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SATURNINO PRESENTA IL LIBRO "TESTA DI BASSO"

SATURNINO PRESENTA IL LIBRO "TESTA DI BASSO"

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Venti anni fa, con una foto con la stessa posa, con l’identica espressione e il medesimo titolo, Saturnino appariva nella copertina del suo primo disco solista. L’incontro con Lorenzo era già avvenuto e i due avevano già creato una coppia formidabile sul palco e in sala di incisione. Da allora, questo musicista ascolano di talento, dall’aria scanzonata al punto di diventare presto un personaggio unico e popolarissimo nella musica pop, ha vissuto una carriera straordinaria costituita da dischi, concerti, incontri, collaborazioni, viaggi. Da tutto questo nasce il libro “Testa di Basso”, autobiografia divertente e ricca di aneddoti, scritta a 4 mani con il giornalista Massimo Poggini, presentata ieri pomeriggio da “Rinascita” nel corso di un incontro condotto da Eleonora Tassoni apparso affollatissimo, nonostante il diluvio imperante. Per lui, tornare ad Ascoli significa ogni volta ritrovare la sua terra, i suoi amici, la sua famiglia e tornare con la memoria a quelle tappe che lo hanno portato dove ora si trova: ripensare alla sua adolescenza (“La band degli inizi era nel mio quartiere e si chiamava Spitfire”) e ai suoi affetti (“Qui c’è mia sorella Gianna: se non ci fosse stata mi sarei molto dispiaciuto”).Nel suo appuntamento ascolano Saturnino ha spiegato la genesi del volume e rievocato le sue innumerevoli incursioni nel mondo dei riflettori, focalizzando gran parte del suo incontro con il pubblico parlando proprio del suo inseparabile compagno di vita, il basso (“Te lo fanno suonare sempre all’inizio ma è il più facile da usare male”). E proprio per evidenziare il rapporto simbiotico con questo creatore di note, prima dell’avvio delle domande affidate al pubblico, Saturnino si è cimentato in diversi approcci musicali, imbracciando lo strumento per eseguire piccoli stralci di brani capolavoro, come “Smoke in the water” dei Deep Purple e “Killing me softly” di Roberta Flack. Inevitabile è stato rievocare i personaggi descritti nella pubblicazione che hanno lasciato maggiormente un segno nella vita, professionale e umana. Da Sting (“Quando l’ho conosciuto ho fatto cadere il suo strumento”) a Lou Reed ( “Sono stato per una sera il suo autista”); da Pavarotti (“Ad una festa mi ha messo una parrucca che per toglierla ci ho messo 2 giorni”) a Milva (“Le voglio bene, mi ha fatto trascorrere il giorno più esilarante della mia vita”). Scoperte, rivelazioni, episodi sorprendenti e impensabili per chi lo 'showbiz' ha visto solo e sempre dall’esterno, sino alla presenza nel libro di Jovanotti, che ha voluto dedicare all’amico una frase su una fascetta gialla. “Se dopo 25 anni siamo a lavorare insieme è perché ci divertiamo ancora” ha raccontato Saturnino di questa fiaba bellissima, diventata tale anche grazie alla vicinanza del cantautore ed ex dee jay toscano. Filippo Ferretti
        

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