Stamattina, all’ospedale ‘Mazzoni’ di Ascoli, la cerimonia di donazione ai sindaci
ACQUISTATI DALL’AST D’INTESA CON L’UNIONE MONTANA DEL TRONTO E VALFLUVIONE
Un arresto cardiaco improvviso può colpire chiunque e
ovunque. Intervenire immediatamente è fondamentale. E’ proprio per questo
motivo che i defibrillatori di pubblico accesso sono così importanti, così come
è importante che le città e anche i piccoli comuni ne siano dotati per poterli
dislocare nei luoghi di maggiore accesso pubblico. Va proprio verso questa
direzione la progettualità che si concretizza con la consegna, avvenuta questa
mattina, all’ospedale ‘Mazzoni’, di dieci defibrillatori semiautomatici esterni
(Dae) ai sindaci di altrettanti Comuni delle aree interne del Piceno. A
ritirarli, alla presenza del direttore sanitario e dal direttore amministrativo
dell’Ast di Ascoli, rispettivamente Maria Bernadette Di Sciascio e Paola
D’Eugenio, del direttore del distretto sanitario di Ascoli, Giovanna Picciotti,
e del presidente, vice presidente e assessore dell’Unione
montana del Tronto e Valfluvione, rispettivamente Giuseppe Amici, Paolo
Armillei e Leonardo Gabrielli, sono stati i primi cittadini:
Sante Stangoni di Acquasanta, Sara Moreschini di Appignano, Fabio Polini di
Castignano, Roberto Luciani di Cossignano, Amedeo Lupi di Force, Luigi Massa di
Offida, Emidio Ortolani di Palmiano, Emiliano Sciamanna di Roccafluvione,
Giovanni Borraccini di Rotella e Fabio Salvi di Venarotta.
Per
un costo di 2.600 euro ciascuno (più Iva), i 10 defibrillatori semiautomatici
esterni, comprensivi di accessori, sono stati acquistati dall’Ast di Ascoli con
i finanziamenti dell’‘Accordo di programma quadro-Area interna Ascoli Piceno’
di cui ente capofila è l’Unione montana del Tronto e Valfluvione e con cui
l’Azienda sanitaria ha stipulato una convenzione per la realizzazione dei
diversi interventi previsti nell’accordo stesso. Tra quest’ultimi rientra
l’acquisto di 17 defibrillatori che sono stati messi a disposizione per il loro
utilizzo, nel 2023 a 7 Comuni delle aree interne e, con la consegna di stamattina,
ai restanti 10. Il fine è quello di potenziare l’offerta sanitaria del
territorio, nella fattispecie quella relativa all’emergenza-urgenza, a
beneficio dei cittadini dei comuni delle aree interne del Piceno che, in
seguito al sisma del centro Italia del 2016, vivono una particolare situazione
socio-economica. Si tratta di defibrillatori semiautomatici, modello Lifepak
CR2, con connettività wireless, tempistiche ridotte per la somministrazione
della prima scarica, guida per gli utilizzatori con indicazioni sonore, con una
tecnologia che esegue l’analisi per individuare i ritmi defibrillabili durante
le compressioni toraciche senza bisogno di effettuare pause, con modalità
bambini (eroga livelli di energia inferiori, adatti a bambini, senza dover
cambiare gli elettrodi), e con programma di gestione Dae (controlla i Dae
tenendo traccia dello stato di questi ultimi, inviando i dati dei pazienti agli
operatori del soccorso e agli ospedali).
“L’accordo fra l’Ast
e i 17 Comuni dell’area interna picena – evidenzia il direttore sociosanitario
dell’Ast di Ascoli, Sonia Carla Cicero - rappresenta un impegno interistituzionale
di grande valore. L’area interna investe per sostenere le proprie comunità da
ogni punto di vista. Con questa progettualità i Comuni hanno scelto di
finanziare anche interventi di tipo sanitario e per farlo hanno costruito insieme
all’Ast questa importante collaborazione”. “L’acquisto di questi defibrillatori
– continua la di Sciascio -, la loro dislocazione diffusa sul territorio e la
possibilità di renderli fruibili attraverso la formazione di cittadini non
sanitari è un esempio di come, unendo le forze, le competenze e le risorse di enti
diversi possano portare a maggiori vantaggi per i cittadini”.
“La consegna di questi defibrillatori
si aggiunge a quelli già consegnati nel 2023, per un totale di 17. E’ molto
importante – spiega la Picciotti - formare più persone possibili all’uso di
questo dispositivo fondamentale per la sopravvivenza in caso di arresto
cardiaco. La possibilità di sopravvivere a un arresto cardiaco può aumentare
del 50-70% se si utilizza un defibrillatore entro 3-5 minuti. La coordinatrice
infermieristica del 118 ha redatto un calendario per la formazione Blsd di
personale non sanitario e la Centrale operativa conosce la dislocazione di
queste apparecchiature in modo da poter comunicare a chi segnala l’emergenza
dove si trova il defibrillatore”.
“Quando si è pensato alla scheda sanità, con i 17 sindaci che compongono il progetto aree interne insieme alla Regione Marche e alla dirigenza dell’Asur oggi Ast – conclude Amici -, l’intenzione era quella di arrivare a potenziare la medicina territoriale. Un primo passo è stato fatto con l’infermiere di comunità, il potenziamento degli ambulatori dei medici di medicina generale e attraverso la fornitura di ecografi e di altri strumenti diagnostici. La consegna ai Comuni dei defibrillatori, dopo aver tenuto i corsi di formazione per l’utilizzo del dispositivo ai cittadini e ai rappresentanti delle associazioni, rappresenta un altro passo in avanti di questa progettualità. È chiaro che il percorso è ancora da completare, ma le scelte fatte fino ad ora hanno sicuramente già portato benefici alla popolazione”.