Un progetto che continua a dare risposte effettive alle richieste della popolazione marchigiana, specie nelle aree interne, piccoli comuni spesso terremotati e difficili da raggiungere.
La
sperimentazione della farmacia dei servizi continua a registrare risultati
positivi anche nelle Marche, prima regione in Italia ad avere avviato nel 2023
questa sperimentazione. In queste ultime settimane, ogni farmacia coinvolta
effettua almeno una prestazione al giorno. Una informazione che Marco Meconi,
presidente di Federfarma Marche, dirama per riaccendere i riflettori sui
lusinghieri risultati ottenuti nelle farmacie che partecipano alla
sperimentazione. E’ questo un progetto iniziato nel 2023 che continua a
dare risposte effettive alle richieste della popolazione marchigiana, specie
nelle aree interne, piccoli comuni spesso terremotati e difficili da
raggiungere. La sperimentazione “interessa tutti i servizi previsti:
dalla telemedicina ai servizi cognitivi, fino alle attività relative al
Fascicolo sanitario elettronico (Fse) e al supporto allo screening del tumore
del colon retto”, ricorda Meconi che rimarca ”negli ultimi sei mesi, i
servizi sono aumentati di molto, anche perché le farmacie coinvolte sono
cresciute , sono 350 di cui metà rurali, particolarmente attive
nonostante il bacino d’utenza più limitato”.
E’ ovviamente la telemedicina a rappresentare il punto di forza “le
prestazioni registrate in due anni sono circa 21mila,
rispetto ai 31mila servizi complessivi”. Informa che “oltre la metà delle
prestazioni di telemedicina sono state eseguite nelle farmacie rurali, un dato
su cui riflettere perché conferma la capillarità delle farmacie in una regione
piuttosto piccola a livello di popolazione”. Il quadro di riferimento è ben
articolato” complessivamente, più di 100 cittadini sono stati indirizzati al
pronto soccorso dopo un esame eseguito in telemedicina tra elettrocardiogramma,
holter cardiaco e holter pressorio, mentre 2.500 sono stati i marchigiani
indirizzati al medico di base per un approfondimento clinico”. Meconi
concentra l’attenzione anche sui servizi cognitivi “risultati soddisfacenti,
anche perché tale attività rientra tra quelle naturali della farmacia come
presidio di dispensazione del farmaco”. Sono stati invece quasi
cinquemila i cittadini a cui è stato fornito supporto per lo screening per la
prevenzione del tumore del colon-retto, quasi duemila hanno invece ricevuto dai
farmacisti una consulenza per l’attivazione, l’arricchimento o la consultazione
del Fse. Nello scenario di attività meritorie sviluppate dalle farmacie
marchigiane spicca anche la sperimentazione delle vaccinazioni contro herpes
zoster, pneumococco e papillomavirus, “sebbene per quest’ultimo la domanda
sia stata limitata dalla fascia di età coinvolta” ha precisato il
rappresentante dei titolari di farmacia delle Marche. Certo è che non solo i
cittadini hanno un’alta considerazione della Farmacia
dei servizi, effettivo è infatti l’apprezzamento ai professionisti in camice
bianco dai sindaci dei comuni in cui si sono registrati episodi d’emergenza”.
Gli ultimi, a Matelica ad agosto e l’intervento del farmacista
richiesto in orario di chiusura, consolidano per Meconi “il
rapporto di estrema fiducia che si instaura tra farmacista e cittadino,
soprattutto nei piccoli centri, così che questo professionista è contattato in
ogni momento, si attiva con immediatezza, soprattutto in condizioni di
urgenza”. “L’auspicio è che si arrivi alla stabilizzazione dei servizi
in farmacia - ha concluso Meconi - perché il cittadino è
soddisfatto e la prestazione è garantita in tempi molto rapidi”. Ovviamente
Federfarma auspica, in collaborazione con gli Ordini dei farmacisti delle
Marche, l’esigenza di regole certe, anche a livello di
piattaforme informatiche, per garantire la massima sicurezza al cittadino:
l’obiettivo è che i servizi in farmacia “diventino la regola, più che
un’eccezione, magari allargando lo spettro dei servizi ad altri ambiti, in pieno
coordinamento e collaborazione col servizio sanitario ed i medici di medicina
di libera scelta “.