AFS Agenzia FotoSpot

GDF, SEQUESTRATI 15.000 ARTICOLI CONTRAFFATTI

GDF, SEQUESTRATI 15.000 ARTICOLI CONTRAFFATTI

CONTRAFFAZIONE E ABUSIVISMO COMMERCIALE IN RIVIERA:
SEQUESTRATI DALLA GUARDIA DI FINANZA DI ASCOLI PICENO
15.000 ARTICOLI – DENUNCIATE 24 PERSONE.
Sono numeri di tutto rispetto quelli messi in campo dal Comando Provinciale della
Guardia di Finanza di Ascoli Piceno nella lotta alla contraffazione e all’abusivismo
commerciale lungo la Riviera delle Palme.
In concomitanza dell’avvio della stagione estiva, è stata infatti avviata dalla
Compagnia Guardia di Finanza di San Benedetto del Tronto un’autonoma
intensificazione dei servizi a contrasto delle suddette fenomenologie, un impegno che,
ad oggi, ha consentito di pervenire al sequestro di numerosi articoli.
L’attività si è concentrata per lo più sugli arenili – dove massiccia è la presenza dei
rivenditori abusivi – e sui tratti di lungomare della costa, dove le Fiamme Gialle,
attraverso 31 interventi, hanno potuto assicurare giornalmente più interventi. Il solo
consuntivo “estivo” annovera infatti il sequestro di 15.000 articoli, di cui 13.000
contraffatti (tutti riferiti a generi di abbigliamento e relativi accessori), giocattoli e beni
di consumo vari, per i quali sono state deferite all’Autorità Giudiziaria 24 persone.
L'attività svolta nella stagione estiva dai Reparti della Guardia di Finanza nel contrasto
alla contraffazione e all’abusivismo commerciale si colloca in una cornice più
generale, volta a tutelare il territorio dall'invasione di prodotti di provenienza incerta e
assolutamente non sicuri per i consumatori. Da un lato, quindi, la necessità di
assicurare l'incolumità dei cittadini e, dall’altro, quello di scoraggiare ogni forma di
illegalità economica che colpisce soprattutto gli operatori commerciali che lavorano
nell’assoluto rispetto delle leggi.
Sotto quest’ultimo punto di vista, anche il consumatore dovrebbe contribuire a non
farsi parte attiva finale di un circuito illegale nel quale prevalgono aspetti di
sfruttamento della manodopera impiegata in nero, molto spesso anche di natura
minorile, e dove inconsapevolmente si vanno ad alimentare profitti destinati a
mantenere vitali le organizzazioni criminali di spessore. La dimensione del fenomeno,
quindi, potrebbe essere ridimensionata se vi fosse minore accondiscendenza da parte
dell’utenza e maggiore consapevolezza sui gravi effetti distorsivi che ne conseguono
in termini di danni alle imprese, all’occupazione, all’erario e alla libera concorrenza.
        

Categorie e Argomenti