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AREA VASTA 5 ASCOLI, DUE RSU ENTRANO IN USB E LASCIANO LA CGIL

AREA VASTA 5 ASCOLI, DUE RSU ENTRANO IN USB E LASCIANO LA CGIL

Area Vasta 5- Ascoli, due Rsu entrano nell'Usb e lasciano Cgil.- Conferenza stampa ospedale Mazzoni

Chiusura progressiva di reparti, riduzione di personale fino a 150 unità in pochi anni, turni e carichi di lavoro  sempre più insostenibili per i dipendenti
anche per con reperibilità raddoppiate rispetto a quelle previste nel contratto, carenza di risorse e mezzi per le necessità dei pazienti, ferie non godute,
malfunzionamento di strutture, privatizzazione dei servizi sempre più spinta. Sono solo alcuni dei motivi che hanno spinto due ex Rsu della Cgil nell'Area Vasta 5
dell'Azienda sanitaria regionale a lasciare la loro precedente
organizzazione sindacale - accusata di non agire per migliorare la situazione della sanità picena - e ad iscriversi all'Usb, diventandone
già rappresentanti pienamente operativi in seno all'organismo di tutela dei lavoratori. Mauro Giuliani e Walter Saienni lo hanno annunciato oggi, lunedi 18 luglio
nel corso
di una conferenza stampa presso l'Ospedale Mazzoni di Ascoli. Con loro Stefano Corsini, del Coordinamento nazionale Sanità-Usb, Vittorio Pezzuoli,
e per la Federazione provinciale del sindacato di base Francesco Bracciani e Claudio Allegrucci. "La nostra scelta è maturata già un anno fa - ha detto Giuliani-
con una lettera ai lavoratori che aveva spiegato questa posizione, conseguenza di un incapacità della Cgil a difendere i diritti dei dipendenti Asl e di una
subordinazione invece ai dirigenti dell'Azienda, nonostante le sempre più serie problematiche che gravano sul comparto. E dopo un periodo da indipendenti è diventata
concreta. Il nostro obiettivo con l'Usb è solo quello di tornare a tutelare realmente i diritti dei lavoratori nei luoghi dove operano, senza condizionamenti di sorta.
E poi - ha aggiunto Giuliani - di opporci al progetto di
privatizzazione del servizio sanitario nel Piceno, a cominciare dai programmi per il nuovo ospedale unico. La sanità deve tornare ad essere pubblica e
funzionare con risorse pubbliche."  I rischi per la privatizzazione della sanità nelle Marche e in tutta Italia sono stati sottolineati nel corso dell'incontro da
Stefano Corsini, del Coordinamento nazionale, che ha ricordato come "esiste anche la possibilità per i privati che entrano nel settore di rivendere poi le loro quote delle strutture,
con tutte le ripercussioni gestionali e occupazionali che si possono immaginare". Dal canto suo Andrea Quaglietti, segretario regionale Usb
"da il benvenuto ai due nuovi delegati e alla Rsu dell'Area Vasta 5", e afferma : " E'necessario sostenere la lotta che il sindacato di base sostiene
per fare in modo che il diritto alla cure garantito a tutti i cittadini dalla Costituzione sia mantenuto, e questo contro un indirizzo politico locale e nazionale che mira invece
cancellarlo, a favore dei privati. I diritti essenziali devono essere gestiti da  un servizio pubblico giusto ed efficiente, a favore di tutti e in particolare dei più deboli, e non invece boicottato
come fanno molti. Non è vero che il privato è meglio!. "
Usb
        

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