AFS Agenzia FotoSpot

GIUSEPPE VICO, ESCURSIONISMO E ARCHEOLOGIA ALLA LIBRERIA RINASCITA

GIUSEPPE VICO, ESCURSIONISMO E ARCHEOLOGIA ALLA LIBRERIA RINASCITA

"Incontri d'Autunno" del CAI, con Giuseppe VICO. Escursionismo e archeologia: "La presenza dell'uomo nelle aree appenniniche".  Il 9 novembre alle ore 18,15 presso la Libreria Rinascita.

Possiamo immaginare gli Appennini come un gigantesco giacimento di beni culturali. I gruppi umani hanno frequentato le montagne del centro Italia attraverso ogni tappa evolutiva. Tali presenze hanno lasciato tracce che, durante un’escursione, è  possibile rinvenire.

Le attività umane, fino alla prima Rivoluzione Industriale, sono caratterizzate dalla presenza dei seguenti resti:

- di pasto (ossa di faune selvatiche o domestiche);

- di cottura o riscaldamento (cenere e concotto);

- di contenitori (ceramiche di impasto o da tornio);

- di utensili (industrie in selce, osso, metallo);

- di oggetti di abbellimento personale (conchiglie, vaghi di collana, fibule, bracciali, ecc.).

Alla sequenza di reperti sopra esposta, possono aggiungersi monete, frammenti di lucerne ed elementi architettonici tipici della fase classica e medievale.

Nelle aree appenniniche le scoperte avvengono con una certa frequenza perché ancora libere da strutture antropiche inquinanti, e anche per i sentieri dilavati dalle acque piovane.

Ogni ambiente (greti fluviali, campi arati, sentieri di montagna, grotte, ecc.) può nascondere reperti. Per questo motivo   i professionisti (Università, Enti Culturali, Soprintendenze, ecc.) organizzano ricognizioni topografiche al fine di realizzare planimetrie  comunali o regionali con gli aggiornamenti delle scoperte.

L’attrezzatura degli archeologi è semplice: sacchetti da frigo, pennarello indelebile, bussola, un righello per dare le dimensioni degli eventuali reperti in foto, un indicatore (freccia) per il nord, e uno strumento leggero per il controllo del terreno (in genere una trowel). E’ importante tener presente che i reperti paleontologici ed archeologici sono proprietà dello Stato, e che persino le foto di eventuali scoperte possono essere pubblicate solo con il permesso della Soprintendenza. Su questa linea giuridica non è possibile detenere reperti senza il nulla osta delle Autorità: in pratica, dopo una scoperta  fortuita è necessario fare una segnalazione. Tale documento è determinante e dimostra la buona fede nonché la preparazione di chi ha effettuato il ritrovamento.

La segnalazione tipo prevede due documenti. Il primo consiste in una breve relazione sulla scoperta, riportante gli elementi essenziali: data, luogo, situazioni topografiche rilevanti e foto del reperto. Il secondo, in  una cartina di riferimento su  scala adatta (in genere IGM). Ogni reperto, anche il meno appariscente, è importante. In caso di rinvenimenti di opere murarie, la cosa migliore da fare è non toccare nulla e preparare la suddetta segnalazione.

Dopo la segnalazione, la Soprintendenza darà indicazioni precise su cosa fare.

di Giuseppe VICO
        

Categorie e Argomenti