei costi ma investimenti.

Le modifiche sull’organizzazione del lavoro, sui cicli produttivi, il ricorso agli appalti, per ridurre i costi, la vanificazione delle norme sulla salute e sicurezza, la precarietà e l’illegalità, non sono accettabili anzi sono scelte che non faranno diminuire gli incidenti sul lavoro e le malattie professionali.

L’Inail ha diversi sistemi premianti per favorire gli investimenti in materia di sicurezza e prevenzione: Bandi ISI, con 333 milioni euro in finanziamenti a fondo perduto per la realizzazione di progetti di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, sconti sui premi assicurativi, incentivi a fondo perduto alle imprese, fondi per innovazione e rinserimento lavorativo, 14 milioni di euro per il finanziamento della formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro nelle piccole, medie e micro imprese, (D.lgs. n. 81/2008). Purtroppo queste opportunità spesso sono poco conosciute o con meccanismi burocratici troppo onerosi o incomprensibili.

È pertanto necessario snellire queste convenienze per renderle realmente fruibili.

Infine, a livello regionale e locale è necessario attivare tavoli comuni tra parti sociali e istituzioni pubbliche (SPSAL, INAIL, INL) programmando percorsi strutturali che invertano la rotta e che permettano di ridurre i numeri ricordati.

È altresì importante, come promesso dal Ministro del Lavoro, Marina Calderone, un ruolo attivo della scuola introducendo il tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro come argomento di attività scolastica per gettare le basi di quella cultura che tanto manca nel nostro Paese.

DI GUIDO BIANCHINI PRESIDENTE COMITATO PROVINCIALE INAIL ASCOLI PICENO