Frutto di un accordo sottoscritto dall’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli con l’Ambito sociale XXIII, la struttura è stata inaugurata questa mattina
APERTO,
A PAGLIARE, UN PRESIDIO TERRITORIALE PER L’EROGAZIONE DI PRESTAZIONI
SOCIOSANITARIE RIVOLTE AD ADULTI E BAMBINI
Taglio del nastro, questa mattina, a Pagliare, di un presidio territoriale
di integrazione sociosanitaria. Attivato grazie alla sottoscrizione di un
accordo tra l’Azienda sanitaria territoriale di Ascoli e l’Ambito territoriale
sociale XXIII, la struttura, inaugurata alla presenza dei direttori generale,
amministrativo e del distretto sanitario dell’Ast, rispettivamente Maria
Bernadette Di Sciascio, Paola D’Eugenio e Giovanna Picciotti, del presidente
dell’Unione dei Comuni Vallata del Tronto, Mauro Bochicchio, del sindaco di
Spinetoli Alessandro Luciani e dell’assessore ai servizi sociali del Comune di
Spinetoli, Germana Gagliardi, svolge funzioni distrettuali sanitarie e funzioni
sociali attraverso l’erogazione dei rispettivi servizi, ed è stata fortemente
voluta dalla direzione sociosanitaria dell’Ast.
Sita in via Manzoni e nella disponibilità dell’Unione dei Comuni
Vallata del Tronto (capofila Ats XXIII), la struttura ospita un ambulatorio
materno infantile con un punto prelievi ematici, un ambulatorio ostetrico-ginecologico
e uno pediatrico con la pediatra di libera scelta Alessia Morganti, i servizi
sociali con una psicologa e psicoterapeuta, l’équipe per l’assegno di inclusione
composta da una psicologa e da una assistente sociale, lo sportello sociale, l’équipe
minori ed è infine prevista, per luglio prossimo, l’apertura dello sportello
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“La presenza nella stessa sede di professionisti sanitari e sociali provenienti da enti diversi – evidenzia il direttore generale dell’Ast di Ascoli, Maria Bernadette Di Sciascio -, rende sinergico il lavoro di queste figure che si occupano entrambe di pazienti fragili. Al centro rimane sempre la persona che, nello stesso luogo, può trovare diverse figure professionali sociosanitarie che le garantiscono una presa in carico globale”.