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La comunità colpita dal sisma del 2016 all'udienza privata con Papa Francesco

La comunità colpita dal sisma del 2016 all'udienza privata con Papa Francesco

Questa mattina in Vaticano si è tenuta l’udienza privata con Papa Francesco


Roma, “Quella di oggi è stata una giornata davvero speciale, di forte spiritualità che ha dato ulteriore linfa all’unità e alla coesione che lega la grande comunità dell’Appennino centrale, oggi riunita in udienza con Sua Santità Papa Francesco. Questa esperienza, che porterò sempre con me, ha reso palese il senso di quel ‘metodo sinodale’, che significa ‘camminare insieme’, attraverso il quale dobbiamo com-piere l’opera di ricostruzione e di riparazione dell’Appennino centrale. Dopo undici mesi da Commissario i dati parlano finalmente di un cambio di passo. Vedere riuniti insieme tutti i livelli degli enti locali, dai Pre-sidenti delle quattro Regioni del sisma ai 138 Sindaci del cratere, i Vescovi delle nostre diocesi, i Prefetti, i Rettori e i rappresentanti delle professionalità tecniche che contribuiscono alla grande opera alla quale siamo chiamati, restituisce il modo evidente il senso del ‘camminare insieme’ verso un futuro di nuova speranza e di sviluppo per le nostre comunità”.
Lo dichiara il Commissario alla Riparazione e alla Ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli, che oggi in Vaticano ha preso parte all’udienza privata in Vaticano con Papa Francesco.
“Il Santo Padre ha rivolto parole di vicinanza e di sostegno nei confronti delle nostre comunità, verso le quali, sin dal 2016, ha manifestato grande vicinanza ed empatia. Nel suo intervento Papa Francesco ha toccato temi decisivi, che riguardano molto da vicino il lavoro che quotidianamente svolgiamo. In partico-lare - aggiunge Castelli -, quello legato alla sostenibilità ambientale, che è strettamente connessa con la ricostruzione nel cratere, che si sviluppa attraverso il rinnovo del nostro patrimonio edilizio. Non a caso anche noi, così come Papa Francesco, saremo alla Cop 28 a Dubai dove la Struttura commissariale pre-senterà il suo modello di ricostruzione: una buona prassi che prevede di affrontare e gestire l’avanzare della crisi climatica favorendo la presenza dell’uomo e il ripopolamento di questi territori. Il contrasto alla crisi demografica, che da tempo affligge l’Appennino centrale, e il contrasto alla crisi climatica sono due facce della stessa medaglia. Particolarmente rilevante è il fatto che il Sommo Pontefice ha fatto riferimento al Programma NextAppennino, la strategia tesa ad accompagnare il rilancio economico e sociale alla ricostruzione materiale. Le persone che voglio restare, o venire a vivere in queste terre, devono beneficiare di adeguati servizi, opportunità di lavoro e condividere un ambiente comunitario. Attraverso NextAppen-nino è proprio ciò che stiamo facendo. Il carattere ‘comunitario’ che abbiamo dato a questa ricostruzione è davvero il tratto distintivo che è alla base del cambio di passo che abbiamo impresso alla ricostruzione. Poter ascoltare insieme le esortazioni e le parole di sostegno di Papa Francesco - conclude il Commissario - ci fa tornare a casa arricchiti nello spirito e ancora più di desiderosi di compiere il nostro dovere fino in fondo, senza risparmiarci mai”.